sabato 24 giugno 2023

Cina: Tibet

 




foto da wikipedia.org


Chegguan,
Lhasa

La Regione Autonoma del Tibet copre solo la porzione occidentale del Tibet, parte dell'Impero cinese per circa 700 anni. Nel 1911 divenne uno Stato sovrano e indipendente di stampo teocratico governato dalla massima autorità religiosa del Buddhismo tibetano, il Dalai Lama.


Catena dell'Himalaya con l'Everest


Namsto e Holy Rock

Nel 1950 Mao Zedong unificò il Tibet con la Cina, nel 1957 scoppiò in Tibet una rivolta che si estese fino a Lhasa, l'esercito cinese la schiacciò e il Dalai Lama lasciò il Palazzo del Norbulingka travestito da soldato, scappò in India dove costituì il Governo tibetano in esilio.


Potala Palace


Pangong tso

Nel 1965 nacque la regione autonoma, il governatore doveva essere di etnia tibetana controllato dal segretario del Partito Comunista Cinese, generalmente un cinese di etnia Han. Il Dalai Lama oggi non richiede l'indipendenza del Tibet, appoggiandosi anche ad aiuti internazionali, ma solo una vera autonomia dello Stato e il rispetto dei diritti umani dei Tibetani. Continuano sporadiche rivolte (per lo più non armate) condotte principalmente dai monaci e dalle monache.


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A Shigatse (92.000 abitanti), importante città del Tibet storico, si trova il Monastero di Tashilhunpo, fondato nel 1447, centro storico e culturale di rilevante importanza tradizionale e residenza dei panchen Lama (Lama incarnati), meta di pellegrinaggi e sede di circa 4.000 monaci tibetani, però sotto il controllo della Cina. Il Monastero fu quasi distrutto completamente dai Cinesi nel 1960, i monaci così svilupparono altri monasteri fuori dal Tibet (India, Nepal e Bhutan). Il Monastero è rimasto abbandonato a sè stesso e solo nel 1972 fu costruito un nuovo campus finanziato dai Tibetani in esilio. Negli anni Ottanta è stato aperto al pubblico ed è diventato un'importante risorsa turistica del Tibet.


Fortezza di Shigatse,
distrutta nel 1961 e ricostruita nel 2007

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Samye è il primo monastero buddhista in Tibet,
nell'area interna delle mura un tempo sorgevano 108 edifici,
attualmente ne esistono solo alcuni.


2 commenti:

  1. Il Tibet e' una regione cinese molto particolare dato che per un lungo lasso di tempo ha goduto di una propria indipendenza. Se ne e' parlato tanto ma alla fine tutto si e' concluso come sappiamo. Credo che visitarla oggi e' un po' come fare un passo indietro nel tempo dato che, salvo qualche piccolo riammodernamento, tutto e' rimasto com'era. Geograficamente molto montuosa, gode di una natura incontaminata ma anche di condizioni umane non certo eccellenti. Culla buddista per eccellenza, possiede un notevole patrimonio architettonico religioso fatto di antichi monasteri, molti dei quali tutt'ora in uso. Certo non dobbiamo aspettarci strutture ricche e zeppe d'opere d'arte perche', proprio questo, non e' alla base della loro religiosita'. Il loro e' un mondo fatto di colori, di 'preghiere' che sventolano o ruotano su cilindri, di offerte fatte di incensi e lumini ... in strutture spesso abbastanza incerte e fatiscenti. Il buddismo tibetano vive di spiritualita' e di principi morali, non certo di ricchezze materiali fatte di abbigliamenti costosi e di luoghi da mille e una notte. Negli anni 60/70 ma anche 80 e' stato meta ambita per tutti coloro che erano alla ricerca di loro stessi o che volevano immergersi in questo mondo religioso fatto di frugalita' e di condivisione. Oggi invece quasi tutto si basa su di un classico turismo che ricerca luoghi belli, sperduti ma anche un po' selvaggi ... sicuramente meno spirituale ma un po' piu' facoltoso e disposto a spendere. Luoghi e genti bellissime, si'!

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  2. @ ZeN: Credo che la cosa più difficile sia cercare di ritrovare sè stessi. Credo che abbiamo una visione di noi "filtrata" dai condizionamenti esterni e credo anche che non sia poi così importante sapere "chi siamo" (rispetto a cosa? Alla società in cui viviamo? A quello che vorremmo essere per noi stessi?) ma sapere
    cosa non vogliamo essere. Cercare sè stessi è invece una capacità di "viversi" il più possibile serenamente sapendo "riempire" le mancanze che tutti abbiamo con la consapevolezza che tanto a noi poi non ci manca nulla, dobbiamo semplicemente accettarci nelle positività e correggere quello che dà malessere all'anima. Pare egoista ma è il miglior modo per vivere tutti molto meglio e più felici. :o)
    La religione tibetana (che non conosco ma vado a sensazioni...) non è certamente basata sull'opulenza ma sulla fede, come dovrebbero essere tutte le religioni del mondo. Lavora molto su princìpi filosofici e psicologici che elevano oltre l'immaginabile i suoi sacerdoti per permettere loro di essere guida per la gente, ma senza arroganza e prosopopea. I suoi templi coloratissimi si stagliano sui paesaggi, dominano le valli e "suonano" col vento. Molto di moda, infatti, il Tibet fu meta di numerosi occidentali che andavano lì solo per trovar pace, credo, non certo per cambiare definitivamente la loro visione della vita, era un'esperienza che aveva un inizio e una fine, niente di più, ma i monaci hanno sempre accolto tutti, pure i Beatles, che non mutarono nulla quando tornarono a casa loro. Quanto è mutato il Tibet con l'invasione cinese non lo so, ma credo ci siano fortissime e continue pressioni per distruggere la sua anima religiosa, sociale e linguistica. Spero non riescano ad annientarlo o a costringere man mano la gente a spostarsi in altri Paesi. :o/

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