Chernobyl, 25 anni dopo...

(Da: fisicamente.net)



Sono passati 25 anni dal disastro alla centrale nucleare dell'Ucraina, all'epoca si stimarono in 7milioni di persone, tra cui 3miloni di bambini, i colpiti dalla catastrofe. Col tempo il resto del mondo ne ha distolto l'attenzione, ridimensionando le cifre. Secondo gli ultimi dati Onu l'incidente avrebbe causato 4mila tumori e meno di 100 morti in tutto. 
Cos'è stato della radioattività rilasciata allora in un territorio di 150mila chilometri quadrati, circa la metà dell'Italia, abbandonato da 300mila persone?
Il nuovo rapporto di Greenpeace rivela che la contaminazione a Chernobyl e dintorni oggi è ancora anomala in molti alimenti di base come il latte, la frutta e i funghi. Hanno trovato concentrazioni di sostanze radioattive fino a 155 volte i limiti consentiti. Le istituzioni non lo considerano, il governo ucraino dal 2009 ha interrotto i monitoraggi e le analisi, nonostante sia noto che il ritorno alla situazione originaria dei terreni contaminati dal Cesio avvenga in circa 300 anni. Forse per mancanza di fondi (lo stipendio medio qui è di 50 dollari al mese) o per voglia di dimenticare...
A Chernobyl un problema grosso è stato la grafite, quella delle matite, usata per rallentare la reazione: a 1800° prende fuoco e non la spegni più, così il fumo ha portato materiale radioattivo a 15 km di altezza, fino alla stratosfera.