Parte del regno di Ramses fu contraddistinta da una tranquilla e diffusa prosperità, il benessere di quegli anni fu un'ottima base di partenza per i grandiosi piani edilizi del faraone.
Ramses festeggiò vari giubilei (Sed) che rinvigorivano fisicamente e spiritualmente il sovrano, il primo al suo 30° anno di regno, i restanti ogni 1-3 anni. Il faraone sopravvisse a molti dei suoi figli ed eredi designati, così l'erede alla corona fu il 13° figlio, Merenptah, che affrancò il padre nel periodo finale da reggente.
E' verosimile che il faraone non sia più uscito dalla reggia trascorrendo gli ultimissimi anni di vita, a causa delle diverse patologie che lo affliggevano, in uno stato pressochè vegetativo. La notizia della sua morte si diffuse in tutto il Paese gettando il popolo nella desolazione.
A Pi-Ramses vennero celebrati i riti della mummificazione, la sua mummia fu scortata da un'enorme flotta alla cui testa procedeva la nave regale del successore navigando fino a Tebe, poi il corteo si diresse verso la grande tomba scavata nella roccia nella Valle dei Re. Dopo il rito di apertura della bocca compiuto dal figlio i presenti parteciparono a un banchetto in onore del defunto.
Il regno di Ramses II fu lungo e prospero grazie soprattutto alla sua abilita' politica e diplomatica. I periodi di guerra, durante il suo regno, furono molto brevi poiche' riusci' abilmente a bloccare i Nubiani a Sud e, con una battaglia che secondo gli storici non ebbe ne' viniti ne' vincitori, a 'trattare' con gli Ittiti a Nord. Ma come spesso si recita 'vizi privati e pubbliche virtu', al suo popolo, tramite i tantissimi scolpiti e i dipinti presenti in ogni monumento, si mostro' sempre come il vincitore, addirittura come un magnifico guerriero che proprio in prima persona era presente sui campi di battaglia per falcidiare i nemici. Questa era la sua vera forza, scendere a compromessi ma raccontare tutt'altra cosa ... pero', nonostante questo suo propagandistico modo di fare, regalo' all'Egitto anni di pace e di tranquillita'. Fu proprio questo senso di distensione che permise il sorgere di opere monumentali e di regalare al suo popolo quella sensazione di un piu' ampio benessere, dato che, invece di guerreggiare, potevano dedicarsi al lavoro, alla famiglia e vivere serenamente. Ramses II effettivamente fu molto amato e da qua si capisce la disperazione alla notizia della sua dipartita. A prescindere dalle grandi o piccole bugie, o se si sendisse alla pari di un Dio, ha vissuto molto e bene, ha fatto vivere meglio tutti, ha costruito piu' di altri lasciandoci oggi un grande patrimonio monumentale e tutta una serie di oggetti esprememante meravigliosi! Meglio di cosi' ... ;o)
RispondiElimina@ ZeN: A Ramses II è stato attribuito un egocentrismo all'ennesima potenza e in effetti aveva un'altissima opinione di sè trascinandosi dietro madre e moglie preferita (Nefertari), tutti figli di dei. L'intento non era solo quella di elevarsi a livello degli dei ma anche di quello che questo status significava: non provate a contrastarmi perchè morirete sotto la mia potenza divina. All'epoca questa minaccia faceva sicuramente caxare addosso parecchi potenziali nemici: combattere con un'incarnazione di un dio era quasi impossibile. Come si dice: meglio far prevenzione. :o)
RispondiEliminaRamses seppellì molti dei suoi figli vista la sua eccezionale longevità, solo il 13° (e non credo neanche da giovane) riuscì a ereditare e indossare la corona reale, Nefertari era morta, come sua madre, e lui declinò sempre più. Si trovò l'unico dio in terra anche dal suo letto, chiuso nel palazzo reale di Pi-Ramses. E' un uomo che ha percorso una lunghissima e appagante vita non sempre cristallina ma comunque pare abbia dato una certa prosperità e serenità al suo popolo. Che si vuole di più? :o)