Olvera (8.500 abitani, a 643 mt sul mare) si trova a Cadice, Andalusia, nella zona dei Pueblos Blancos, nelle sue colline si produce il miglior olio d'oliva della regione, si dice sia circondata da oltre 2milioni di olivi e ospita il maggior numero di cooperative per abitante. Di grande interesse è la numerosa colonia di avvoltoi grifoni andalusi. Non si conoscono le vere origini della città, nella zona della catena montuosa della Sierra de Lijar si trovano numerosi accampamenti e resti romani del III secolo a.C, la prima origine affidabile di Olvera si trova nella documentazione musulmana di metà del XII secolo come avamposto sulle montagne quando re Alfonso XI la strappò agli Arabi e il villaggio fu ripopolato con un decreto. La città ospitò le truppe napoleoniche che furono scacciate dai cittadini, fino al 1843 fu possesso di due casate signorili. E' lei stessa il monumento principale.
Olvera sorge in una zona collinare in cui quasi tutto il verde che la circonda e' formato da ulivi, curati e lavorati, che danno la loro buona produzione di olio. Guardandola in panoramica, oltre il bianco dei caseggiati, spuntano alcuni speroni in pietra, fondamenta di Chiesa e di Castelli. Questi edifici di potere, oltre che essere in posizione dominante rispetto all'abitato, spiccano perche' non intonacati di bianco come tutto il resto. Non so' quanto sia rimasto di veracemente andaluso perche' la Reconquista cerco' di cancellarne ogni traccia ma, a tenere memoria, ci sono comunque le antiche abitazioni del centro storico. Guardandone le particolari facciate munite di strettissimi balconcini, le finestre, piu' adatte a sbirciare che a mostrare, e le tantissime inferriate, tutto ricorda la cultura e i modi di fare tipicamente andalusi. Ho notato pero' che molte abitazioni, sebbene tinteggiate di bianco, hanno molte 'sottolineature' gialle e, questo modo di decorare mi ha fatto pensare ad una Spagna Cattolica o comunque recedente. Non si riesce quindi a marcare una linea certa tra vecchio e nuovo, probabilmente perche' il tempo trascorso ha molto miscelato gli stili. La Chiesa di Nuestra Senora de la Incarnacion e' abbastanza recente, quindi immagino, magari piacevole ma di poco interesse storico. Pero', subito fuori Olvera, si possono incontrare chiesette e monasteri piu' datati e sicuramente piu' intriganti. Molta Andalusia, suprattutto verso la costa e in Provincia di Almeria, oramai viene chiamata 'Mar de Plastico' perche' l'agricolura intensiva in serra ha sconvolto paesaggi ed ecosistemi. Fortuantamente alcune localita' come Olvera, rispettano ambiente e natura! Bravissimi si'!
RispondiElimina@ ZeN: Le "sottolineature" gialle si trovano in quasi tutti i centri storici andalusi, nel Barrio de Santa Cruz di Sevilla, per esempio, con dentro il Palazzo Reale arabo, quasi tutti gli edifici sono decorati così. Non ho una casistica sui Pueblos Blancos quindi non saprei se sono proprio completamente "blancos" o no. In genere vedo che le grandi chiese e molti palazzi reali o nobiliari sono di colore diverso, credo per "spiccare" tra la folla degli edifici dal colore bianco immacolato (da noi durerebbero il tempo di un battito di ciglia ... :o/), in questa cittadina il più importante monumento è lei stessa, infatti la chiesa è recente, il castello è stato restaurato ed è piacevole da vedere arroccato com'è sul casco antiguo anche se non completamente originale. Nel complesso Olvera ha il suo fascino andaluso. Quello più popolare. :o)
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