mercoledì 5 giugno 2013

Maratona Andalusia 41




Baeza, in provincia di Jaén, è uno dei fiori all'occhiello della zona della Loma, una terra che è il santuario del Rinascimento andaluso. Piccola città, tranquilla e ospitale, ha un raccolto centro storico ma assolutamente magnifico. 
Città romana, diventò sede episcopale sotto i Visigoti alla fine del VII secolo. Nell'epoca di el-Andalus fu capitale di una vasta provincia, famosa per la vitalità del suo commercio. Conquistata da Ferdinando III nel 1227, fu capitale religiosa e politica dell'alto Guadalquivir fino al 1246, anno in cui cadde e la maggior parte della popolazione musulmana fuggì verso Granada. Nel 1476 la regina Isabella fece distruggere tutti i castelli della città e le sue mura musulmane perchè la nobiltà locale le si oppose. Nel XVI e XVII secolo Baeza ebbe un periodo di fasto grazie alla prosperità dell'agricoltura e dell'artigianato, furono costruiti splendidi edifici civili e religiosi. Nel XIX secolo un violento terremoto e l'invasione francese provocarono notevoli danni.
In questa zona l'estate è torrida, l'alta stagione comprende la Semana Santa, giugno/settembre e le feste di fine anno. Festeggiati anche il Corpus Christi, la festa di Santa Maria a metà agosto (insieme alla Feria de Baeza), e il 7 settembre la Romeria de la Yedra, con vari giorni di feste e processioni, è meta un pellegrinaggio molto popolare. In agosto c'è un festival tradizionale di flamenco.
I vari oli prodotti nella regione di Baeza sono tra i migliori di Spagna.
Sulla Plaza del Populo (un compendio di architettura rinascimentale) si erge la Casa del Populo (1535) in stile plateresco e la Fuente de los Leones del XVI secolo. L'Iglesia de Santa Cruz è una meraviglia tardoromanica, uno dei rarissimi esempi di questo stile nella Spagna meridionale. Il palacio de Jabalquinto è spettacolare, l'edificio più bello della città costruito alla fine del XV secolo, dalla sontuosa facciata, uno dei vertici dello stile isabelliano. La cattedrale (XIII secolo) fu rimaneggiata nel XVI secolo nel più puro stile rinascimentale, all'interno, nel chiostro, si aprono cappelle mudejar del XIII secolo. L'Ayuntamiento ha una facciata straordinaria, del XVI secolo, con ricche sculture, blasoni e rilievi, uno dei migliori esempi di architettura plateresca in Andalusia. E' diviso in due parti: l'Antigua Carcel (antico carcere) e l'antica Casa de Justicia (tribunale). 
Il Convento de San Francisco è uno dei capolavori dell'architetto Andrès de Vandelvira (1509-1575), di sobrio classicismo. 


  

4 commenti:

  1. Dopo aver percorso l'Andalusia in lungo e in largo, aver consumato oltre 3 paia di scarpe per percorrere le 41 maratone ... posso senz'altro affermare che la cultura araba e' senza ombra di dubbio la spina dorsale di questo popolo. Le architetture Mudejar con la loro raffinatezza ed eleganza fanno scomparire i ghirigori successivi. Le numerose feste cattoliche plateali, sempre a mio avviso, rispecchiano piu' la voglia di 'conservazione' e di folklore piuttosto che una forte voglia di religiosita' pura.... Ecco io la vedo cosi' ;o)

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  2. @ ZeN: Le tradizioni, qui, sono la base della vita. Anche nelle grandi città quando c'è la Semana Santa o la Feria o altre festività tradizionali, tutto si ferma e la gente partecipa in massa con grande fervore. Questo non toglie che non tutti siano religiosissimi! Ma gli Andalusi amano riunirsi per vivere insieme queste occasioni. Dopo i Romani, sono arrivati i musulmani. Gli Arabi hanno così amato questa terra da costellarla di opere con pochi eguali. Senza di loro l'Andalusia non sarebbe questa. ;o)

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  3. guardando questi video mi sono fatta un'idea: che sarebbe meglio non costruire case moderne (oscene) nelle città antiche come questa nel raggio di un chilometro. deturpano lo spettacolo immane che queste meraviglie creano. da abbattere.
    il video sul palacio de Jabalquinto non funzionava ma sono andata a vederlo da un'altra parte e sono rimasta a bocca aperta. penso al tempo che hanno passato a fare tutti quei ghirigori (come zen li chiama) con tanta perfezione e pazienza.
    infine mi domando se ha fatto più danni il terremoto o l'invasione francese...ehm

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  4. @ Laraz: Purtroppo, specie in alcuni periodi, le costruzioni danneggiate (e pure quelle integre) venivano sostituite con altre moderne che non ci azzeccavano una sexa con il contesto in cui erano inserite. Questo disturba la vista e l'occhio, sì. :o/
    Sto video, mi pare, non funzionava nemmeno a ZeN. A me scorreva bene, mi spiace...non pubblico mai video che mi danno problemi. :o(
    Il terremoto fa la sua, ma pure i Francesi! :o(

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