Stemma lapideo della famiglia Mattei
foto da wikipedia.org
La famiglia Mattei appartenne al più antico nucleo del patriziato romano, apparentata con i Conti di Tuscolo, della zona di Trastevere.
Con questo cognome ebbero 8 cardinali oltre a Gregorio che divenne papa Innocenzo II.
La famiglia per mezzo dei Papareschi possedette feudi vicino a Cerveteri oltre alla signoria di Civita Castellana e Montalto (XII secolo) e ampie estensioni lungo Via Portuense suburbana nel XVI secolo mentre nel XVIII aveva tenute a Ponte Galera.
Palazzetto Mattei, Piazza in Piscinula, Trastevere (Roma)
I primi Mattei, forse derivati da un Matteo de' Papareschi, costruirono il loro palazzetto vicino al Ponte Cestio. Aveva funzione di controllo perchè la famiglia sin dal 1271 (e fino alla sua estinzione) detenne la carica di Guardiano perpetuo dei ponti e delle ripe che imponeva, ogni volta che moriva un papa, di reclutare 100 uomini dai loro possedimenti, vestirli in uniforme rossa (soldati rossi) e armarli per custodire Porta Portese (1644, che sostituì Porta Portuensis, dell'architetto Marcantonio de' Rossi, dall'aspetto incompiuto) che dava accesso diretto al Vaticano, e Ripa Grande, il porto fluviale (il principale porto di Roma che, con la costruzione dei muraglioni, scomparve), oltre a controllare il transito su tutti i ponti di Roma anche esigendone il pedaggio.
Tra il XIV e il XV secolo altri rami della famiglia si trasferirono nel Rione Sant'Angelo con la loro intensa attività mercantile e creditizia, in questo comprensorio si trova la famosa Fontana delle Tartarughe (in Piazza Mattei, al centro di palazzi della famiglia (1581-88), su probabile progetto di Giacomo della Porta). Le tartarughe furono aggiunte nel 1658 e sono attribuite a Gian Lorenzo Bernini e ad Andrea Sacchi. Soggette a vari furti, nel 1944 furono rubate tutte e 4 e poi ritrovate, dopo l'ultimo furto nel 1979 furono tolte e conservate ai Musei Capitolini, quelle visibili sono copie.
Noti per le violenze intestine alla famiglia e da sempre aderenti al papato, raggiunsero la massima potenza e ricchezza all'inizio de XVI secolo.
Esponente di spicco fu Ciriaco Mattei che fece costruire la villa omonima, poi Villa Celimontana.
Villa Celimontana è un parco pubblico di Roma del Cinquecento trasformato nel 1850 con interventi in stile neogotico. Si trova sulla sommità del Colle Celio e vi si trovano numerosi reperti di varie epoche e origini, fra questi l'obelisco egizio di Ramsete II detto "lo spiedino"e il casino o Palazzetto Mattei (opera di Jacopo Del Duca, sede della Società Geografica Italiana). La Villa fu acquistata dalla famiglia Mattei nel 1553 che la sistemò nel 1581. Ebbe diversi proprietari, nel 1859 fu acquistata da Riccardo Hoffmann barone di Baviera a cui fu espropriata al termine della I guerra mondiale. Dal 1926 è proprietà del Comune di Roma e parco pubblico dal 1928.
Castello-Palazzo Mattei di Giove (Terni)
Palazzo Mattei di Giove (1598-1618) si trova a Roma in Via Michelangelo Caetani nel Rione Sant'Angelo. Ospita due istituti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea, l'Istituro Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi e l'Istituto Storico per l'Età Moderna e Contemporanea.
Su progetto di Carlo Maderno, del 1618, è il braccio che avrebbe unito il palazzo a un altro di famiglia, oggi Palazzo Caetani.
Costituisce, insieme agli altri edifici di Giacomo Mattei, di Mattei di Paganica e di Alessandro Mattei, la cosiddetta "isola Mattei".
Le antichità presenti erano parte di una delle più ricche e pregevoli raccolte private di marmi antichi di Roma, nel cortile si trovano alcune statue romane, sculture antiche anche sullo scalone insieme a sarcofagi romani. Al primo piano le sale sono affrescate da vari artisti fra cui il Domenichino, il Pomarancio, Pietro da Cortona, Antonio Carracci, ecc.
Fontana delle Tartarughe, Piazza Mattei, Roma
Negli ultimi anni la famiglia ebbe notevoli tracolli immobiliari e per debiti di gioco d'azzardo. Il ramo maschile di Giove si estinse nel 1801.
Nobilta' romana di nome e di fatto ahahah :o) Veraci e dalle radici antiche, hanno vissuto nei punti strategici della capitale :o) Interessante la carica di guardiano dei ponti e delle ripe ... ricordando sempre che anticamente la vita quotidiana,abitativa e lavorativa, si svolgeva nel proprio rione. Fruire di Roma era abbastanza difficile sia perche' la maggior parte delle persone non aveva mezzi di trasporto, sia perche' era necessario pagare una gabella per passare sui ponti cittadini. Le guardie fungevano un po' come i casellanti autostradali dei papi ... e i ponti divennero cosi' fonte di guadagno e punti di controllo sul territorio. Eheheh per non parlare poi della sorveglianza dell'importantissimo porto fluviale! Mi viene il sospetto che fossero attivita' redditizie di cui parte dei proventi poteva 'scasualmente' finire nelle tasche patrizie invece che in quelle papali ;o) Mi piace il loro stemma geometrico. Hanno avuto delle belle proprieta', rimaste quasi tutte alla cittadinanza ;o) Bellissima Villa Celimontana e la Fontana delle Tartarughe! Eheheh gioca oggi, gioca domani ... i lilleri presto partono ;o)
RispondiElimina@ ZeN: Tipicissima famiglia nobile romana, i Mattei si sono accaparrati una fetta dei proventi vaticani in cambio di protezione e del "gabellaggio pontifero e portuale". Come un psello nel baccello. Ahahahaha! Come molte antiche famiglie anche i Mattei amavano giocare...e hanno ingrossato la schiera delle casate cadute in disgrazia economica...belli i loro palazzi rimasti ad memoriam. :o)
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