lunedì 23 marzo 2015

Gli Inca

Re Huayna Ccapac
tutte le foto sono di wikipedia.org


Antico popolo dell'America Meridionale, localizzato nella zona di Cuzco, di cui si ignora l'epoca del primo insediamento. La società incaica cominciò a consolidarsi verso la fine del XII secolo, soprattutto agli inizi del XIII. Per espandersi si scontrarono con i popoli limitrofi, vincendo sempre. Nel 1438 salì al trono Pachacutec, sotto di lui lo Stato incaico raggiunse il massimo della potenza. Il decimo "inca" (signore, imperatore) Tùpac Yupanqui (1471-93) divise il suo impero in quattro regioni: Collasuyo, Antisuyo, Chinchayusuyo e Cuntisuyo. 

 Mamaoccllo, Perù (1840 circa, Museo delle Arti San Antonio)


Come capitale fu confermata Cuzco. Gli altri due "inca" estesero ulteriormente il territorio arrivando fino al Cile, Quito e avamposti nell'attuale Colombia, ma ormai l'impero era in declino, minato dalle mollezze e dalla corruzione. Huayna Capac, trascurando la legittima consorte che gli aveva dato un figlio, Huascar, ebbe un secondo figlio con una principessa della tribù degli Scyris (Quito): Atahualpa. Prima di morire divise il suo regno in due parti uguali, che affidò ai due figli, i quali iniziarono subito a combattersi per conquistare il territorio dell'altro. Proprio durante questi conflitti giunsero i conquistatori spagnoli di F. Pizarro. Huascar fu ucciso nel 1532 dal fratello e Atahualpa fu preso prigioniero da Pizarro e assassinato l'anno seguente. Così si concluse la vita dell'impero incaico, divenuto colonia del re di Spagna. Lo Stato degli Inca aveva una struttura politica verticale: capo assoluto era l'imperatore (o inca) venerato come figlio del Sole, che assegnava i singoli incarichi di governo e li ripartiva secondo una rigida gerarchia di caste. Seguivano i "curacas", dignitari di rango inferiore, pur sempre importanti. Alla guida delle regioni l'inca poneva un vicerè (apo), generalmente scelto fra i suoi parenti più stretti; le province erano affidate ai "tukrikuk", o governatori. Non esistevano organi di rappresentanza popolare. Sacerdoti e militari collaboravano con i politici alla gestione del potere. L'impero privò l' "ayllu" (gruppo umano apparentato, con un proprio territorio, che venerava un antenato comune di cui si conservava la tomba o la mummia) delle sue caratteristiche etniche e religiose e ne fece un'unità territoriale a livello amministrativo.

 Atahualpa


Furono costruiti nuovi ayllu affidandoli come feudi a personaggi importanti. Ogni imperatore iniziava un nuovo ayllu regale di cui facevano parte tutti i figli maschi, escluso il primogenito, destinato a diventare imperatore e come tale a fondare il proprio ayllu. I beni dell'ayllu erano della comunità, non dei singoli. Il diritto di proprietà apparteneva all'inca che ne disponeva il godimento dividendo i beni dello Stato in tre porzioni: la prima la cedeva al dio Sole, la seconda la riservava a se stesso, la terza la consegnava agli ayllu. La coltivazione delle terre del Sole e dell'inca spettava alla comunità. L'uomo comune era monogamo, solo il nobile poteva essere poligamo. L'inca aveva una moglie principale (coya) di purezza castale (generalmente una sua sorella) e varie mogli secondarie o concubine. Il sommo sacerdote apparteneva all'ayllu reale.

 Pachacutec


Per le comunicazioni avevano un sistema viario abbastanza efficiente, due erano le arterie principali: la strada regia o andina, lunga 5200 km, che dal settentrione attraversava l'Equador, il Perù, la Bolivia, Argentina e Cile fino al Maule, che correva lungo la Cordigliera e si concludeva a Purumauca, la stazione più a sud; e la strada costiera, lunga oltre 4000 km, che scendeva da Tumbes e terminava anch'essa al Maule. Poichè gli Inca non conoscevano la ruota non avevano bisogno di larghi fondi stradali, questi erano percorsi a piedi sia dalle truppe, sia dai funzionari, sia dai corrieri. Il sistema religioso, che sosteneva l'impero, consisteva in un politeismo orientato al culto del dio-Sole Inti, quasi una personificazione divina dell'Impero. A Inti si offrivano quotidianamente pasti e sacrifici di lama. A capitale dell'impero sorgeva il più importante tempio del Sole, il Coricancha, dove ardeva un fuoco solare perenne, era un Pantheon che accoglieva tutte le divinità ufficialmente riconosciute, quelle tradizionali inca e quelle della varie popolazioni sottomesse. Oltre agli dei veri e propri il Coricancha accoglieva anche oggetti venerati, detti huaca, che avevano la capacità di concentrare in sè la sacralità dei territori conquistati, da cui provenivano. Pachacutec introdusse il culto di Viracocha, un eroe culturale delle popolazioni andine, e ne assunse il nome. Costruì i suoi templi e lo designò "padre universale" sostituendo i singoli antenati dei vari gruppi etnici.

 

2 commenti:

  1. In precedenza avevamo visionato le loro architetture e quindi questo post ne completa la visione :o) Sinceramente pensavo che la loro storia avesse radici molto piu' antiche e di durata maggiore ... invece la loro epoca e' durata circa 300/400 anni :o(

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  2. @ ZeN: Essì, sò arrivati gli Spagnoli e hanno messo "a cuccia" tutti. :o(
    Qui si vede bene il territorio del loro impero. ;o)

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