sabato 20 luglio 2024

Les Espaces d'Abraxas, Parigi

 







foto da wikipedia.org

Les Espaces d'Abraxas (1978-83) si trova nel  sobborgo di Noisy-le-Grand, è un complesso residenziale in stile postmoderno progettato dall'architetto spagnolo Ricardo Bofil, consiste in 610 appartamenti in 3 edifici nominati "Theatre", "Arc" e "Palacio". Theatre è un edificio semicircolare che circonda una piazza composto da una dozzina di blocchi di appartamenti; Arc è composto da due blocchi isolati che sono uniti sulla sommità a formare un arco; Palacio ha 18 piani, formato da 3 blocchi disposti a "U" destinato a occupare gli appartamenti di edilizia popolare con 441 appartamenti di 2,3 o 4 stanze. L'intento era quello di cercare di realizzare la combinazione sociale fra la classe media e i ceti popolari con appartamenti più pregiati e alloggi gestiti dall'Ente di edilizia sociale. Nel complesso abbondano i riferimenti architettonici dell'antica Grecia in forma surreale e riferimenti agli schemi tradizionali dell'architettura monumentale francese reinventati in stile neobarocco. Questo innovativo concetto abitativo però si è rivelato slegato dalla realtà, gli edifici sono stati colpiti dal degrado rimanendo isolati dal resto del tessuto urbano e senza adeguati servizi e spazi verdi. Una parte del complesso nel 2005 è stata coinvolta nelle rivolte delle banlieue parigine. Il progetto è stato pesantemente criticato perchè considerato una "carcerazione" di unità abitative, per la scarsa presenza di servizi (come asili nido, ecc) e per le abitazioni senza una terrazza. L'amministrazione di Noisy-le-Grand sta discutendo la possibilità di rilancio dell'area affidando l'incarico sempre a Bofil.


2 commenti:

  1. L'idea di questo tipo di edilizia, soprattutto popolare, nata negli anni 60/70, presente in molte parti d' Europa, si e' rivelata altamente fallimentare. Quello che non ha effettivamente funzionato non e' tanto l'estetica di queste enormi colate di cemento, come nel caso di Les Espaces d'Abraxas che per quanto impattante sia e' sempre comunque piu' piacevole di altre sue simili, quanto l'idea stessa di creare complessi di palazzi che siano strutturati come delle piccole citta'-stato, mini quartierini 'chiusi' all'interno delle citta'. E cosi' quel pensiero di creare tanti spazi riservati ai soli condomini per socializzare, cosi' come quella voglia di far nascere nel loro interno locali commerciali o filiali di istituzioni pubbliche, spesso velocemente aperti e altrettanto velocemente richiusi, hanno solo contribuito ad isolare i residenti e in qualche modo a ghettizzarli. Le soluzioni spesso adottate per migliorare la vita di queste genti, sono generalmente state quelle di abbattere molte parti di questi complessi (passaggi privati, muri di cinta, porzioni di palazzi) al fine di integrarll meglio con l'ambiente circostante. L'estetica generale del Les Espaces d'Abraxas, in qualche modo la trovo gradevole ma non l'avrei mai edificato cosi' alto e possente ... e forse sarebbe stato meglio ;o)

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  2. @ ZeN: Originale l'architettura (nel complesso non bella però) e l'idea di far andare a braccetto case popolari e medio-borghesi. Da secoli in Italia le case popolari convivono tranquillamente con quelle borghesi (basta pensare a Trastevere per esempio) anzi, questa commistione funizionava benissimo e ognuno era utile all'altro. Per me l'errore dell'Espaces d'Abraxas è proprio in pianta: un'enorme "bidet" dalle alte mura chiuso in sè stesso e deturpante il contesto in cui si trova con le sue altezze, sembra un'enorme recinto di contenimento, tanto più che l'architetto, per tenerli tutti dentro casa, non ha reputato necessario prevedere alcun balcone. Insomma, un mini-quartiere dormitorio privo di tutto. Salvo appunto la "fantasia" dello stile scelto e non vedo grande spazio di manovra per riqualificarlo. Spero di sbagliarmi. O.o'

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