Foto: it.paperblog.com
Vigliacco, parola che deriva dallo spagnolo "bellaco", briccone, accostato a "vile".
Persona priva di coraggio che, oltre a fuggire di fronte ai pericoli, subisce passivamente le altrui soperchierie, compie prepotenze sui deboli.
Cercare si fuggire ai pericoli mi pare doveroso...andarli a cercare folle. Altra cosa è osare superando la naturale propensione umana a non oltrepassare i propri limiti. L'ignoto spaventa, a volte.
Le soperchierie sono all'ordine del giorno, dalla vecchietta che ti passa avanti nella fila al capo che approfitta spudoratamente della sua posizione. Non protestare o ribellarsi non lo reputo una vigliaccheria, ma un compromesso necessario per non trascendere nella violenza, che non porta mai a benefici. Trovo più interessante l'arguzia nel difendersi: spesso è una grande soddisfazione perchè raramente viene capita dai prepotenti.
I prepotenti lavorano coi "deboli". Hanno le "antennine" che captano una situazione a loro favorevole per agire. Provano estrema soddisfazione nell'umiliare e prevaricare il malcapitato. Si sentono grandi, intelligenti e furbi. Ricevono disprezzo. Trovano sempre chi è più prepotente di loro, ma non lo dicono. Più sono "pressati", più cercano qualcuno da angariare. Rimangono sempre soli e non lo sopportano. Io lo so bene. Ne avevo uno in casa.
Penso che la parola vigliaccheria ha ben poco a che fare con l'evitare di discutere con la nonnina furba. La condizione di 'vigliacco' la puo' vivere indistintamente sia l'oppresso che l'oppressore. Il vile non si assume mai le sue responsabilita' e spesso, proprio per codardia, vende l'anima di un amico per due soldi :o(
RispondiElimina@ ZeN: Nel testo ho trovato "persona priva di coraggio che subisce passivamente le altrui soperchierie". In teoria chi non ti rispetta, ti "soperchia". Anche il/la furbetta di turno. Ecco l'esempio della vecchietta-strega...
RispondiEliminaPer il resto, concordo pienamente con te. :o)