venerdì 6 maggio 2011

Progetto uistiti


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(Da:tropicarium.se)



Ogni anno nei laboratori dell'Europa muoiono più di 12milioni di animali. Il quadro scientifico del nuovo secolo deve via via abbandonare il modello animale con metodi sostitutivi, per raggiungere il traguardo di una ricerca efficace e non cruenta. Purtroppo la nuova direttiva che ne regolamenta l'uso (Direttiva 2010/63UE) permetterà ancora di fare tutto senza alcun reale vincolo o divieto.
I primati, ai quali è riconosciuto scientificamente una vicinanza genetica con l'uomo e necessità comportamentali complesse, non hanno ricevuto maggiori tutele. Questi animali hanno un comportamento sociale, capacità di apprendimento, si tramandano storie e insegnamenti tra generazioni, compiangono i defunti, sanno essere altruisti e anche cattivi e, ovviamente, parlano: non attraverso parole, vista la mancanza di corde vocali capaci di formulare suoni a noi comprensibili, ma con un repertorio molto ampio di vocalizzazioni associate a gesti ed espressioni facciali.
La LAV ha abbracciato un progetto di recupero di animali da laboratorio, i protagonisti sono dei piccoli primati poco più grandi di una mano, le scimmie uistiti (Callithrix jacchus). Vivono in gruppo tra gli alberi delle zone tropicali del Sud America cibandosi di frutta, semi, insetti e gomma che ricavano incidendo la corteccia coi denti incisivi inferiori. Questi primati sono molto utilizzati nei laboratori per le piccole dimensioni e la capacità di riprodursi in cattività, sono molto prolifici. Sono utilizzati per i test sui farmaci, test tossicologici, modelli per rigenerazioni del midollo spinale, studi sui cicli ormonali, indagini neurologiche.
La LAV si occupa di quelle rare uistiti dismesse dai laboratori, le accoglie per dare loro un futuro diverso. La nuova casa sarà nel Parco Abatino, le scimmiette avranno calore e luce e potranno arrampicarsi e giocare. Nel Parco ci sono già numerosi primati: macachi, cebi, scimmie scoiattolo e gibboni. In progetto la costruzione di altre due strutture in modo di dare disponibilità, a livello europeo, a recuperare e ospitare primati provenienti da laboratori.
Non potranno essere reintrodotte nel loro ambiente naturale, ma avranno chi si occupa di loro offrendogli un rifugio che sia il più possibile adatto alle loro necessità.

LAV ONLUS, email: info@lav.it


 

6 commenti:

  1.  c'e' sempre una nuova 'cavia' eh???  Confido nel lavoro di recupero .... anche se sarebbe meglio lasciarle in pace a priori!

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  2.  c'e' sempre una nuova 'cavia' eh???  Confido nel lavoro di recupero .... anche se sarebbe meglio lasciarle in pace a priori!

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  3.  c'e' sempre una nuova 'cavia' eh???  Confido nel lavoro di recupero .... anche se sarebbe meglio lasciarle in pace a priori!

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  4. @ ZENITeNADIR: In questo, sono una "radicale", non mi piacciono i "safari fotografici" e affini. Ho sempre pensato che gli animali debbano vivere in pace, senza interferenze umane. Nemmeno fotografiche, che facciamo uno zoo a cielo aperto...capisco che il turismo alimenta i nativi (e nemmeno tanto, poi...) che dovrebbere (per tornaconto) tutelare i loro "gioielli" ed evitare i cacciatori di frodo. Ma da qui ad andare a rompere le balle anche ai rarissimi gorilla di montagna, ce ne corre. Poi, ci sono i laboratori...

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  5. @ ZENITeNADIR: In questo, sono una "radicale", non mi piacciono i "safari fotografici" e affini. Ho sempre pensato che gli animali debbano vivere in pace, senza interferenze umane. Nemmeno fotografiche, che facciamo uno zoo a cielo aperto...capisco che il turismo alimenta i nativi (e nemmeno tanto, poi...) che dovrebbere (per tornaconto) tutelare i loro "gioielli" ed evitare i cacciatori di frodo. Ma da qui ad andare a rompere le balle anche ai rarissimi gorilla di montagna, ce ne corre. Poi, ci sono i laboratori...

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  6. @ ZENITeNADIR: In questo, sono una "radicale", non mi piacciono i "safari fotografici" e affini. Ho sempre pensato che gli animali debbano vivere in pace, senza interferenze umane. Nemmeno fotografiche, che facciamo uno zoo a cielo aperto...capisco che il turismo alimenta i nativi (e nemmeno tanto, poi...) che dovrebbere (per tornaconto) tutelare i loro "gioielli" ed evitare i cacciatori di frodo. Ma da qui ad andare a rompere le balle anche ai rarissimi gorilla di montagna, ce ne corre. Poi, ci sono i laboratori...

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