martedì 30 maggio 2023

Necropoli di Pantalica (Siracusa) - Segesta (Trapani)

 




foto da wikipedia.org





Chiesa o Oratorio di San Micidario



La necropoli rupestre di Pantalica (Comuni di Cassaro, Sortino e Feria, Patrimonio Unesco) è una località naturalistico-archeologica, uno dei più importanti luoghi protostorici siciliani delle civiltà di Pantalica, Sicula e Bizantina. Nel III secolo a.C. qui si rifugiò la popolazione indigena per l'arrivo dei Siculi e di altre popolazioni italiche, i siti come Pantalica si moltiplicarono anche nella zona sud-orentale dell'isola, si mantennero nelle zone interne fino all'arrivo dei Greci che segnarono una serie di contatti e futuri scontri per il controllo del territorio.


Catacomba di Sant'Anna


Grotta dei Pipistrelli


Fiume Calcinara


Anaktoron

Nel VI secolo le incursioni dei barbari, dei pirati e poi degli Arabi nel IX secolo costrinsero le popolazioni a cercare di nuovo rifugi sicuri in questi luoghi inaccessibili, si hanno così le testimonianze bizantine. Il sito era abitato anche dopo l'occupazione araba e l'arrivo dei Normanni. Pantalica è un luogo suggestivo, oltre all'aspetto naturalistico appare un passato di millenni nelle 5.000 tombe a grotticella divise in diverse necropoli. In uno dei punti più elevati si trova l'acropoli dove fu costruito il "Palazzo del Principe" o Anaktoron, l'unica costruzione in pietra dell'area (XII-XI secolo a.C.). La successiva presenza di popolazioni di cultura bizantina è attestata dai diversi abitati e dai piccoli villaggi scavati nella roccia.


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Segesta (Calatafimi Segesta) era l'antica città di Elima (gli Elimi erano un antico popolo della Sicilia occidentale) sul Monte Barbaro, oggi custodisce un tempio in stile dorico e un teatro di età ellenistica. La data di fondazione non è conosciuta ma la città era abitata nel IX secolo a.C., fu distrutta dai Vandali nel V secolo e mai più ricostruita, rimane un piccolo insediamento e, con la nascita del Regno di Sicilia nel XII secolo, vi venne costruito un castello oggi scomparso.











Agorà

La città non è stata ancora interamente scavata, le indagini su quale fosse la sua struttura sono ancora in corso. Il Tempio di Segesta risale al V secolo a.C., non è mai stato completato e non ha mai avuto un tetto. Il Teatro sfrutta il panorama sul mare, fu costruito nel III secolo a.C. ed è considerato uno degli esempi più belli di anfiteatro greco del periodo classico. Tuttora è usato per eventi e manifestazioni storiche e di intrattenimento.


2 commenti:

  1. Veramente molto belli questi due siti archeologici siciliani. Pantalica, in principio, era una necropoli appartenuta ad una delle tante antiche civilita' presenti sul territorio sin dai tempi dei tempi. Indubbiamente questa valle e' geologicamente formata da una roccia ben scavabile e, nicchietta dopo nicchietta, grotta dopo grotta divento' un vero e proprio antico cimitero. Le vicende di luoghi come questo sono sempre molto dilatate nel tempo e, se vogliamo, anche molto camaleontiche. Da necopoli di un popolo possono diventare rifugio per vivi di un altro, e poi di un altro ancora, perche' persecusioni, guerre, fame e carestie portano l'uomo a cercare ripari di fortuna e, 'la grotta', naturale o scavata che sia, e' sempre una delle piu' antiche e ottime soluzioni. Segesta era invece una vera e propria antica citta' che, fondata dagli Elimi, ha visto sul suo territorio notevoli trasformazioni dovute soprattutto al cambio e alla diversita' di popolazioni che l'hanno abitata. Di questo importante centro, oggi ne rimangono soprattutto le sopraffine testimonianze del popolo ellenico difatti, proprio il Tempio e il Teatro, in tutta la loro bellezza, sono i monumenti che piu' hanno resistito alle passate distruzioni e all'opera di costante decadimento perpretata dal tempo che passa e dagli eventi naturali. Entrambi i siti meritano una visita, si'!

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  2. @ ZeN: Reputo Pantalica una delle mete più suggestive in Italia non solo per i luoghi che son stati abitati nei secoli ma proprio per la bellezza di tutta la zona. Molte volte i nostri dirupi sono stati un luogo sicuro per le genti che vivevano tranquillamente fra le tombe, a braccetto coi defunti, come se nessuna vita sia mai stata interrotta. :o)
    Segesta era una città siculo-greca, rimangono bellissime testimonianze dei notevoli monumenti rimasti: il Tempio e il Teatro, ben conservati. Questi luoghi meritano decisamente una visita, sì. :o)

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