mercoledì 20 novembre 2019

Casino Venier e Ghetto, Venezia




I "casino" o "ridotti" erano piccole, accoglienti e intime case dove incontrare gli amici dopo il teatro ma anche luoghi dove giocare d'azzardo, di dissolutezza, salotti letterari e dove si parlava della nuova filosofia francese. I primi ridotti nacquero per ovviare alla stretta che il governo della Serenissima dette al gioco d'azzardo, all'epoca non c'erano bar o locali pubblici.
Dal Cinquecento in poi a Venezia c'erano numerosi Casini ma il loro successo fu nel Settecento, solo vicino a Piazza San Marco (zona di teatri) che n'erano 118.
Il Casino Venier si trova fra il Ponte di Rialto e Piazza San Marco, è uno dei Casini più caratteristici, proprietà del procuratore Venier ma di fatto usato dalla moglie, Elena Priuli, nobildonna colta e raffinata, che durante il Carnevale si appostava, non vista, dietro la finestra della veranda e da lì sceglieva un uomo appetibile, si copriva in modo da non essere riconosciuta e scendeva a sedurre il prescelto invitandolo nella sua alcova.
Il Casino Verier ha un salone centrale da cui si dipartono le altre stanze, la decorazione interna (1750-60) si è conservata intatta con pavimenti originali in marmo, stucchi, affreschi, specchi, camini e porte in prezioso palissandro. Nel pavimento dell'ingresso si trova un antico "videocitofono": uno spioncino che permette di vedere chi sta per entrare. Il Casino si trova in un edificio anonimo ma varcata la soglia si apre la meraviglia del salone centrale.
Visitabile su appuntamento, oggi è gestito dall'Alliance France.

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Ghetto Nuovo e Vecchio



Nel Ghetto di Venezia (XIII-1797) vivevano obbligatoriamente gli ebrei durante il periodo della Repubblica di Venezia, vi venivano chiusi la sera e dovevano portare un simbolo che li distingueva. Tuttora è il fulcro della comunitò ebraica veneziana, sede di sinagoghe.
Durante il Medioevo la zona ospitava le pubbliche fonderie che fabbricavano bombarde, dal 1516 divenne la residenza degli Israeliti, cacciati da molti Stati europei che trovavano rifugio a Venezia. Fu concesso loro l'esercizio della medicina e il mestiere di prestatori di denaro e di banco dei pegni, attività creditizia vietata per motivi religiosi ai cristiani.
La comunità si consolidò economicamente e crebbe favorita dagli immigrati di tutta Europa ma per avere sufficienti alloggi di dovettero rialzare gli edifici, tutt'oggi le costruzioni del Ghetto, caso unico a Venezia, si caratterizzano per la notevole altezza, sino a 8 piani. Nonostante questo fu necessario creare il Ghetto Nuovo e quello Nuovissimo nel 1633.
Con la caduta della Repubblica e l'avvento di Napoleone furono eliminate le porte e l'obbligo di residenza.
Oggi il Ghetto Nuovo è un'isola, il complesso è abbastanza integro anche se gli ebrei veneziani sono poche centinaia e non risiedono più in maggioranza nel Ghetto.


500 anni del Ghetto di Venezia (2016)


3 commenti:

  1. Quante belle sorpresine nasconde Venezia si si si! Non conoscevo l'esistenza di questi casini :o) Purtroppo questa parola e' stata usata per altro tipo di ambienti e potrebbe generare confusione ;o) Comunque ho capito che erano dei piccoli appartamenti signorili usati come ritrovi. Eheheh certo che poi ogni padrone di casa poteva adibirlo a qualsiasi genere di ritrovo, dall'amoroso al politico :o) La mancanca di locali pubblici e di bar, forse esistevano le osterie ma le immagino adatte solo ad un certo tipo di persone, porto' le classi piu' signorili a riunirsi in privato creando una sorta di innumerevoli club. Le leggi attuali non permettono qualsiasi attivita' anche se svolta nei propri locali e a porte chiuse; riguardo la Venezia dell'epoca invece non saprei dire. Del Casino Venier si vede pochino ma se ne intuisce la bellezza! Anche lo spioncino mattonellino e' una chicca ahahah, artigianale ma ben funzionante! :oD Peccato che la proprieta' e' volata all'estero :o(
    Le antiche comunita' ebraiche, immancabilmente relegate nei ghetti, sono state una parte molto attiva nei commerci e nella storia di alcune citta'. Effettivamente questi luoghi piu' o meno si assomigliano ovunque, e sono caratterizzati da costruzioni molto addossate tra loro. A Venezia effettivamente fa' strano vedere dei palazzi cosi' alti ma, la penuria di spazio edificabile sommata al numero di residenti, non ha lasciato nessun'altra scelta. Bruttissima sta cosa che di notte dovevano star chiusi nei propri luoghi ... mi ricorda quando i contadini serrano il bestiame al tramonto per renderlo di nuovo libero all'alba :o( A Venezia non servivano tante mura ... erano sufficienti un paio di cancelli perche' il resto lo faceva una laguna ben pattugliata. Architettonicamente bellissima l'antica sinagoga vista nel video!

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  2. Casino Verier e no Venier ahahah mi so' impapocchiata io ma anche te! :oD

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  3. @ ZeN: In un certo senso i casini veneziani lo erano...ahahahaha! Ma di gran lusso. :D
    In effetti la proprietà non è italiana, come per tante cose nel nostro Paese. La cosa peggiore è se non sia visitabile e se la godono solo loro... :o(
    Anche Venezia aveva il suo ghetto chiuso...favorita dagli isolotti poteva isolare completamente una popolazione. :o(
    Credo sia uno dei quartieri più veraci della città, con la sua bella sinagoga è un esempio di quartiere abitativo popolare veneziano. :o)

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