Da alcuni anni abito in una cittadina capoluogo di provincia. Ho notato che i negozi hanno accorciato mano a mano gli orari di apertura, fino a farli diventare mini mini. Poche ore al giorno. Altri espongono orari normali, ma non li rispettano. Aperture selvagge a comodo, anche mezz'ora dopo. Chiusure improvvise per "caffè e cappuccino con gli amici" che durano mezz'orate. Negozianti che sbarcano le ore direttamente al bar vicino, dove devi cercarli. Adesso, poi, che siamo in estate, la chiusura settimanale si dilata sia al sabato che alla mattina del lunedì. Alcuni aprono qualche ora di pomeriggio. Ho visto un negozio chiuso tutto il pomeriggio senza alcuna giustificazione e altri che chiudono un quarto d'ora prima (e aprono dopo) per permettere alle commesse di sistemare. Invece le commesse te le trovi regolarmente fra i piedi a sistemare perchè sono arrivate un quarto d'ora dopo.
Pochi rispettano i tradizionali orari, quelli che davano al consumatore la certezza di trovarli aperti, qualunque merce vendano. Era, una volta, un servizio. Adesso è un hobby, un part-time.
Quando avevo la mia profumeria a Firenze sono stata redarguita da un vigile urbano perchè avevo aperto 10 minuti dopo l'orario. Pensa. Una profumeria. S'è mai visto che a uno sgli "scappi" l'urgenza di uno shampoo? Eppure poi l'ho capita. E' un servizio per la gente, che sa che ti trova aperta in quelle ore.
Quando leggo della crisi dei commercianti di questa "ridente" cittadina incazzati come tori perchè gli è calato il fatturato, mi vien da ridere. Certo, il fatturato è calato a tutti ma, se il negozio è chiuso, è anche colpa tua. Liberissimi di scegliere i propri orari ma, ricordiamoci, che gestire un negozio implica molte ore di lavoro, estrema dedizione ai clienti (che devono uscirne contenti), sacrificio e gentilezza. Non ti va di passarci 8-10 ore? Vai a zappare il campo. Vedrai, così, quanto rendi.
Son passati i tempi in cui sarei rimasta a dormire in negozio pur di vendere il più possibile. Non era un sacrificio, era il mio lavoro. Adesso, pare, sia più interessante e gratificante dedicarsi alle relazioni sociali o allo sport. Qui incolpano i mercati e le fiere del calo della clientela. Vanno in delegazione dal sindaco a protestare e fanno uscire articoli di allarme sul giornale locale. Nessuno, invece, coltiva con amore il suo orticello.
Troppo abituati ai privilegi. Poco abituati al rispetto del cliente. E a lavorare...
Sono alla vecchia maniera e quoto sempre quel detto che recita: l'occhio del padrone ingrassa il cavallo. La crisi non si batte tenendo le attivita' serrate! (sinceramente mi pare poco intelligente). Tutti capiamo se un'attivita' ha poco personale, se tiene spenta qualche lucina superflua ... ma la puntualita', pulizia e gentilezza deve sempre esserci! ... e non per amor del cliente ... proprio per amor proprio eh! Dicendo la verita' (tutta), quando inizio a vedere sti giochini strani ... non penso alla vagabondaggine ma ad attivita' di copertura :o(
RispondiEliminamanca ordine, disciplina, educazione! nelle commesse/i, rari sono gli esempi di collaborazione e gentilezza. a volte entrando in un negozio capita che manco ti salutano, ti puoi immaginare il resto, aiutarti poi...alcune penso che siano anche minorenni buttate lì senza senso
RispondiEliminasiamo nell'era del "faccio quel caxxo che voglio" e quindi non possiamo che aspettarci quello che è direttamente proporzionale : un caxxo.
@ ZeN: Devo dire che qui ho trovato un'ambient molto strano, per la Toscana. Molti negozianti sono scazzati, svogliati, poco disponibili, sgarbati. Pare sia una "setta" che vuole dettare legge ai consumatori. La gente si adegua, non protesta, emigra verso altri lidi più felici. Io spero di volare da un'altra parte proprio. Sò stufa di proteste e strilli. Parono bambini viziati che scaricano su altri tutte le loro mancanze. :o(
RispondiElimina@ Laraz: Hai ragione, ho voluto descrivere per sommi capi la situazione di questi piccoli centri, una volta reputati "oasi di tranquillità". Invece c'è la discriminazione più feroce. Ci sono forze che dettano legge, che si fanno i caxxi propri, che non hanno nessuna professionalità e si aspettano il riscontro sonante senza dare una minxxia. E' sempre colpa degli altri. Del sindaco, dell'amministrazione, dei sensi unici e dell'urbanistica. Mai la loro. Preferisco stare a casa. E intanto molte attività chiudono. ;o)
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