domenica 21 dicembre 2025

Il Medio Regno (2050-1690 a.C.)

 







Faraone Mentohotep II,
XI dinastia


Granaio


Pescatori


Barca funeraria

Nel Medio Regno i governatori locali non poterono più contare sul faraone come supporto e i capi locali non dovevano dare tributi al faraone, questa indipendenza diede vita a una fiorente cultura provinciale che  l'arricchì potendo contare sulle proprie risorse, ma i governatori locali iniziarono a competere l'uno con l'altro per il controllo territoriale e il potere politico. I faraoni riuscirono a ristabilire la prosperità e la stabilità dell'Egitto, rinacquero le arti, la letteratura e l'architettura monumentale. 


FARAONI DELLA XII DINASTIA:


Amenemhai I


Sesostri I


Amenemhai II


Sesostri II


Amenemhai III


Donna nuda

L'esercito riconquistò la Nubia ricca di miniere d'oro e altre materie preziose. L'ultimo grande faraone del Medio Regno, Amenemhat III, permise ad alcune popolazioni cananee di origine semitica di stanziarsi nel Delta del Nilo come forza lavoro per attività minerarie e i progetti architettonici, ma gravi straripamenti del Nilo avviarono un lento declino, questa decadenza fu sfruttata dai Cananei che presero il controllo della regione per poi imporre la propria egemonia su gran parte del territorio egizio.  


Nano


Panificazione


Ippopotamo


Mucca che partorisce


Donna nuda


Guardie


Stalla
foto da wikipedia.org

In seguito furono indicati come "Hyksos". Il faraone fu trattato come un vassallo cui era richiesto il pagamento di un tributo, gli Hyksos si appropriarono del modello di governo egizio e i loro re pretesero il trattamento di faraoni mescolando la propria cultura con elementi egizi. Intrappolati fra gli Hyksos e i loro alleati nubiani gli egiziani sfidarono sia i primi che i secondi con lunghissime guerre vincendoli, iniziò così il Nuovo Regno in cui si allargarono i confini egiziani.


sabato 20 dicembre 2025

Arequipa, Perù

 






MONASTERIO DE SANTA CATALINA:











Claustro de los Naranjos


Edificato a partire dal 1579, è il più grande convento del mondo (20.462 mq) con cortili, vie e piazzette, vi entravano le secondogenite delle famiglie spagnole per prendere i voti, è aperto al pubblico dal 1970


CATEDRAL DE NOSTRA SENORA D'AREQUIPA:








Eretta nel 1540 in tufo vulcanico, ricostruita dopo alcuni terremoti dal 1844 al 1847,  è in stile neorinascimentale


IGLESIA DE LA COMPANIA DE JESUS:











Eretta dai Gesuiti a partire dal 1595 in pietra vulcanica chiara, fu ricostruita nel 1698 dopo un terremoto, la facciata è in stile Barocco andino


Plaza de Armas


Colegio Salesianos Don Bosco




SOBBORGO DI YANAHUARA:





San Juan Bautista


Mirador
Quartiere tradizionale con strade di ciottoli e vecchie case in pietra dell'Ottocento
foto da wikipedia.org

Il centro storico di Arequipa (610.000 abitanti, 2.335 mt sul mare) è Patrimonio Unesco, capoluogo di provincia conosciuta come "Ciudad Blanca" fondata nel 1540 da Garcia Manuel de Carbajal, sorge ai piedi del vulcano El Misti. Indipendente nel 1824, è nota per la sua architettura coloniale e gli edifici in pietra vulcanica, sede della Corte Costituzionale del Perù il suo centro storico di 332 ettari ha un'architettura religiosa vicereale e repubblicana con una miscela di caratteristiche spagnole e autoctone che costituì una scuola stilistica propria chiamata "Scuola Arequipena".


venerdì 19 dicembre 2025

2 - L'Agro Pontino o Pianura Pontina, Lazio

 






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Anzio


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Bassiano

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Cori


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Nettuno


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Norma


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San Felice Circeo
foto da wikipedia.org

I lavori di bonifica del Settecento durarono 20 anni con l'impiego di migliaia di operai ma con la rivoluzione francese i lavori subirono un forte rallentamento, nei secoli successivi le poche aree libere dall'acqua divennero sede di piccoli villaggi provvisori con tipiche capanne in paglia e legno dette "lestre" abitati da contadini e pastori che ogni anno scendevano dalle montagne abruzzesi e vi trascorrevano l'inverno. Accanto a loro vivevano i butteri con i loro caratteristici mantelli neri, che non vanno confusi con quelli della Maremma, che in sella ai loro cavalli guidavano le mandrie di vacche maremmane e bufale attraverso la palude alla ricerca di pascoli, ma molti rimanevano uccisi dalla malaria. Ogni anno, in autunno prima di risalire, i butteri organizzavano un'imponente fiera del bestiame, per attirare i clienti realizzarono spettacoli, rodei e giochi. I residenti più poveri dei comuni limitrofi cercavano di sopravvivere pescando o cacciando anche se era vietato. Nelle foreste si rifugiarono i briganti in fuga dalla polizia pontificia che, con una disposizione del papa, nel Settecento ebbero diritto di asilo nei dintorni dell'odierno Borgo Montello (Latina) a patto che non si muovessero dalla zona. Le selve sconfinate attirarono molti nobili della capitale che, ospiti dei Caetani, si dilettavano in lunghissime battute di caccia, nel Settecento inoltre la caccia attirò visitatori da tutta Europa fra cui il poeta tedesco Goethe. Nel Novecento un progetto che prevedeva finanziamenti governativi ai privati che avessero avviato la bonifica nei propri terreni causò uno scandalo finanziario con sperpero di danaro pubblico e corruzione: lo "scandalo delle Pontine". La bonifica su vasta scala iniziò solo nel 1928 quando i fascisti sovvenzionarono i latifondisti e la borghesia agricola della zona pagando fino al 75% dei costi.


giovedì 18 dicembre 2025

Terme di Cluny, Francia

 









FRIGIDARIUM:














foto da wikipedia.org

Le terme di Cluny (III-II secolo a.C.) si trovano a Parigi, sono le rovine dei bagni termali gallo-romani nel cuore della città, le attuali rovine sono solo 1/3 del complesso. Erano le terme di Lutetia (antico nome di Parigi) accanto alla Senna ritenute costruite dalla potente Confraternita dei battellieri. Il complesso si compone di 3 ambienti principali: il frigidarium e le rovine del calidarium e del tepidarium, oggi parte di un sito archeologico che ospita sculture e murature ritrovate in città, lo spettacolare frigidarium è una sala coperta da una volta a botte con il prezioso Pilastro dei Nauti dedicato a Giove realizzato sempre dalla Corporazione dei battellieri, oltre a collezioni museali.