martedì 12 marzo 2013

La coperta corta




Le polizze sanitarie non sono molto popolari in Italia, sono costose e considerate inutili. Difatti non coprono le spese che il pubblico non garantisce, per esempio il dentista, e in molti casi non risarciscono gli esami diagnostici preventivi.
Ce ne sono di due tipi: quelle "complete" (coprono spese mediche per malattia, infortuni e interventi chirurgici compresi il parto e l'aborto terapeutico) e quelle "parziali", che coprono solo malattie e interventi gravi indicati in polizza.
Bisogna controllare la presenza di clausole sfavorevoli, come quelle che prevedono, per alcune situazioni, la possibilità per l'assicurazione di recedere. Poi può esserci la clausola di aggravamento di rischio: l'assicurato deve informare immediatamente la compagnia di assicurazione di tutte le condizioni che comportano un rischio più grave di quello stabilito alla firma del contratto e la società può recedere entro un mese dalla comunicazione (per esempio, se siamo fumatori, un cambio di professione o di residenza).
In generale le polizze con coprono la chirurgia estetica, i danni da abuso di alcolici e droghe compresi gli psicofarmaci, le cure legate alle diete, gli interventi di correzione della vista, la manutenzione e riparazione di protesi. Esclusi gli interventi dentistici, se non sono dovuti a un incidente o un tumore maligno. Pochissime prevedono coperture aggiuntive per l'ablazione del tartaro e la visita di controllo presso gli studi convenzionati, ma questo è già generalmente gratuito. Solo una compagnia copre interventi di implantologia dentale fino a un massimo di 1500 euro per anno assicurativo. Quasi nessuno copre gli esami diagnostici e rimborsi per i check up periodici non legati a una malattia.
Il vantaggio di queste polizze è che l'assicurato può farsi ricoverare in cliniche convenzionate dove non paga nulla. Per le cliniche non convenzionate, invece, la compagnia rimborserà, ma con uno scoperto tra il 20 e il 30%.
In caso di ricovero saranno rimborsate le rette di degenza, l'assistenza medica, le spese di fisioterapia e rieducazione, le cure, i medicinali e, in caso di intervento, i suoi costi. Normalmente le compagnie coprono anche le spese di vitto e pernottamento di un accompagnatore (da 30 a 100 giorni, con limiti di spesa) e i costi di trasporto in autoambulanza. Anche le spese sostenute prima del ricovero o dell'intervento sono coperte. come gli accertamenti diagnostici e gli onorari dei medici, però devono essere direttamente inerenti alla malattia o all'infortunio che hanno provocato l'intervento o il ricovero (in genere quelle sostenute 90 giorni prima). Coperte le spese sostenute dopo il ricovero o l'intervento per accertamenti diagnostici, medicinali, prestazioni mediche, infermieristiche, fisioterapia e cure termali, sempre se si riferiscono alla malattia o all'infortunio che ha provocato il ricovero o l'intervento. Il limite di tempo va fra i 90 giorni, dopo la fine dell'intervento o del ricovero, ai 240 in caso di cure oncologiche.
 
   

4 commenti:

  1. Da noi hanno poco successo perche' il nostro servizio sanitario, anche se scassicchiato, cerca di fornire assistenza a tutti, e per la maggior parte delle patologie, se non altro quelle gravi. :o)

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  2. @ ZeN: Credo ste polizze servano a chi ha un certo tenore di vita. Difatti servono soprattutto a chi non vuole usufruire del servizio sanitario nazionale ma preferisce le cliniche private (anche se devono essere convenzionate con la compagnia di assicurazione). In altri Paesi, invece, questo tipo di assicurazione è molto usata. ;o)

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  3. per me possono avere senso se coprono gli interventi chirugici di un certo spessore e quelli del dentista, in altri casi lascerei perdere per i costi. in certi paesi queste assicurazioni sono obbligatorie perche non hanno un servizio sanitario come il nostro, altrimenti resti a piedi.

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  4. @ Laraz: Difatti queste polizze sono necessarie anche a noi quando andiamo all'estero, stipulate all'Europ Assistance e affini. Altrimenti ci lasciano per la strada... :o/

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