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mercoledì 6 agosto 2008

Alda Merini



Alda_Merini(Da: biografie.leonardo.it)


Ha 77 anni, è nata nel 1931 a Milano dove vive, sui Navigli. Professione: poetessa.
Bocciata alla prova d'italiano, non è ammessa al liceo classico. Suona il pianoforte. E' l'unica poetessa in Italia che vende 20mila copie.
Esordisce giovanissima, a 16 anni. Stimata da Quasimodo, Pasolini, nel 93 ha vinto il Premio Librex-Guggenheim "Eugenio Montale". Nel 96 il Premio Viareggio, nel 97 il Premio Procida Elsa Morante. E' stata candidata più volte al Nobel per la letteratura. Il primo ricovero in manicomio fu a 16 anni, e dal 1961 al 1979 sono più gli anni di manicomio che quelli passati fuori. Su di lei hanno scritto e cantato canzoni Roberto Vecchioni e Milva.
Non ha scrivania nè suoi libri in casa. Ne ha scritti più di quaranta tra prosa e poesia, ma non ne conserva nessuna copia. Prima scriveva a macchina ma poi ha smesso perchè la vicina si lamentava del ticchettio notturno. Adesso detta i suoi versi a un amico fidato, sdraiata sul letto. "Noi poeti lavoriamo di notte, i poeti lavorano nel buio come falchi notturni o usignoli dal dolcissimo canto".
Vive circondata da migliaia di oggetti, ma non esiste una cosa speciale per lei. Sporcizia e cianfrusaglie si accumulano ovunque, il tavolo è ricoperto di carte, ritagli di giornali, libri, foto di personaggi, ritratti di bambini, foto sue, animali di  peluche, sculture, pupazzetti, avanzi di cibo...
Sulla porta, un cartello "Attenti al gatto".
Le sigarette le spegne sul pavimento, pacchetti di sigarette e mozziconi sono ovunque. Sui mobili e sul comodino le bruciature formano intarsi quasi artistici.
"Che palle quelli che dicono: no grazie, non fumo". Lei si accende una sigaretta dopo l'altra. Suo padre era un grande fumatore, prese un infarto, si svegliò dal coma e chiese una sigaretta.
"Mi piace sporcare la casa, vivere nel pattume come i maiali, il maiale pulito non diventa grasso. Non mi lavo da vent'anni. Perchè mai dovrei lavarmi? Io odoro di paradiso. Mio marito faceva tre docce al giorno, è morto di cancro. Il medico mi ha detto che è morto perchè era troppo pulito. La bestia non puzza come l'uomo, quando vieni fuori da un manicomio ancora vivo non hai tempo per lavarti".
"Non ho la vocazione al tradimento, però me l'han fatta pagare lo stesso". Due mariti e vari amori, tra cui Titano, un barbone incontrato su una panchina.
Ha la rubrica telefonica più originale d'Italia: i numeri sono scritti sul muro a penna o col rossetto. Numeri rossi, blu, disegni e scritte, però non ci sono i nomi.

Sono sempre stata giovane
come una ragazza
ma la gente non mi ha tradotto
in nessuna lingua.

#

Vorrei chiederti
almeno una grazia
di andartene lontano
senza ricordarmi.

sabato 12 luglio 2008

Mare



Blue_Sea_2_49(Da: http://andreaplanet.ngi.it)

Il mare mi apparve che era infinito e tranquillo. Era azzurro infinito, e nel lontano grandi strisce d'argento lo imbiancavano lunghe fino agli estremi orizzonti. La luce saliva dal mare, scendeva dal cielo, brillava nell'aria. Il mare era quieto e sicuro, solo un tremante margine di spuma sul lido tradiva il suo piacere di vivere. Azzurro e luce volavano sopra la terra. Il mare e il cielo respiravano luce e calore e ne inondavano il mondo.
...
(Massimo Bontempelli, 1925)

venerdì 29 febbraio 2008

...E Dio negò la donna



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E' il titolo del libro di Vittoria Haziel, edito da Sperling & Kupfer.
E' il risultato di una sua inchiesta sulle origini della violenza sul genere femminile, ma non è un libro femminista, si rivolge a maschi e femmine, incluse le portatrici sane di maschilismo.
Dal burqa alle mutilazioni genitali, dalle lapidazioni alla sottomissione domestica, tante le violenze inflitte alle donne che si compiono in nome di Dio.
Quale Dio ha negato la donna?
Sono gli dei di tutti e tre i monoteismi: l'ebraismo, il cristianesimo e l'islam. Anche il cristianesimo è discriminatorio nei confronti delle donne: Dio è Padre, il Figlio è maschio. La Madonna ha un ruolo secondario sulla Terra.
Papa Luciani disse:"Dio è papà, più ancora è madre".
E' un Papa che è durato pochissimo, i Papi che gli sono succeduti non hanno altrettanti pensieri. Seguono una frase nel libro di Isaia che recita:"Voi mogli siate sottomesse ai mariti, come si conviene nel Signore"...
Ogni uomo teme la donna, e la donna odia l'uomo, auspico una "missione di pace" fra i sessi, dice l'autrice.

>o<

Non è che la donna odia l'uomo. In pochissimi anni si è accorta di avere un valore, e non vuole venga calpestato. Ha dovuto, giocoforza, imparare a farsi rispettare e questo non va giù a molti maschi. Senza arrivare agli estremismi, penso che ognuno abbia il diritto di esprimere sè stesso nel ruolo in cui si sente più portato, meritando il rispetto del sesso opposto. E' questo lo scoglio più grande: accettare il cambiamento. E' una nuova opportunità per far andare avanti il mondo con il contributo femminile che, finora, è sempre mancato (se non per la riproduzione o l'assistenza).
E siccome, ad oggi, il mondo lo mandano avanti gli uomini, (e trovo che ci sia poco da vantarsi visti i risultati), penso che questo cambiamento sia l'unica opportunità che rimane.
Solo occhi nuovi, nuove menti, nuovi sentimenti possono far sperare di poter cambiare rotta.
E noi dobbiamo imparare ad essere più unite e solidali. Questa è una cosa che gli uomini sanno fare benissimo.

giovedì 31 gennaio 2008

Amicizie

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Personalità e identità sono come coordinate nella piantina di una città tracciate dall'intersecarsi delle nostre amicizie. Sappiamo chi e cosa siamo grazie ai punti di riferimento delle persone che amiamo, e dei motivi per cui le amiamo.
(G.D. Roberts, Shantaram)

>o<

Non si può negare lo specchio che noi vediamo di noi negli occhi degli altri. Penso che chi afferma che si basti a sè stesso viva in una grande illusione. Non siamo stati creati per amarci, ma per avere la possibilità di amare. E' una chance che ci dà la vita. L'amore non è un'esclusiva espressione fra uomo e donna o fra donna e figli. L'amore sovrasta le consuetudini e le convenienze. E' al di sopra di tutto.
Noi ci specchiamo negli occhi del mondo.

domenica 20 gennaio 2008

Uomo

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Un uomo deve trovarsi una brava donna, quando la trova deve conquistare il suo amore. Poi deve conquistare il suo rispetto. Poi deve nutrire la sua fiducia. Poi deve continuare così per tutta la vita.
Diventi un uomo quando riesci a conquistare l'amore di una donna, a ottenere il suo rispetto, e riesci a fare in modo che si fidi di te. Fino a quel momento non sei un vero uomo.
(G.D. Roberts, Shantaram)

>o<

Questo pensiero è bellissimo. Sta scritto nel libro che più amo. E' un inno al vero amore, senza grandi sdolcinature, ma nella realtà. E' un impegno di vita, un principio che vale anche per la donna. In questo periodo così travagliato negli animi, in tutta questa confusione di ruoli, questa frase sintetizza l'essenza. Che travalica qualsiasi difficoltà con la volontà e l'onestà di vivere. Eppure è così semplice...
Un sorriso alla vita, che viene accettata nei suoi impegni con gioia e determinazione.
Diogene, con la sua lanterna, vagava in cerca dell'uomo.
Sta ancora vagando...

venerdì 14 dicembre 2007

Le libertà

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...
"Ci sono molti tipi diversi di libertà e ciascuna ha il suo prezzo: la libertà di amare, di viaggiare, di appartenere ad un posto. Per ogni libertà che scegliamo, dobbiamo cederne un'altra"
...
"Ci sono libertà che possono essere dono dell'odio tanto quanto dell'amore"
Sentì il sangue affluirle alle guance al ricordo delle ultime parole che aveva sentito da suo padre.
Può andarci da sola...Non è mia figlia.

(Yasmin Crowther, La cucina color zafferano)

>o<

Capisco cosa intende la protagonista: Maryam. Anch'io ho una libertà "imposta" a suo tempo, molto tempo fa. Adesso lo è veramente, ma una volta era la frustrazione per un rifiuto lungo decenni. Quello dei miei genitori. Ci sono libertà che possono essere dono dell'indifferenza.

martedì 4 dicembre 2007

La storia delle lucciole

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Quand'ero piccolo, e mio padre era vivo, andavo a lavorare nei campi con lui e i miei fratelli. Alla fine della giornata irrigavamo il nostro quadrato di messi facendo scorrere l'acqua nei canali che durante il giorno tornavano secchi e polverosi. Mio padre azionava la pompa e io correvo da un angolo all'altro del campo a controllare che non ci fossero intoppi al fluire dell'acqua: cani addormentati o deviazioni furtive. Una sera, finito il lavoro, me ne restai sdraiato in terra a guardare il cielo pieno di stelle. quando mi tirai su, per dare un'occhiata al campo, vidi tutto un brulicare di stelle dove avevamo appena bagnato. Mi buttai con la fronte a terra, mormorando una preghiera, perchè credevo fosse un miracolo, e corsi a chiamare mio padre, che si stava lavando le mani dalla terra della giornata, e mia madre, che venissero a vedere le stelle che spuntavano dal suolo. Sul bordo del campo ci raggiunse altra gente del villaggio. Mio padre mi scompigliò i capelli. "Vengono per te, Ali" disse. "Lucciole sull'acqua". "E le stelle sono lucciole sul cielo?" chiesi, e lui mi pizzicò la guancia e disse che sì, forse era proprio così.
Andammo a prendere delle candele e le lasciammo nella terra per ringraziare Allah per le lucciole, da qualunque luogo venissero.
(Yasmin Crowther, La cucina color zafferano)

domenica 11 novembre 2007

Cultura

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...Una volta mi chiamarono in una scuola per aiutare un'insegnante e spiegare ai genitori di un alunno che il loro bambino di sette anni era estremamente violento. Se avesse picchiato un altro compagno sarebbe stato mandato in un istituto per il trattamento dell'aggressività. ... Il bambino dette la sua versione: un ragazzino gli aveva fatto la linguaccia, l'aveva insultato, e perciò l'aveva picchiato: tutto era normale per lui, era stato educato così. In Somalia, si colpisce per primi. Se non lo si fa, si vene derisi e picchiati ancor di più. ... Sentita la versione del bambino, i genitori dissero:"Visto? E' l'altro che è stato a cominciare!". La maestra obiettò:"Ma l'altro non l'ha picchiato". E i genitori, all'unisono:"Non si aspetta di essere colpiti!".
... Dovevo rendere più chiare all'insegnante alcune cose:"In Somalia, l'aggressione è un sistema di sopravvivenza: insegnamo ai nostri bambini a colpire per primi. Dovrà dare qualche spiegazione in più".
Mi guardò come se fossi pazza. Spiegò che se tutti i bambini avessero potuto picchiarsi a vicenda, i più forti avrebbero maltrattato e sottomesso gli altri senza possibilità di controllo e di difesa dei più deboli. E i genitori annuirono: questo lo capivano e li soddisfaceva, perchè speravano che il loro bambino fosse il più forte.
Alla fine, dissi ai genitori: "In Olanda, le divergenze si risolvono con il dialogo e non con le mani. Aggredire violentemente qui non è considerata una cosa normale e giusta, quindi se vostro figlio continua a farlo, verrà messo in un posto dove vanno i bambini con disturbi mentali, per essere curato come se avesse una malattia".
In questo modo capirono.

(Ayaan Hirsi Ali, Infedele)

>o<

La cultura della violenza esiste in molti mondi. E' insita nell'uomo fin da piccolo. Siamo noi genitori che dobbiamo insegnare la tolleranza, perchè non è nella natura umana. Noi siamo l'animale più feroce del mondo, anche se sappiamo sorridere.

domenica 4 novembre 2007

Il bene ed il male

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Leggo sul giornale di un libro scritto da Marc Hauser, americano, che insegna psicologia, biologia evolutiva ed antropologia biologica all'Università di Harvard, "Menti morali".
La sua teoria è che il bene ed il male non si impara, ma la ereditiamo geneticamente, è il risultato di un'evoluzione, come il fatto di camminare eretti.
Per "misurare" i nostri comportamenti, fa il test del treno. Siamo accanto a degli scambi dei binari, sta arrivando un treno. Sui binari ci sono 5 persone che parlano, sulla derivazione una persona che cammina. Cosa fareste voi? Dice che la maggior parte delle persone ha risposto "Nulla".
Dice che il "non intervenire" equivale a non prendersene la responsabilità. Ed è vero (in parte). Ma com'è che io avrei fatto passare il treno dalla parte della persona da sola? Sono più scema, allora. Casomai mi avrebbero arrestata per omicidio, senza pensare che 5 persone sarebbero vive.
Poi porta l'esempio dell'eutanasia. In America è vietato provocare la morte con un'iniezione letale (?) ai malati terminali, pure se la famiglia è d'accordo, ma non è vietato sospendere le cure che la tengono in vita. Non è un tantino ipocrita? Nel primo caso si tratta di fare qualcosa, nel secondo di NON fare qualcosa.
Ovunque nel mondo, la maggior parte delle persone, di fronte a un'azione che causa danno e ad un'omissione che causa esattamente lo stesso danno, preferiscono la seconda perchè giudicano l'azione peggiore dell'omissione. Porta pure ad esempio su cosa succederebbe se ognuno di noi dovesse sentirsi responsabile di tutte le cose che non sta facendo: noi siamo qui ma se fossimo in Darfur salveremmo molti bambini. Dovremmo sentirci in colpa per la loro morte?
Dal punto di vista evolutivo, dice, non siamo programmati per agire altruisticamente a distanza.
A me, pare di no. Noi agiamo a distanza, sperando che i nostri sforzi non siano vanificati da interessi personali che impediscano l'arrivo degli aiuti.

lunedì 29 ottobre 2007

Le donne nel mondo

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I miei familiari, comprese le donne, dicevano che le femmine erano preda di forze invisibili che giocavano con le loro menti e le facevano passare da un estremo emotivo all'altro. Per questo Allah aveva stabilito che la testimonianza di un uomo valesse quanto quella di due donne e per questo le donne non erano ammesse al governo o alle cariche pubbliche, perchè la politica richiede seria meditazione e giudizi formulati in seguito ad attenta riflessione. Noi donne mancavamo di tutto questo per natura. Eravamo volubili ed irrazionali, ed era molto meglio che fossero i nostri padri o tutori maschi a decidere per noi con chi avremmo dovuto trascorrere il resto della nostra vita.

(Ayaan Hirsi Ali, Infedele)

>o<

E' vero! Ogni tanto siamo preda di forze invisibili ai più. I nostri ormoni fanno brutti scherzi, sì.
Ma noi abbiamo il senso del sociale, dell'uso delle risorse a beneficio della vita di tutti, un grande senso della responsabilità e il "terzo occhio", quello che allarga gli orizzonti e fa vedere più in là. Noi abbiamo un dono che gli uomini non hanno, per lo più: la sensibilità che va oltre l'ovvio. Trovo che insieme agli uomini potremmo fare molto. E tutto nuovo. Nonostante gli ormoni.


venerdì 12 ottobre 2007

Perchè le donne sono scaltre



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Bador sapeva che non avrebbe ottenuto nulla se avesse affrontato Mohammed direttamente e gli avesse fatto delle richieste specifiche. Da qualsiasi confronto diretto avrebbe semplicemente ottenuto che si impuntasse e non facesse assolutamente nulla per lei. Come al solito, avrebbe dovuto esercitare il suo potere in altro modo. Una donna nata per servire, usando armi così sottili che neppure la vittima si accorge di essere sottotiro, riesce ad iniettare veleno nella sua giornata. Le è sufficiente far mancare al bersaglio prescelto, in questo caso al marito, la consueta pace e soddisfazione nella vita domestica.
La donna continuerà ad agire come se stesse facendo del suo meglio per svolgere tutte le mansioni di casa in modo corretto. Ma nulla sarà come dovrebbe essere. Nulla arriverà in tempo, nulla sarà sufficientemente caldo al momento di mangiare, abbastanza fresco da bere, morbido per dormire o pulito da indossare. Nulla sarà come dovrebbe essere.
...
Bador conosceva i frutti di quella lezione, ovvero di quella rivelazione, che ad un certo punto appare a tutte le donne nate per servire: ci sono molti diversi tipi di potere. E tutti possono rivelarsi utili.

(La danzatrice bambina, di Anthony Flacco)

lunedì 8 ottobre 2007

La forza di una donna




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Era una donna grassa e felice, con una casa piena di figli e di ospiti, proprio in fondo alla via Abdillahi Ahmed.
Mentre era incinta del loro settimo figlio, Farah Gourè sposò un'altra donna e poi una terza. Ma a lei sembrava non importare. Diceva alle nuove arrivate:"Sei la benvenuta, qui, ma devi guadagnarti i tuoi soldi. Quelli con cui Farah ti ha sposata sono miei":
Non so quanto ci fosse di vero in quella storia, ma la morale era chiara: come donne si stava meglio, nella vita, se ci si guadagnava da sole il proprio denaro. Non potevcamo impedire a nostro marito di lasciarci o di prendere un'altra moglie, ma potevamo salvaguardare la nostra dignità evitando di dover elemosinare il suo sostegno economico.
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( Ayaan Hirsi Ali, Infedele)

Ayaan è una donna musulmana somala sfollata alla Mecca e poi in Kenia. La protagonista del brano è Fadumo, una donna musulmana che aveva capito che senza l'indipendenza economica non avrebbe potuto vivere con dignità. Penso debba essere una scelta universale, che riguarda donne di tutte le religioni e i continenti. Ayaan, per evitare un futuro gramo, riesce ad essere accolta in Olanda. Seguendo l'esempio di Fadumo, si costruisce una propria vita in Europa, sfidando le leggi islamiche. A noi non ci obbliga nessuno, perchè rinunciare all'indipendenza?

sabato 6 ottobre 2007

La sorpresa



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Quando incontri un vecchio amico in un luogo dove non ti aspetti di vederlo e lui ti dà una pacca sulla spalla e ti si siede vicino, la gioia della sua presenza e la felicità di poter riallacciare i rapporti ti spingono a non fare troppe domande sulla sua improvvisa comparsa. Capisci che facendolo rischieresti di rovinare la sorpresa. Meglio non farlo.
Zubaida salutò il ritorno della vecchia amica nello stesso modo in cui reagiva di fronte a qualsiasi situazione emotivamente rischiosa: respinse qualunque sensazione, guardò dritto davanti a sè e fece finta che non ci fosse nulla che non fosse in grado di gestire alla perfezione.
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Sapeva che quando accade qualcosa di imprevedibile è sbagliato rivelare i propri veri sentimenti visto che gli altri possono utilizzarli a loro vantaggio o persino per farti del male.
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(La danzatrice bambina, Anthony Flacco)

A me capita di provare questo bisogno di proteggermi. Alle volte questo atteggiamento può venire scambiato per "snobismo" o durezza nei rapporti. Invece è protezione per i miei sentimenti, non allontanamento nei confronti degli altri. Trovo che "difendersi" sia legittimo e comprensibile. Senza nulla togliere alla capacità di amare.