lunedì 1 settembre 2025

Capestrano, L'Aquila

 









ABBAZIA DI SAN PIETRO AD ORATORIUM:

















San Pietro ad Oratorium
(VII secolo)
si trova appena fuori dall'abitato,
rinnovata in stile romanico nel 1117,
in facciata si trova il "Quadrato del Sator"


CASTELLO PICCOLOMINI:














Il Castello Piccolomini o Mediceo
fu edificato nel 1447 e rinnovato nel 1485


GUERRIERO DI CAPESTRANO:








Il Guerriero di Capestrano è il simbolo dell'Abruzzo, fu trovato a valle dell'attuale abitato nell'antica e prospera città di Aufinum che sorgeva lungo il tracciato della Via Claudia Nova. Di Aufinum rimane una zona archeologica con la necropoli del ritrovamento. Oggi la statua si trova al Museo Archeologico Nazionale d'Abruzzo a Chieti. Secondo gli storici raffigurerebbe il misterioso re vestino (popolo di lingua osco-umbra) Nevio Pompuledio vissuto nel VI secolo a.C.
foto da wikipedia.org

Capestrano (804 abitanti)  è un centro agricolo e pastorale di antica origine che in età moderna fu dominato dalla famiglia Piccolomini Todeschini, dai Medici e poi dai Borbone divenendo sede di un marchesato e poi di un principato. Intorno al III secolo d.C. la città fu conquistata dai Romani, si sviluppò fino alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente quando la popolazione si disperse sulle alture circostanti, cadde poi nelle mani dei Longobardi. L'origine dell'odierno abitato deriva dalla dipendenza dall'Abbazia di San Pietro ad Oratorium del VII secolo. In età normanna si sviluppò grazie alla transumanza e al commercio dello zafferano, in periodo angioino passò agli Acquaviva (1283), nel Quattrocento il condottiero Lionello Accrocciamuro fece costruire un grande castello che nel 1463 passò ad Antonio Piccolomini. Capestrano ebbe grande splendore con il commercio dello zafferano e la produzione della pregiata lana carfagna attirando imprenditori da tutta Europa. Nel 1579 i Piccolomini, indebitati per la costruzione della basilica di Sant'Andrea della Valle a Roma, cedettero il marchesato al granduca di Toscana Francesco I de' Medici. Capestrano divenne un principato nel 1564 con una seconda età d'oro e si accrebbe con l'immigrazione di nuove famiglie dalla Toscana. Passò sotto il dominio diretto del Regno di Napoli ma nel dopoguerra, con l'abbandono della pastorizia e della transumanza, ci fu un progressivo spopolamento che ha portato al dimezzamento dei residenti.


2 commenti:

  1. Capestrano mi ha fatto un po' tristezza (forse era la musica del video) perche' mi ha fatto pensare a determinati tipi di realta' che un po' faticano a spiccare il volo. Guardando l'abitato, il meraviglioso Castello e la prestigiosa, oltre che antichissima, abbazia presente nel circondario, si intuisce che ha avuto un passato molto florido. Terra di duchi e marchesi, di frati e di ecclesiastici, ma anche di pastori e di agricoltori che, avendo trovato tra loro un certo equilibrio, riuscivano a far girare l'economia e a vivvere. Persi i signori e i religiosi, toccati dalle grandi migrazioni del dopoguerra ... i problemi per chi rimase, credo si moltiplicarono. L'Abruzzo che tira molto e' laddove si scia o lungo la costa, quindi luoghi come Capestrano devono in qualche modo reinventarsi per attrarre il turismo. A lume di naso, mi sembra che un po' facciano fatica ad aprirsi al 'nuovo', ma potrei sbagliare! Stavolta non saprei dire se preferisco il Castello o l'Abbazia ... andrei per un pari merito! Difatti vedere una costruzione difensiva cosi' imponente e ben tenuta, e' cosa rara ... come altresi' e' difficilissimo trovare un cosi' antico edificio religioso, ancora perfetto in tutta la sua bellezza! Gia' solo per queste due chicchine, Capestrano merita una visita, ma non si puo certo andar via senza aver visto la copia del Guerriero, in quella sua livrea che e' piu' da libera uscita che da battaglia ;o)

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  2. @ ZeN: In effetti la musica scelta non aiuta ... :o(
    Cittadina oggi da 800 abitanti, Capestrano è un borgo antico in cui si scorgono edifici di un certo pregio ma le attrattive maggiori sono, appunto, il Castello e l'Abbazia, molto suggestiva per lo "stacco" fra interni completamente spogli e l'abside affrescata. Il Castello è molto ben tenuto, meta molto interessante da visitare per la sua eleganza che, in certi punti, lo fa apparire più un palazzo nobiliare. Notissimo il Guerriero di Capestrano che però sta a Chieti, peccato. :o/

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