venerdì 30 ottobre 2015

Il marmo





Il marmo è una roccia calcarea cristallina, nel linguaggio commerciale indica ogni calcare e qualsiasi roccia adatta a una bella lucidatura, impiegata come pietra da taglio e da decorazione. Il marmo artificiale è un impasto di gesso e cemento colorato che imita le sfumature e le venature del marmo vero, cotto in forno a temperature elevate e impiagato solo per interni. Teoricamente dovrebbe essere formato solo da piccoli cristalli di calcite, sono però sempre presenti dei componenti accessori che hanno un'importanza notevole nel determinare il valore artistico e commerciale del marmo perchè dalla loro concentrazione dipende la colorazione, le tonalità, il disegno, l'alterabilità, ecc.


Marmo di Carrara


I marmi possono essere classificati in base al colore, alla composizione chimica, alla presenza o meno di pigmento e quindi alla sua natura.


 Marmo cipollino


La classificazione in base al colore è quella più usata commercialmente, quello predominante sugli altri. Si distinguono pertanto marmi bianchi, gialli, neri, verdi, policromi e variegati. I marmi solfatici sono gli alabastri gessosi (Volterra, i ballatini della Sicilia, l'anidrite di Costa Volpino (Valcamonica) nota come volpinite o bardiglio di Betgamo). I marmi silicatici sono i graniti, le sieniti, le serpentine, ecc.


 Marmo di Candoglia (Val d'Ossola), Duomo di Milano
tutte le foto sono di wikipedia.org


L'estrazione del marmo si effettua in cave a cielo aperto, per tagliarlo si usa un filo d'acciaio elicoidale con un materiale abrasivo.


Marmo rosso di Verona (Basilica di Santa Maria Maggiore (Bergamo)


Il marmo fu largamente usato dall'antichità a oggi, sia in scultura sia in architettura, con funzioni strutturali o decorative.


 Marmo rosso di Levanto


Nella Grecia antica fu usato talvolta come materiale da costruzione, in grandi blocchi squadrati (marmo pentelico, usato con quello di Paro e di Nasso anche nella statuaria, come nei monumenti dell'Acropoli di Atene, del V secolo a.C.), più spesso come elementi architettonici (fusti, capitelli, architravi, ecc.), in lastre rivestiva i materiali meno nobili.


 Pietra di Trani


L'importazione di marmi grezzi, semilavorati o lavorati dalla Grecia, dall'Egitto e dall'Asia Minore, iniziò a Roma nei secoli II-I a.C., l'uso del marmo nell'architettura e scultura romana si fece più frequente dopo l'apertura (circa nel 50 a.C.) delle cave di Carrara.


 Marmo Primavera (Brescia)


L'applicazione di lastre di marmo  in composizioni geometriche e figurate raggiunse la sua massima fioritura in età imperiale in tutto il mondo romano.


Marmo Pentelico (Grecia)


Erede di questa tradizione che riqualifica le mura con tarsie policrome a motivi geometrici fu l'architettura bizantina (Ravenna, San Vitale; Costantinopoli, Santa Sofia) e veneto-bizantina (Venezia, San Marco) e più tardi (XI-XII secolo) l'arte dei marmorari romani che abbinarono il marmo a tessere musive nella decorazione architettonica e di suppellettili religiose.


 Marmo Botticino (Brescia), Altare della Patria, Roma


Anche l'architettura romanica toscana usò rivestimenti esterni in marmo a tarsie di colore contrastante (Firenze, San Miniato al Monte; Lucca, San Martino e San Michele in Foro), mentre quella gotica lo impiegò con funzioni strutturali e decorative in rosoni, guglie, capitelli scolpiti a traforo (Orvieto, Duomo; Milano, Duomo).


 Marmo Bianconeve Ziche (Brescia)


L'arte rinascimentale usò rivestimenti di marmi policromi in esterni (Firenze, Santa Maria Novella; Pavia, Certosa; Venezia, Santa Maria dei Miracoli) e preziose tarsie marmoree geometriche o figurate (pavimento del duomo di Siena) negli interni, mentre l'arte barocca confinò il marmo all'interno degli edifici (Roma, San Pietro, San Luigi dei Francesi; Napoli, Certosa di San Martino; Firenze, Cappella dei Medici) con brillanti effetti di policromia nelle complesse tarsie decorative in cui il marmo si mescola alla pietra dura.


 Arabescato orobico rosso (Bergamo)
marmiepietrebg.it


Tra i marmi più apprezzati nell'antichità, oltre a quello di Carrara e ad altri bianchi statuari, da citare il pavonazzetto antico dell'Asia Minore, il cipollino dell'Eubea, il giallo antico della Tunisia, il rosso antico forse del Pentelico,


 Calacatta dorata
marmizompanti.it


il Portasanta (chiamato così per esser stato usato nella decorazione delle porte delle basiliche romane) di Chio, l'africano, il fior di pesco (forse dell'Epiro), il nero antico del capo Tenaro (Peloponneso).


Rosa del Garda
mattoli.it


Ai giorni nostri, oltre ai marmi statuari, sono usati in architettura e in edilizia marmi in lastre di vari spessori per rivestimenti di facciate e più raramente di interni e per pavimenti.


 Portoro
marmobon.it


Gli scarti di lavorazione sono utilizzati per formare mattonelle (marmette e marmettoni) insieme a leganti speciali.


 Verde olivo (Brescia)
ceresermarmi.com


Con i frammenti molto minuti, impastati con leganti vinilici, è usato come rivestimento murale, noto come intonaco plastico.


 Marmo rosso di Verona
veronissima.com

2 commenti:

  1. Non mi nascondo nel dire che questo post mi ha fatto sbavare! :oD Adoro il marmo e tutte le pietre dure ... si posa la' ... e la' rimane! :oD Mi piace soprattutto quando viene usato negli interni sia in lastroni che a tessera; per gli esterni invece preferisco la pietra ruvida ;o) Bellissimo tutto e di tutti i colori! si si si :oP

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  2. @ ZeN: Le varietà sono tantissime, di tutto il mondo. Ne ho pubblicata una goccia in un mare...il marmo è una pietra bellissima ma, tolto dagli edifici pubblici e di rappresentanza, va saputo usare con parsimonia e grande senso estetico. Ci vuole un attimo a far diventare una stanza un loculo ... ;o)

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