I bottini di Siena sono una rete di oltre 25 km di cunicoli scavati nel tufo sin dai tempi dei Romani, è un acquedotto capolavoro di ingegneria idraulica che raccoglieva l'acqua piovana e la portava nelle case.
Ancora oggi alimenta diverse fonti della città tra cui Fonte Gaia in Piazza del Campo.
>o<
La bare sospese di Sagada sono molto note, è un'antica tradizione della popolazione autoctona degli Igorot che dura da 2000 anni.
Le bare sono sospese lungo una scogliera a picco sul mare, questa pratica protegge i morti dalle inondazioni e dagli animali selvatici, inoltre favorisce il passaggio al cielo.
Il N° 1 Poultry è un palazzo (quello a righe nel video) che ospita uffici, dell'architetto James Frazer Stirling.
>o<
Il Lord's Media Center fu commissionato a Future System per la coppa del mondo di cricket nel 1999, è stato il primo edificio monoscocca al mondo che utilizza la tecnologia delle barche ed è stato costruito da un cantiere navale. Domina le scalinate e poggia su piloni, accoglie 100 giornalisti al piano inferiore e le reti televisive e radiofoniche in quello superiore. Ha vinto il premio Stirling.
>o<
Il Selfridges ospita l'omonimo magazzino, progettato da Future System nel 2003, ha struttura in acciaio con facciata in cemento spruzzato.
Di architettra blob, la facciata è composta da 15.000 dischi in alluminio anodizzato (che vengono puliti regolarmente da uomini impavidi) montati su uno sfondo blu.
Con circa 36.000 abitanti, Francavilla è soprannominata "Città degli Imperiali" per i principi Imperiali che la governarono per circa 2 secoli rendendo potente il feudo.
In quel periodo la città divenne uno dei maggiori centri culturali e industriali dell'area.
Sorge lungo l'antico tracciato delle Via Appia.
Nel periodo romano c'erano piccoli abitati sparsi (vicus) che man mano si sono fusi in un unico centro di medie dimensioni.
Come vera città risale forse al XIV secolo per iniziativa di Filippo d'Angiò che concesse terre e franchigie richiamando molti abitanti dei casali vicini. Il principe Filippo donò Francavilla alla nobile famiglia De Nantolio Chatillon (1336) discendente dal re di Francia che la protesse con mura e fossati a proprie spese.
Questo primo nucleo visse un periodo di grande splendore e ricchezza, succedettero poi vari feudatari fra cui gli Orsini del Balzo che eressero le fortificazioni e il castello (1455). Con il cardinale Borromeo sorsero i conventi dei Carmelitani, dei Frati Minori Osservanti, dei Cappuccini e degli Oratoriani di San Filippo Neri.
La famiglia Imperiali, genovese, apportò grandissimi miglioramenti, nacquero così numerose accademie di letterati e artisti e nuovi rioni. Estinta la dinastia il feudo passò al fisco che lo smembrò.
Settimana Santa
Fra i monumenti, la Basilica Minore del Santissimo Rosario (o Chiesa Matrice o Duomo, 1743-59) barocca, della precedente chiesa angioina (distrutta da un terremoto) del XIV secolo rimane poco, e il Fortino Militare o Castello Imperiali (XV secolo) tardo medievale, è una costruzione a metà fra una fortezza e un palazzo gentilizio, oggi è il risultato di una serie di modifiche susseguitesi nei secoli, costruito da Giovanni Antonio Orsini Del Balzo, fu ingrandito nel 1536 e leggermente modificato nel XVIII secolo.
La Galleria Sciarra si trova in Via di Santa Maria, Rione Trevi, è un passaggio pedonale coperto privato ma aperto al pubblico negli orari d'ufficio.
Risale al 1886-88, era il cortile esterno del Palazzo Sciarra Colonna di Carbognano che collegava i vari spazi della proprietà del principe Maffeo Barberini-Colonna di Sciarra: la redazione del suo quotidiano La Tribuna e il Teatro Quirino.
L'architetto Guilio De Angelis fu particolarmente attento all'uso della ghisa, il vano centrale è ricco di partiture architettoniche e fu dipinto da Giuseppe Cellini, la decorazione in stile Liberty sviluppa il tema della "glorificazione della donna" e mostra scene della vita quotidiana borghese, la copertura è in ferro e vetro.
Nel restauro del 1970 l'edificio fu completamente svuotato all'interno e ricostruito in cemento armato salvaguardando le decorazioni e le strutture in ferro.
Gioiello del Liberty, l'opera di Cellini si arricchisce di decorazioni stile Liberty d'ispirazione preraffaellita e simbolista, motivi che attingono alla tradizione arcaica greca ed etrusca e all'arte rinascimentale con richiami orientali ed egizi. Il suo eclettismo si sposa alla perfezione con l'ambiente "bizantino". Decisamente meno bizantino è il ciclo pittorico della celebrazione della donna.
>o<
L'Antica Monterano o Monterano Vecchia è una città fantasma nel territorio di Canale Monterano, sorge arroccata su un'altura tufacea, le sue rovine per la loro bellezza sono state utilizzate come set per numerosi film italiani e stranieri.
Il territorio fu sotto il controllo di Roma nel 396 a.C., nel VI secolo fu sede vescovile, nel 752 entrò nel Patrimonio di San Pietro, primo nucleo dello Stato Pontificio, poi fu ducato in mano a famiglie vicine al papato tra cui i Colonna (dal 1424).
Nel 1492 fu acquistata da Gentile Virginio Orsini, all'epoca era zona rinomata per la produzione vinicola. Nel 1671 passò alla famiglia Altieri che intraprese lavori di abbellimento con un maestoso acquedotto e il convento di San Bonaventura.
Trascurato nel XVIII secolo, Monterano si spopolò forse flagellato dalla malaria. Nel 1798 le truppe francesi entrarono a Roma, il borgo fu saccheggiato e incendiato dai Francesi a causa delle sollevazioni popolari delle comunità rurali ostili.
Gli abitanti rimasti furono spinti ad abbandonare il sito già in parziale rovina e a rifugiarsi nei centri vicini. Nel Settecento Monterano era legata allo sfruttamento delle miniere di zolfo presenti intorno all'abitato ma nel 1799 gli edifici giacciono in stato di rovina.
L'acquedotto, il circuito murario (poco visibile), la cattedrale di Santa Maria Assunta (XII secolo, sopravvive il campanile), il Palazzo Ducale o Castello Orsini-Altieri (riprogettato da Gian Lorenzo Bernini) e la Tagliata viaria etrusca (il Cavone, non percorribile) sono le testimonianze rimaste del borgo.
Fra i film girati, Guardie e ladri (1951, di Mario Monicelli e Steno), Ben Hur (1959), Brancaleone alle Crociate (1970, di Mario Monicelli), il Marchese del Grillo (1981, di Mario Monicelli) e la Freccia Nera (miniserie del 2006).
Famiglia della piccola nobiltà bolognese trasferita a Roma nel XVI secolo, il suo prestigio aumentò con Alessandro Ludovisi eletto papa Gregorio XV, con i titoli nobiliari e i beni che successivamente passarono ai Boncompagni, unendo i cognomi nel 1702.
Alessandro Ludovisi (1554-1623) papa Gregorio XV
di Guido Reni
Papa Gregorio XV praticò un'attenta ed efficace strategia nepotistica che gli permise di inserire la propra famiglia negli ambienti che contavano a Roma.
Ludovico Ludovisi (1595-1632) cardinale e arcivescovo
di Ottavio Leoni
La tattica si fondava anzitutto sui matrimoni, in meno di un anno il papa aveva già giocato tutte le sue pedine familiari, l'altra arma fu la politica di alleanze creando 11 cardinali.
Ippolita Ludovisi (1663-1733) principessa di Piombino
Il papato durò meno di due anni e mezzo ma fu sufficiente a che la famiglia accumulasse grandi fortune tanto da poter comprare dai Colonna nel 1622 i feudi di Zagarolo, Gallicano e perfino di Colonna (tutti vicino a Roma).
Il cardinale Ludovico Ludovisi fece realizzare Villa Ludovisi al Pincio che nel 1870 fu lottizzata con la costruzione di Via Veneto e il suo quartiere.
Villa Ludovisi, Roma
Niccolò Ludovisi fu vicerè spagnolo di Aragona e di Sardegna, si sposò tre volte acquisendo il feudo di Gesualdo (Avellino), riscattando il titolo e i domini del principe di Piombino e imparentandosi con i Pamphilj.
Il titolo e i beni dei Ludovisi, non essendoci eredi maschi, nel 1700 passò a Ippolita che aveva sposato un Boncompagni unendo le due stirpi.
Castello di Piombino
La linea dinastica della famiglia (nome, feudi e titoli) passò quindi alla famiglia Boncompagni che unì il cognome coi Ludovisi: Boncompagni Ludovisi principi di Piombino.
Di Santiago Calatrava, l'Auditorio (1997-2003) è il simbolo di Santa Cruz, considerato l'edificio più elegante e moderno delle isole.
Gli elementi principali sono l'Ala (che poggia sulla Noce), la Noce e la Vela.
Il Niteroi Art Museum di Rio de Janeiro (o MAC, 1996) è uno dei principali monumenti della città progettato da Oscar Niemeyer, ha la forma di un cono rovesciato che ricorda un disco volante installato su una grande vasca d'acqua circolare.
La costruzione è elegante e sinuosa con una visibilità totale del monte Pan di Zucchero e della Baia di Guanabara.
L'intenzione di Niemeyer era che la forma emergesse dalla terra e crescesse come un fiore che sorge fra le rocce.
La Jockey Club Innovation Tower è un'Università Politecnica progettata ha Zaha Hadid e completata nel 2013.
E' una torre di 15 piani con cortili interni ed esterni che creano spazi di incontro e si integrano con i grandi spazi espositivi, gli studi, il teatro e le strutture ricettive.
Dell'XI secolo, il Castello di Strozzavolpe ha subìto interventi nei secoli XV, XVI e XVIII.
Si trova a Luco, costruito dalla famiglia Salimbeni (antica famiglia di Siena) all'incrocio fra la Cassia e la Francigena. Nel XIV secolo fu venduto agli Adimari (antica famiglia fiorentina) che lo trasformarono in abitazione padronale. Gli interventi più rilevanti risalgono al XIX secolo quando passò ad Alessandro Bizzarri che lo fece restaurare in stile romantico tedesco, attualmente appartiene alla famiglia Banchi-Arcangeli. Ospita una collezione di armi antiche, visitabile su richiesta.
Una leggenda racconta che il fantasma di una volpe si aggiri intorno al castello nelle notti di luna piena a causa di Bonifacio IV di Toscana che si ostinò a far costruire l'edificio nonostante nei paraggi ci fosse una volpe che metteva in fuga anche i cavalieri più coraggiosi. Iniziò una vera e propria caccia alla volpe ma invano. Ci riuscì Bonifacio che la prese con una trappola e la volpe venne strozzata da un laccio. Un mago predisse a Bonifacio IV che il castello sarebbe durato tanto quanto il corpo dell'animale, si provvedette così a farlo imbalsamare e al suo interno fu versato oro fuso. Il corpo fu nascosto nelle fondamenta del castello dove nessuno l'avrebbe trovato con a guardia 3 cavalieri.
Altra leggenda narra che Cassandra de' Franceschi, moglie di Giannozzo da Capparello, fu trovata dal marito in compagnia del suo amante (il paggio del marito) nella "Camera rossa", dove furono entrambi murati vivi. I fantasmi dei due amanti si aggirerebbero ancora nel castello.
>o<
Rennes-le-Chateau ogni anno è meta degli amanti del mistero e dei cercatori di tesori, centro delle ricerche è un presunto tesoro che sarebbe nascosto nel paese o nei dintorni presumibilmente ritrovato dal parroco della locale chiesa della Maddalena nel XIX-XX secolo: Bèrenger Sauniere (1852-1917).
Durante i lavori di ristrutturazione della chiesa nel 1887 e 1897 sono stati trovati alcuni reperti in un sepolcro dei signori del paese con accesso murato, testimonianze oculari parlano di un contenitore di oggetti preziosi ma Sauniere sbrigativamente li definì "medaglie di Lourdes".
Dopo la ristrutturazione il parroco iniziò a spendere moltissimo denaro per costruire eleganti costruzioni tra cui Villa Betania, giardini, una balconata panoramica, una torre biblioteca e una serra per animali esotici. Il vescovo se ne accorse e lo sospese dalle funzioni sacerdotali. Alla morte di Sauniere il curatore delle sue eredità disse che il parroco, grazie a delle pergamene ritrovate nell'altare, aveva ritrovato il tesoro di Bianca di Castiglia (regina di Francia, XIII secolo). Gli articoli sull'argomento fecero accorrere decine di cercatori di tesori, sembra invece che le ricchezze di Sauniere derivassero da una monumentale impresa di vendita di messe per corrispondenza e da finanziamenti occulti da parte di filomonarchici che si opponevano alla Repubblica.
Sestri ha circa 18.000 abitanti, risale agli antichi popoli liguri (i Tigulli), anticamente sorgeva su un isolotto che fu, solamente in età moderna, unito alla terraferma da un sottile istmo.
Importante centro commerciale in epoca romana per i traffici marittimi, aveva un notevole scambio con l'entroterra.
Donata da Carlo Magno all'abbazia di San Colombano di Bobbio, furono favoriti il commercio e l'agricoltura collegati alla Pianura Padana, l'ordine monastico possedeva un ampio territorio, fino a Pontremoli.
In epoca medievale il Comune si esanse nella terraferma. Danni e saccheggi dei pirati Turchi e Saraceni si perpetrarono nel XVI-XVII secolo.
>o<
Lavagna ha circa 12.000 abitanti, pare si sia sviluppata in epoca romana, in quella longobarda fu affidata ai monaci di San Colombano che ne promossero lo sviluppo. Fu roccaforte feudale della famiglia Fieschi che ebbe numerosi scontri per il dominio con la Repubblica di Genova. Fu dominata da Napoleone Bonaparte, poi passò al Regno di Sardegna e al Regno d'Italia.
Il Badlands Guardian (o Indian Head o Woman's Head) si trova vicino alla città di Medicine Hat, è un disegno geomorfologico che assomiglia a una testa umana che indossa un copricapo indigeno.
E' stata creata con l'erosione del terreno argilloso dall'azione dei venti e dell'acqua, anche se sembra convessa in realtà è concava, cioè una valle dall'età minima di 100 anni.
>o<
Del XIII secolo, la Fortezza di Poenari nel XIV divenne il castello più importante della famiglia dei Basarabidi (casa reale), dopo pochi decenni fu abbandonata e andò in rovina.
Nel XV secolo fu recuperata e rafforzata da Vlad III di Valacchia, il mitico Dracula, che pare usò prigionieri turchi per ricostruirla.
Nel 1462 suo fratello assediò il castello al comando di un'armata turca, la leggenda dice che, con la paura che il maniero fosse conquistato, la moglie di Vlad si gettò nel fiume sottostante (da allora chiamato "Fiume della Signora" o della "Principessa") mentre Vlad fuggì sulle montagne.
A seguito della sua morte la fortezza fu di nuovo abbandonata, attualmente è raggiungibile solo con prenotazione a causa dell'aumento della popolazione di orsi, salendo una scalinata di 1480 gradini.
Agnone ha circa 4900 abitanti, per 600 anni è stata parte integrante del giustiziato d'Abruzzo (distretto amministrativo del Regno di Sicilia). Antica città sannita, è sede del più antico stabilimento per la fabbricazione delle campane (Pontificia Fonderia di Campane Marinelli) fondato nel 1000 circa e tra i pochi che possono fregiarsi di utilizzare per i propri prodotti lo stamma pontificio.
Nell'XI secolo è un castello della famiglia Borrello, nel 1131 vi furono portati numerosi soldati e artigiani veneziani probabilmente provenienti dalle colonie dalmate della Serenissima. Appare evidente la fondazione veneziana del paese con chiari segni di cultura veneziana nel quartiere originario, quello della Ripa o Borgo Veneziano.
Con gli Angioini e gli Aragonesi l'importanza di Agnone crebbe, durante il Regno borbonico era tra le 56 città regie direttamente dipendenti dal re, libera da qualunque altra soggezione feudale, dotata di un alto tribunale e con diritto di comminare pene capitali.
Con il dominio francese fu annessa al Molise escludendo la città da ogni ruolo di preminenza amministrativa a favore di Larino, Campobasso e Isernia. Ma fu fiorente per l'ampiezza dell'agro e per il numero e volume di imprese artigiane.
Con lo sviluppo dell'industria e la rivoluzione dei prezzi l'equilibrio di Agnone fu intaccato dando vita al fenomeno dell'emigrazione, nonostante questo si distinse per spirito d'iniziativa economica e culturale. Difatti, a esempio, fu elettrificata molto prima di Roma.
Oggi parte degli abitanti vorrebbe ricongiungere Agnone all'Abruzzo anche a causa del disinteresse della Regione verso l'Alto Molise.
La chiesa di San Francesco è Monumento nazionale (XIV secolo), ha il portale gotico, una superba cupola e un originale campanile con la parte finale in ferro battuto. All'interno si trovano ricchissimi altari e affreschi del XVIII secolo, attiguo l'ex convento dei Padri Conventuali con un chiostro affrescato.
La chiesa di Sant'Emidio (XIV secolo) ha il portale gotico, all'interno si trovano capolavori d'arte.
Nel centro storico si trovano caratteristiche botteghe veneziane e piccole statue di pietra col Leone di San Marco.
Centralia è un comune della Contea di Columbia, una città tristemente famosa a causa di un incendio scoppiato nel 1962 che ancora arde nel sottosuolo ricco di antracite.
L'incendio si trova a più di 100 mt di profondità e si sviluppa in una superficie di quasi 15kmq in quelle che una volta erano miniere di antracite.
La popolazione in origine era di 2761 abitanti, nel 2013 ce n'erano 7 trasformando Centralia in città fantasma. I 7 abitanti (privati anche del Codice postale) hanno ottenuto il permesso di viverci anche dopo l'espropriazione delle loro abitazioni.
La città sorse all'inizio dell'Ottocento, le prime due miniere furono aperte nel 1854 seguite da altre, l'antracite venne estratta fino alla fine dell'Ottocento quando ci fu un declino della produzione.
Non è certo quale sia l'evento che scatenò il disastro, l'opinione più accreditata è quella secondo cui il consiglio cittadino ordinò a 5 volontari dei vigili del fuoco di bruciare una pila di rifiuti in una miniera abbandonata, ma non riuscirono a spegnere il fuoco che riuscì a raggiungere il sottosuolo ricchissimo di antracite e a innescare la combustione. Nei mesi successivi furono effettuati alcuni tentativi di estinguere l'incendio ma si rivelarono inutili.
In superficie c'erano ceneri, nuvole di fumo bianco e acre, morìa di alberi, scioglimento dell'asfalto con crepe sulle strade e voragini nel terreno.
Nel ventennio successivo la popolazione iniziò a essere evacuata, molti edifici furono abbattuti e Centralia entrò nell'oblio.
L'incendio nel sottosuolo è ancora attivo, si calcola che, ai ritmi attuali, lo sarà ancora per circa 250 anni.
La cittadina è diventata un'attrazione turistica.
>o<
La Collina delle Croci (Kryziy Kalnas) è un luogo di pellegrinaggio e una meta turistica.
Si trova su una piccola altura e accoglie oltre 400.000 croci piantate per devozione dai pellegrini secondo una tradizione popolare che dura da alcuni secoli ma che ha preso un enorme impulso nel XX secolo come simbolo dell'identità nazionale lituana.
Durante l'epoca sovietica le croci furono completamente abbattute tre volte dai Russi ma ogni volta ricomparivano sempre più numerose.
Oltre che alla memoria dei defunti i Lituani onorano attraverso le croci i propri connazionali deportati in Siberia per ordine di Stalin.
La collina era un centro religioso già molto prima del regime sovietico, in epoca zarista.
I Lante o Lanti o Del Lante sono un'antica famiglia toscana di origine pisana, un ramo si stabilì a Roma nel XVI secolo fondendosi per matrimonio con i Della Rovere originando i Lante Della Rovere e poi con i Montefeltro originando i Lante Montefeltro Della Rovere.
La famiglia è attestata fin dal 1190, il capostipite è considerato Michele Lante da Vico, notaio che visse nel 1320 a Vicopisano, cancelliere del Comune di Pisa. Suo figlio Francesco fu vescovo di Luni, Brescia, Cremona e Bergamo.
foto da wikipedia.org
Villa Lante a Bagnaia (Viterbo, 1511-66) è in stile manierista, di Giacomo Barozzi da Vignola. Ha uno dei più famosi giardini italiani a sorpresa votato come "il parco più bello d'Italia". Fu costruita per il cardinale Gianfrancesco Gambara, nel XVII secolo passò a Ippolito Lante Montefeltro Della Rovere, duca di Bomarzo.
Si compone di due casini quasi identici sormontati da un torrino o lanterna costruiti in anni diversi da proprietari diversi. Differiscono molto negli affreschi, uno paesaggistici e l'altro in stile classicheggiante. Nei giardini vi sono giochi d'acqua, cascate, fontane, grottini. Il bacino centrale contiene la celebre Fontana dei Mori del Giambologna.
Nel 1512 Gerardo Lante acquistò dei terreni sul colle del Gianicolo a Roma, esuo figlio Michele entrò nel patriziato romano grazie al matrimonio con Antonina Astalli, sul terreno del Gianicolo fu costruita Villa Lante che nel 1817 fu ceduta ai Borghese.
Villa Lante (1518-31) fu realizzata da Giulio Romano per il vescovo toscano Baldassarre Turini, passò ai Lante nel 1551 che ingrandirono il giardino. Quando un secolo dopo esso venne in parte espropriato per la costruzione delle mura gianicolensi, i Lante ne ebbero in cambio la Villa di Bagnaia e il titolo di duchi di Bomarzo da papa Urbano VIII.
La villa fu poi venduta ai Borghese nel 1817 che la vendettero all'archeologo tedesco Wolfgang Helbig e poi passò allo Stato Finlandese che ci ha installato la sua ambasciata presso la Santa Sede e il Centro della ricerca archeologica finlandese in Italia.
Federico Marcello Lante Montefeltro Della Rovere (1695-1773)
Chiunque abbia provato ad abitare nella Casa degli Spiriti a Fondi è dovuto fuggire per i continui rumori, scricchiolii, crolli di mura e folate improvvise di vento nelle stanze.
Al suo interno furono trucidati briganti, assassinate persone innocenti e uccisi bambini, probabilmente vi morirono anche molti ebrei nel 1636 quando si impaludò la piana e si diffuse la malaria.
La gente preferisce non abitarci ma è stata ristrutturata più volte.
>o<
foto da www.lazionascosto.it
Villa Aguet a San Felice Circeo fu dimora del principe polacco Stanislao Poniatowsky, nipote del re Augusto di Polonia, e poi ceduta alla Camera apostolica.
Su questa storica abitazione sono sorte varie leggende tra cui alcune sparizioni misteriose come quella di alcuni giovani visitatori scomparsi nel nulla e lo spegnimento di motori nei pressi della villa.
>o<
La Certosa di Trisulti sorge in Ciociaria a 825 mt sul mare, è Monumento nazionale gestito dal Polo Museale del Lazio.
Costruita nel 1204 per volere di papa Innocenzo III dei Conti di Segni e assegnata ai Certosini, la chiesa abbaziale di San Bartolomeo fu consacrata nel 1211.
Il nome deriva da un castello del XII secolo gestito dai Colonna, oggi distrutto, che dette il nome a tutta la zona.
Il complesso nei secoli è stato ampliato e modificato più volte, oggi ha forme essenzialmente barocche ed è passato alla Congregazione dei Cistercensi di Casamari.
Nel piazzale principale si trovano l'antica foresteria romanico-gotica e la chiesa di San Bartolomeo più volte rimaneggiata, oggi con un impianto decorativo barocco.
L'antica farmacia (XVIII secolo) ha vari ambienti su due livelli decorati con realistici trompe l'oeil di ispirazione pompeiana e arredi settecenteschi.
Sepino ha circa 1800 abitanti, è uno dei Borghi più belli d'Italia. Esisteva già prima del IV secolo a.C., fu conquistata da Roma ed ebbe un notevole sviluppo con la pastorizia.
Saepinum
La città fu fortificata con 25 torri e venne costruito il Foro Maggiore con la Basilica.
Nel IV secolo entrò in crisi dopo la caduta di Roma, fu invasa dai Goti ed entrò nel Ducato di Benevento. Con le invasioni longobarde si spopolò e fu fondata una nuova città fortificata più a valle, nella zona vecchia di Altilia si stabilirono dei pastori e il centro fu chiamato Terravecchia.
Terravecchia
Nel XVII secolo il centro fu florido e sviluppato.
L'abitato conserva le tipiche caratteristiche medievali.
Il sito archeologico di Saepinum conserva i resti dell'abitato romano: Foro, terme, teatro, basilica, decumano, cardo, mura e porte d'accesso.
Saipinis o Acropoli o Terravecchia fu un importante centro sannitico del III secolo a.C.
Sepino Band bufù
(Il bufù è uno strumento popolare a percussione (tamburo a frizione) diffuso al Sud e particolarmente a Sepino
Poveglia fu un insediamento delle popolazioni verso le coste a seguito dell'invasione longobarda, divenne borgo e sede di un castello.
Chiamata Popilia, per l'attiva parte avuta nella difesa dall'invasione franca ricevette alcuni privilegi come l'esenzione dalle tasse, dal servizio militare e dal remare nelle galee.
Centro florido sia demograficamente che economicamente, le famiglie locali erano impegnate nella pesca e nella salinatura. La sua decadenza coincise con la guerra di Chioggia (fra Veneziani e Genovesi), quando si decise di evacuare la popolazione a Venezia, al termine del conflitto Povegna era completamente devastata e vi vivevano solo poche decine di abitanti.
Dal 1782 fu a controllo di uomini e merci e, all'occorrenza, fu lazzaretto. In una targa marmorea si legge "Non scavate (disturbate) i morti per contagio in vita, 1793".
Mantenne la fondazione di stazione per la quarantena marittima per tutto l'Ottocento e fino al secondo dopoguerra, nell'ultimo periodo gli edifici furono in parte adibiti a convalescenziario geriatrico ma nel 1968 fu ceduta al demanio.
L'acquisto per asta da parte di un privato è oggi oggetto di ricorso al Tar perchè l'offerta è stata ritenuta incongruente (513.000 euro).
Oggi è un'isola disabitata non aperta al turismo, abbandonata all'erosione.
Nel Settecento, quand'era un lazzaretto, vi venivano sbarcati donne, uomini e bambini, individui a volte non ancora contaminati che vi morivano lentamente. Nel corso degli anni intorno ai morti dell'isola nacquero numerose leggende, tutte basate su un'essenza malevola di cui era permeata. Nel 1922 fu edificato un edificio che avrebbe dovuto essere una casa di riposo per anziani ma che le testimonianze riportano fosse una clinica degli orrori per i malati di mente. Nel 1946 fu smantellato il manicomio ma già quando fu attivo ci furono avvenimenti e avvistamenti inquietanti, pare che i pazienti dell'ospedale fossero tormentati dalle anime dei morti di peste. Trattandosi di malati di mente i loro racconti non furono presi sul serio anzi, fu un pretesto per soddisfare i sadismi del direttore i cui metodi erano atroci e primitivi.
La leggenda descrive la sua morte, tormentato a sua volta dagli spiriti l'uomo impazzì e si suicidò gettandosi dal campanile dell'isola. Non morì subito ma soffocato da una strana nebbiolina che usciva dal terreno fin dentro il suo corpo, uccidendolo.
Con l'abbandono del manicomio finisce la storia dell'isola, da allora è disabitata. I pochi visitatori che l'hanno esplorata testimoniano voci, lamenti e apparizioni di strane figure. Negli anni Sessanta una famiglia benestante acquistò l'isola e vi si stabilì per poi scappare dopo qualche mese terrorizzata dagli spiriti dei malati di peste.