Ulan Bator (1.390.000 abitanti, a 1350 mt sul mare) è la capitale della Mongolia, il nome significa "eroe rosso", è la più fredda capitale del mondo con un clima subartico influenzato dai monsoni. Fondata nel XVIII secolo ha avuto diversi nomi, era la città santa dei Mongoli in quanto residenza del Buddha vivente, Bogd Khan, guida religiosa delle tribù Khalkha (mongole).
La città prosperò a metà dell'Ottocento come centro commerciale sulla via del tè, tra la Russia e la Cina. Ha un centro edificato nello stile dell'architettura sovietica degli anni Quaranta e Cinquanta punteggiato da torri residenziali di cemento a vista e infine da quartieri di iurte.
L'antico monastero buddhista di Erdene Zuu (1586), Patrimonio Unesco, fa parte del paesaggio culturale della Valle dell'Orkhon, fu eretto da Abtai Sain Khan dopo l'introduzione in Mongolia del buddhismo tibetano. Nella sua costruzione furono usate pietre delle rovine della città di Karakorum, le mura che lo circondano hanno 108 stupa (numero sacro per il buddhismo, è il numero dei grani del rosario (mala) buddhista).
Danneggiato nel 1680 da operazioni militari, fu ricostruito nel XVIII secolo, alla fine dell'Ottocento aveva all'interno 62 templi e centinaia di costruzioni. Nel 1939 fu devastato da un'epurazione sovietica condotta da Stalin e dal leader mongolo Horloogijn Cojbalsan che coinvolse centinaia di monasteri in Mongolia e determinò l'uccisione di migliaia di monaci, poche costruzioni furono risparmiate. Dopo la caduta del comunismo nel 1990 Erdene Zuu fu restituito ai monaci buddhisti ed è aperto anche come museo.
Ulan Bator, oltre ad essere la Capitale della Mongolia, e' anche l'unica grande citta' poiche' qua risiede circa la meta' dell'intera scarsissima popolazione. Giusto per rendere l'idea di quanto vuoto umano ci sia basta prendere una carta geografica, osservare le sue ampiezze e pensare che la' vivono quasi lo stesso numero di persone di Roma e Milano messe insieme. Clima inospitale, deserto e steppe inteminabili sono le caratteristiche principali di questo Stato ... indubbiamente le peggiori per l'esistenza unama. A Ulan Bator, escludendo iurte, alcuni luoghi di culto in stile orientale e qualcosina di internazionale, immagino sia come fare un salto all'indietro nel tempo e ritrovarsi in piene atmosfere sovietiche ... forse oggi introvabili persino in Russia. Questo tipo di architetture, nate probabilmente dalla buona idea di poter dare un alloggio a tutti, non sono visivamente molto gradevoli tant'e' che la maggior parte di loro riultano tendenzialmente tristi e bruttine. L'antico monastero buddhista di Erdene Zuu doveva esser un qualcosa di incantevole ma tra devastazioni e parziali ricostruzioni oggi e' quasi un immenso campo incolto delimitato da mura. I pochi edifici rimasti fanno la spia su che sorta di sopraffino patrimonio storico e' andato purtroppo perduto.
RispondiElimina@ ZeN: Ulan Bator è l'unica città della Mongolia, oggi con marcate influenze sovietiche, e quando si parla di stile sovietico ci si aspetta pochissimo senso estetico ... tutto intorno a lei il tempo si è fermato nei secoli, gli abitanti vivono di allevamento e nelle yurte in mezzo alla steppa sconfinata con un reddito spesso appena di sussistenza. Sono due mondi distinti e separati che s'incontrano alla periferia della capitale, fatta di yurte. ;o)
RispondiEliminaErdene Zuu un tempo dovrebbe essere stata una città sacra meta di pellegrinaggi accanto alla scomparsa città di Karakorum (di cui rimane la tartaruga di pietra), con strutture e templi magnifici e decoratissimi. Oggi è già un miracolo esista ancora anche se privata della sua bellezza, ma non della sua importanza! :o)