sabato 21 settembre 2019

Agnone (Isernia)




Agnone ha circa 4900 abitanti, per 600 anni è stata parte integrante del giustiziato d'Abruzzo (distretto amministrativo del Regno di Sicilia). Antica città sannita, è sede del più antico stabilimento per la fabbricazione delle campane (Pontificia Fonderia di Campane Marinelli) fondato nel 1000 circa e tra i pochi che possono fregiarsi di utilizzare per i propri prodotti lo stamma pontificio.




Nell'XI secolo è un castello della famiglia Borrello, nel 1131 vi furono portati numerosi soldati e artigiani veneziani probabilmente provenienti dalle colonie dalmate della Serenissima. Appare evidente la fondazione veneziana del paese con chiari segni di cultura veneziana nel quartiere originario, quello della Ripa o Borgo Veneziano.




Con gli Angioini e gli Aragonesi l'importanza di Agnone crebbe, durante il Regno borbonico era tra le 56 città regie direttamente dipendenti dal re, libera da qualunque altra soggezione feudale, dotata di un alto tribunale e con diritto di comminare pene capitali.
Con il dominio francese fu annessa al Molise escludendo la città da ogni ruolo di preminenza amministrativa a favore di Larino, Campobasso e Isernia. Ma fu fiorente per l'ampiezza dell'agro e per il numero e volume di imprese artigiane.
Con lo sviluppo dell'industria e la rivoluzione dei prezzi l'equilibrio di Agnone fu intaccato dando vita al fenomeno dell'emigrazione, nonostante questo si distinse per spirito d'iniziativa economica e culturale. Difatti, a esempio, fu elettrificata molto prima di Roma.
Oggi parte degli abitanti vorrebbe ricongiungere Agnone all'Abruzzo anche a causa del disinteresse della Regione verso l'Alto Molise.
La chiesa di San Francesco è Monumento nazionale (XIV secolo), ha il portale gotico, una superba cupola e un originale campanile con la parte finale in ferro battuto. All'interno si trovano ricchissimi altari e affreschi del XVIII secolo, attiguo l'ex convento dei Padri Conventuali con un chiostro affrescato.
La chiesa di Sant'Emidio (XIV secolo) ha il portale gotico, all'interno si trovano capolavori d'arte.
Nel centro storico si trovano caratteristiche botteghe veneziane e piccole statue di pietra col Leone di San Marco.


Festa natalizia della Ndocciata



2 commenti:

  1. Interessante cittadina storica che vanta un passato di tutto rispetto. Sinceramente mi e' sembrata strana la presenza veneziana da queste parti, non arrivati come dominatori, ma richiamati dal fermento produttivo di questi luoghi. I figli della Serenissima, mercanti e conoscitori del bello presente in tutto il mondo, avranno portato una ventata di nuovo e di elegante non assolutamente indifferente ;o) La transumanza e l'agricoltura sono state per secoli l'economia portante di buona parte del sud; essere quindi il punto piu' importante che ha rifornito di manufatti tutte queste genti ... eheheh significava ricchezza e benessere :o) Divagando per un attimo ... non ho mai visto arrivare i veneziani in posti dove si moriva di fame! ahahah furrrbi! Il centro storico di Agnone oggi e' ancora elegantemente bello come secoli fa', mancano solo le voci e i rumori delle tantissime mani maestre che l'hanno resa cosi' famosa. Non mi aspettavo di trovare qua uno stabilimento per la produzione delle campane cosi' importante! Sono comunque certa che se possono vantarsi di apporre addirittura lo stemma pontificio, saranno sicuramente conosciuti in tutto il mondo :oD Dei monumenti e delle chiese si sono visti solo dei rapidi scorcetti ma, conosciuta la storia locale, sono sicura che sia tutto di gran pregio ;o) La festa della ndocciata, con i suoi fuochi che si muovano nelle buie notti invenali, dovrebbe essere di grande effetto visivo. A lume di naso, quelle che ardono mi sembrano canne ... canne che gia' abbiamo ritrovato bruciare in un'altra localita' molisana :o) Inizio a pensare che il loro uso sia una tipicita' di questa regione ... il suo fuoco, visto gli schizzetti e gli scoppietii, non dovrebbe esser facile da gestire ;o) Bella cittadina, si'!

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  2. @ ZeN: Ecco, Agnone è un'outsider della zona, tirata su in origine dai Dalmati veneziani che l'hanno proiettata nel commercio e nell'artigianato più fine facendola diventare un centro di notevole importanza. Le persone fanno i luoghi, altre persone li distruggono. I Veneziani hanno fatto danni, sì, ma soprattutto hanno portato benessere perchè il benessere locale arricchiva anche la Serenissima. :o)
    Non per spirito di parte, eh! Ma fra le Repubbliche dell'epoca quella veneziana era la più competente, votata al commercio, all'artigianato d'alto livello, quella più internazionale e aperta. A Venezia piaceva stupire i clienti. ;o)
    La festa della ndocciata è molto suggestiva e pericolosa! Ahahaha! La notte buia e la luce del fuoco s'incontrano... :o)

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