Gruppo etnico dell'America Settentrionale un tempo stanziato in una vasta regione fra il Rio Grande e il Rio Gila. I Navajo migrarono in epoca abbastanza recente, con gli Apache, dal nord. Cacciatori nomadi organizzati in clan patrilineari, acquisirono dai pueblo usanze matrilineari e l'agricoltura, restando divisi in clan matrimoniali.
Dopo una strenua resistenza contro i coloni bianchi, con la guida di celebri capi apache, furono sottomessi nel 1868 e concentrati in una riserva dell'Arizona dalla quale furono spostati nel New Mexico, dopo la scoperta di giacimenti d'oro, e successivamentebin una zona arida lungo la valle del San Juan, dopo la scoperta del petrolio.
Pochi sono restati puri e legati alle antiche usanze, il resto vive di agricoltura e artigianato, soprattutto costituisce manodopera per le industrie statunitensi delle zone vicine.
I Navajo furono abilissimi nella pittura su sabbia, nella tessitura (splendidi i mantelli e le coperte tessuti dalle donne) e nella lavorazione dell'argento.
Il nome Navajo significa "campo coltivato in un piccolo corso d'acqua", nella lingua Navajo si usa il termine "Dinè" che significa "Il Popolo". Appartengono all'insieme delle nazioni Apache che intorno al 1500, provenienti da Alaska e Canada, si stanziarono in un vasto territorio, dall'Arizona al Texas, dal Colorado al nord del Messico entrando in competizione con le popolazioni Pueblo. Gli Apache non avevano una sola identità di nazione o tribù, erano distinti in clan o gruppi familiari estesi fondati su base matrilineare (gli uomini andavano a vivere nella famiglia della sposa) e ciascun gruppo si considerava una nazione.
Da popolo di invasori si trasformarono in una nazione seminomade vivendo principalmente di agricoltura e secondariamente di allevamento. Una prerogativa condivisa con il resto dei popoli Apache era il ricorso alla razzia ai danni degli Europei e dei Pueblo per incrementare il numero dei loro cavalli e pecore.
Non avevano il culto della guerra, infatti compivano razzie e azioni di guerriglia per sfuggire alle rappresaglie, il valore individuale si misurava non nell'atto di coraggio ma nell'efficacia della razzia e nell'entità dei beni posseduti (cavalli e bestiame).
La loro struttura sociale, polverizzata in gruppi familiari estesi, il rifiuto della guerra aperta e le razzie resero queste popolazioni avversari difficili per gli Stati Uniti e infatti furono tra le ultime nazioni indiane ad arrendersi definitivamente.
In prossimità della Guerra di secessione americana gli Stati Uniti, per far cessare le razzie e confinare le popolazioni più bellicose, decisero di spostarle nel Nuovo Messico. Con i Navajo scoppiò una guerra (1863-64) che si trasformò in tragedia: oltre 1000 caduti e circa 60.000 Navajo deportati a piedi con una marcia forzata di 300 miglia nella quale morirono i più deboli. Il confino durò 5 anni e fu la pagina più nera della storia dei Navajo, la riserva era in un territorio malsano, i rifornimenti erano scarsi e di cattiva qualità ed erano frequenti gli scontri con i Mescaleros, anche loro confinati.
Nel 1868 fu stipulato un trattato tra Navajo e Stati Uniti che pose fine al confinamento e definì i confini di una nuova riserva tra l'Arizona, Nuovo Messico e Utah. La base della riserva definitiva fu chiamata Navajo Nation. La popolazione tornò all'agricoltura, intensificò l'allevamento e l'artigianato (tessitura e lavorazione dell'argento) e cessò con le razzie.
Oggi il popolo Navajo conta circa 250.000 persone ed è stanziato nel nord-est dell'Arizona. Il loro territorio gode di autonomia amministrativa, la loro nazione è uno dei pochi esempi di conservazione di una forte identità amerindia. Pur mantenendo i propri valori (lingua, cultura, tradizioni) i Navajo si sono adattati al progresso organizzandosi in una struttura autonoma e integrata come nazione. Vanto dei Navajo fu l'uso della loro lingua come codice di comunicazione durante la II guerra mondiale e il fondamentale apporto dato nelle battaglie dell'esercito americano contro i Giapponesi da parte dei "code talker Navajo" (coloro che parlano il codice). La lingua Navajo, complicata e a quel tempo sconosciuta in tutto il mondo al di fuori degli Stati Uniti, non fu mai decodificata dal controspionaggio giapponese. L'arte Navajo, che ha subìto l'influenza della cultura ispanica, è incentrata soprattutto sulla tessitura dei tappeti, la fusione dell'argento e la lavorazione dei monili in argento e pietra turchese, e nella pittura con sabbia.
Caspita! eccheXaxxo! spostati in qua e in la' come un gregge di pecore! Bhe alla fine un accordo e' stato raggiunto e sono felice di sapere che sono 'abbastanza' liberi di vivere come vogliano :o) Ehm ... sono tra i pochi che son rimasti ... rispettiamoli!
RispondiElimina@ ZeN: Quando niente è più tuo sei nelle mani degli invasori che fanno la bella e la cattiva sorte. Qui è stata cattiva, ma in parte si sono ripresi, pare. E' un miracolo ... O.O
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