Nel Medio Regno i governatori locali non poterono più contare sul faraone come supporto e i capi locali non dovevano dare tributi al faraone, questa indipendenza diede vita a una fiorente cultura provinciale che l'arricchì potendo contare sulle proprie risorse, ma i governatori locali iniziarono a competere l'uno con l'altro per il controllo territoriale e il potere politico. I faraoni riuscirono a ristabilire la prosperità e la stabilità dell'Egitto, rinacquero le arti, la letteratura e l'architettura monumentale.
L'esercito riconquistò la Nubia ricca di miniere d'oro e altre materie preziose. L'ultimo grande faraone del Medio Regno, Amenemhat III, permise ad alcune popolazioni cananee di origine semitica di stanziarsi nel Delta del Nilo come forza lavoro per attività minerarie e i progetti architettonici, ma gravi straripamenti del Nilo avviarono un lento declino, questa decadenza fu sfruttata dai Cananei che presero il controllo della regione per poi imporre la propria egemonia su gran parte del territorio egizio.
In seguito furono indicati come "Hyksos". Il faraone fu trattato come un vassallo cui era richiesto il pagamento di un tributo, gli Hyksos si appropriarono del modello di governo egizio e i loro re pretesero il trattamento di faraoni mescolando la propria cultura con elementi egizi. Intrappolati fra gli Hyksos e i loro alleati nubiani gli egiziani sfidarono sia i primi che i secondi con lunghissime guerre vincendoli, iniziò così il Nuovo Regno in cui si allargarono i confini egiziani.






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