Edificato a partire dal 1579, è il più grande convento del mondo (20.462 mq) con cortili, vie e piazzette, vi entravano le secondogenite delle famiglie spagnole per prendere i voti, è aperto al pubblico dal 1970
CATEDRAL DE NOSTRA SENORA D'AREQUIPA:
Eretta nel 1540 in tufo vulcanico, ricostruita dopo alcuni terremoti dal 1844 al 1847, è in stile neorinascimentale
IGLESIA DE LA COMPANIA DE JESUS:
Eretta dai Gesuiti a partire dal 1595 in pietra vulcanica chiara, fu ricostruita nel 1698 dopo un terremoto, la facciata è in stile Barocco andino
Plaza de Armas
Colegio Salesianos Don Bosco
SOBBORGO DI YANAHUARA:
San Juan Bautista
Mirador
Quartiere tradizionale con strade di ciottoli e vecchie case in pietra dell'Ottocento
foto da wikipedia.org
Il centro storico di Arequipa (610.000 abitanti, 2.335 mt sul mare) è Patrimonio Unesco, capoluogo di provincia conosciuta come "Ciudad Blanca" fondata nel 1540 da Garcia Manuel de Carbajal, sorge ai piedi del vulcano El Misti. Indipendente nel 1824, è nota per la sua architettura coloniale e gli edifici in pietra vulcanica, sede della Corte Costituzionale del Perù il suo centro storico di 332 ettari ha un'architettura religiosa vicereale e repubblicana con una miscela di caratteristiche spagnole e autoctone che costituì una scuola stilistica propria chiamata "Scuola Arequipena".
I lavori di bonifica del Settecento durarono 20 anni con l'impiego di migliaia di operai ma con la rivoluzione francese i lavori subirono un forte rallentamento, nei secoli successivi le poche aree libere dall'acqua divennero sede di piccoli villaggi provvisori con tipiche capanne in paglia e legno dette "lestre" abitati da contadini e pastori che ogni anno scendevano dalle montagne abruzzesi e vi trascorrevano l'inverno. Accanto a loro vivevano i butteri con i loro caratteristici mantelli neri, che non vanno confusi con quelli della Maremma, che in sella ai loro cavalli guidavano le mandrie di vacche maremmane e bufale attraverso la palude alla ricerca di pascoli, ma molti rimanevano uccisi dalla malaria. Ogni anno, in autunno prima di risalire, i butteri organizzavano un'imponente fiera del bestiame, per attirare i clienti realizzarono spettacoli, rodei e giochi. I residenti più poveri dei comuni limitrofi cercavano di sopravvivere pescando o cacciando anche se era vietato. Nelle foreste si rifugiarono i briganti in fuga dalla polizia pontificia che, con una disposizione del papa, nel Settecento ebbero diritto di asilo nei dintorni dell'odierno Borgo Montello (Latina) a patto che non si muovessero dalla zona. Le selve sconfinate attirarono molti nobili della capitale che, ospiti dei Caetani, si dilettavano in lunghissime battute di caccia, nel Settecento inoltre la caccia attirò visitatori da tutta Europa fra cui il poeta tedesco Goethe. Nel Novecento un progetto che prevedeva finanziamenti governativi ai privati che avessero avviato la bonifica nei propri terreni causò uno scandalo finanziario con sperpero di danaro pubblico e corruzione: lo "scandalo delle Pontine". La bonifica su vasta scala iniziò solo nel 1928 quando i fascisti sovvenzionarono i latifondisti e la borghesia agricola della zona pagando fino al 75% dei costi.
Le terme di Cluny (III-II secolo a.C.) si trovano a Parigi, sono le rovine dei bagni termali gallo-romani nel cuore della città, le attuali rovine sono solo 1/3 del complesso. Erano le terme di Lutetia (antico nome di Parigi) accanto alla Senna ritenute costruite dalla potente Confraternita dei battellieri. Il complesso si compone di 3 ambienti principali: il frigidarium e le rovine del calidarium e del tepidarium, oggi parte di un sito archeologico che ospita sculture e murature ritrovate in città, lo spettacolare frigidarium è una sala coperta da una volta a botte con il prezioso Pilastro dei Nauti dedicato a Giove realizzato sempre dalla Corporazione dei battellieri, oltre a collezioni museali.
Il Carnevale di Venezia è conosciuto in tutto il mondo, di origini antichissime, la prima testimonianza risale a un documento del Doge Vitale Falier del 1094 dove si parla di divertimenti pubblici e viene citato per la prima volta il vocabolo "Carnevale". L'istituzione del Carnevale è attribuita alla necessità della Serenissima (come prima fecero gli Antichi Romani) di concedere alla popolazione, soprattutto i ceti più umili, un periodo dedicato al divertimento e ai festeggiamenti durante il quale i Veneziani e i forestieri si riversavano in tutta la città a far festa con musiche e balli sfrenati. Attraverso l'anonimato delle maschere e i costumi si livellavano tutte le divisioni sociali ed era consentita persino la pubblica derisione delle autorità e dell'aristocrazia. Divenne festa pubblica nel 1296, durava 6 settimane anche se talvolta iniziava a ottobre.
2007:
2008
La partecipazione gioiosa e in incognito a questo rito di travestimento collettivo era, ed è tuttora, l'essenza stessa del Carnevale, tutti partecipano a un grande palcoscenico mascherato in cui gli attori e gli spettatori si fondevano in un'unico immenso corteo di figure e colori. Questa usanza dei travestimenti di Carnevale gradualmente fece sviluppare un commercio di maschere e costumi, i mascari divennero abili artigiani realizzando maschere di fogge e fatture sempre più ricche e sofisticate, riconosciuti ufficialmente come mestiere in uno statuto del 1436.
2010:
2011:
Uno dei costumi più comuni a partire dal Settecento, indossato anche oggi, è la Baùta, figura veneziana di entrambi i sessi con una maschera bianca sotto un tricorno nero e un avvolgente mantello scuro, il tabarro.
Baùta
Molte donne indossavano la Moretta, una piccola maschera di velluto scuro con un delicato cappellino con indumenti e velature raffinate, era un travestimento muto poichè la maschera si reggeva sul volto tenendo in bocca un bottone interno.
Moretta
Nelle dimore dei sontuosi palazzi veneziani si ospitavano grandiose e lunghissime feste con sfarzosi balli in maschera, nel Settecento il Carnevale di Venezia raggiunse il suo massimo splendore e riconoscimento internazionale diventando celeberrimo e prestigioso in tutta Europa costituendo un'attrazione turistica, sono di quest'epoca le avventure di Giacomo Casanova che creò il suo personaggio grazie alle partecipazioni a feste tra le più lussuriose.
2013
2014
2015
2018
2020
La tradizione di travestirsi durante il Carnevale favorì qualche malintenzionato a compiere una serie di malefatte per questo le autorità dovettero introdurre delle limitazioni, dei divieti e delle pesantissime sanzioni contro l'abuso dei travestimenti soprattutto di notte, infatti era più facile commettere reati (scippi, ruberie e molestie) senza essere riconosciuti, già nel 1339 era il divieto notturno di circolare in maschera per la città. Altro abuso era quello che gli uomini, travestiti da donne o con abiti religiosi, entravano nei luoghi sacri, chiese e monasteri per compere atti indecenti e libertini, anche con le religiose.
Caffè Florian
Medico della peste
Fu decretato anche il divieto di prostituzione in maschera con pene severe: le prostitute mascherate erano bandite per 4 anni dal territorio della Repubblica dopo essere state sottoposte, nel tragitto fra Piazza San Marco e Rialto, al supplizio delle frustate e messe alla berlina tra le due colonne della piazzetta. Anche i giocatori d'azzardo in maschera sfruttavano l'anonimato per sfuggire ai creditori nelle case da gioco. Dopo la caduta della Serenissima nel 1797 si arrivò alla proibizione definitiva dei mascheramenti a eccezione di quelli durante le feste private nei palazzi e del Ballo della Cavalchina al Teatro La Fenice con la conseguenza che iniziò un veloce declino del Carnevale.
2024
2024
2025
Solo nel 1975 il Carnevale di Venezia risorse ufficialmente, oltre alle feste ufficiali di piazza ancora oggi si organizzano svariate feste private e balli in maschera presso i grandi palazzi veneziani. Ripresa l'antichissima Festa delle Marie che rievoca l'antico corteo con le fanciulle chiamate "Marie" con un più moderno concorso di bellezza in costume, 12 Marie sono accompagnate da un lungo corteo di damigelle d'onore, sbandieratori, musicisti e centinaia di figuranti in costume d'epoca.
Festa delle Marie
Nel Volo della Colombina un uccello meccanico dalle sembianze di una colomba effettuava la sua discesa sulla corda verso Palazzo Ducale, dal 2001 la Colombina è stata sostituita con il Volo dell'Angelo, un'artista che effettua la sua discesa dalla cella campanaria del campanile verso terra e dal 2012 anche il Volo dell'Aquila che ne ricalca le modalità.