domenica 4 settembre 2016

Le piazze 3

Places des Vosges, Parigi



A Parigi gli spazi chiusi delle places royales di Enrico IV (Place des Vosges, 1607-12; Place Dauphine, 1607)

Place Dauphine, Parigi

e di Luigi XIV (Place des Victoires, 1684-87; Place Vendome).

Place des Victoires, Parigi

Place Vendome, Parigi

Sotto Luigi XV si manifestò la tendenza ad aprire le places royales e a collegarle con assi geometrici e visivi:

Place Royale, Bordeaux

Place Royale a Bordeaux (1729), Place du Palais e Place de la Mairie a Rennes (1721-30), la sequenza delle 3 piazze di Nancy (Héré de Corny, 1752-57), Place de la Concorde a Parigi.

Place de la Concorde, Parigi

A questi modelli si ispirarono tutte le soluzioni del classicismo europeo, le piazze di C. Wren del piano di Londra (1666), gli squares residenziali londinesi, i crescents di Bath, le piazze di Mannheim, Ludwigsburg, Karlstruhe (1715);

Leipziger Platz, Berlino

Porta di Brandeburgo e Pariser Platz, Berlino

la Patiser Platz, rettangolare, Leipziger Platz (ottagonale) e la Belle Alliance Platz (circolare) di Berlino;

Amalienborg, Copenaghen

l'Amalienborg di Copenaghen (1749), la piazza del Plebiscito a Napoli (1817),

Piazza del Plebiscito, Napoli

piazza Vittorio Veneto a Torino (1820-30).

Piazza Vittorio Veneto, Torino

Nel XIX secolo la rivoluzione industriale, l'abnorme crescita della popolazione nei centri urbani, il crearsi delle periferie operaie fecero esplodere la dimensione delle città e a tale crisi corrispose la crisi della piazza. La piazza europea perse ogni capacità di riassumere il tessuto urbano e di esprimere i valori collettivi. Le piazze della stazione, le piazze a giardino, i larghi di traffico della città dell'Ottocento e del primo Novecento manifestano chiaramente la loro subordinazione alle esigenze del funzionamento del centro urbano, i cui luoghi pubblici più importanti sono ormai i corsi, le gallerie, i boulevards. Concepita come centro di convergenza di numerosi boulevards fu la famosa Place de l'Etoile a Parigi,

Place de l'Etoile, Parigi

uno dei più celebri esempi di piazza circolare di tipo aperto realizzata nel 1853-69. Trascurato dalle avanguardie architettoniche e dal razionalismo, il tema degli spazi pubblici urbani tende a porsi in modo più ampio che in passato con spazi di relazione rigorosamente separati dai percorsi automobilistici che collegano i centri della vita pubblica, i servizi, le residenze e il verde.


2 commenti:

  1. ... e fu cosi' che la piazza, simbolo di aggregazione sociale, divento' una tristissima rotatoria :o( E' stato molto interessante questo viaggio temporale nelle piazze europee :o) Impossibile sceglierne una e classificarla come 'piu' bella' perche' ognuna a suo modo e' unica ;o) La coppa per la simpatia la consegno volentieri a Amalienborg (Copenaghen) ... tecnicamente e' una miniatura ;o)

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  2. @ ZeN: Ahahaha! Eccheqquà! Na bella rotatoria ci sta proprio bene...riunisce solo le auto, non certo attira le persone! ;o)
    Tralasciando il luogo ultimo da cui provengo che ha fatto delle rotatorie uno "stile di vita" di dubbio gusto e utilità, unirei alla piazza che hai citato Place des Vosges, a Parigi. Mi ricorda alcune piazze spagnole, tutte pedonali, con bar, ristoranti, luoghi di ritrovo, giardini e fontane. Un perfetto luogo da frequentare fuori dal traffico. :o)

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