giovedì 16 marzo 2023

La Cina n. 3

 


Nonostante la Costituzione cinese riconosca come "diritti fondamentali" la libertà di parola, il diritto a un giusto processo, la libertà di stampa, la libertà di religione, il suffragio universale e i diritti di proprietà, queste disposizioni non garantiscono una protezione contro l'azione penale dello Stato, la censura di parola e di informazione politica, in particolare su internet, è abitualmente utilizzata per prevenire azioni collettive, nel 2016 la Cina è stata classificata al 176° posto, su 180 Paesi analizzati, per il livello molto basso di libertà di stampa.


La città-monastero più grande del mondo 
Larung Gar a Sertar in Sichuan, 
è un'accademia del Buddhismo tibetano fondata nel 1980 
con 40.000 residenti di cui 1/10 cinesi di etnia Han.


Il grande tempio di Xuanyuan Huangling 
a Yan'an, Shaanxi


Foto dal satellite che evidenzia l'aridità della Cina occidentale 
e l'umidità della zona sud-orientale

I migranti dalle campagne alle città sono spesso trattati come cittadini di seconda classe, i diritti di proprietà sono scarsamente protetti e la tassazione colpisce in modo sproporzionato i cittadini più poveri. L'applicazione dei diritti umani in Cina è criticata da molti governi stranieri, in particolare per episodi di detenzione senza processo, aborti obbligati, confessioni forzate, torture, restrizione dei diritti fondamentali e il ricorso eccessivo alla pena di morte. Decine di migliaia di aderenti al Falun Gong (disciplina spirituale cinese che prevede la meditazione e un insegnamento basato sui princìpi di Verità, Compassione e Tolleranza) sono stati arrestati, torturati e uccisi in carcere.


Etnia Han (1900), 
1.395.380.000 persone


Etnia Zhuang 
(18.000.000 persone)


Etnia Manciù 
(10.430.000 persone)


Cittadina di Babao, 
Guangxi

Decine di migliaia di aderenti a questa disciplina sono prigionieri e un minor numero di Uiguri (etnia turcofona islamica che vive nel nord-ovest della Cina) e tibetani potrebbero essere stati uccisi per fomentare il commercio di organi umani, altre accuse di repressioni su vasta scala riguardano abusi sui diritti umani nella regione del Tibet e dello Xinjiang.


2 commenti:

  1. Leggendo quali siano i diritti fondamentali dei cittadini cinesi espressi nella loro Costituzione e capendo invece cosa realmente accade, viene alla mente quel proverbio che recita: ' ... tra il dire e il fare c'e' di mezzo il mare'. Che poi piu' che 'mare' e' proprio 'oceano' ... cosi', tanto per render ancor piu' chiara la questione. Volendo ulteriomente approfondire ma anche semplificare questo concetto appare ben chiaro che tutti i diritti scompaiono quando c'e' di mezzo una qualsiasi questione che puo' esser definita come 'di interesse Nazionale'. Insomma quel confine tra repubblica e autoritarismo e', oltre che labile, anche attraversato parecchie volte a seconda delle esigenze. A livello sociale risulta privilegiato chi vive nelle grandi citta' piuttosto che nei centri rurali, cosi' come il benestante lo e' sul piu' povero. A questo punto, visto che che in Cina coesistono piu' etnie, viene quasi naturale chiedersi se una di loro gode di piu' benefici di un'altra ... la risposta non la conosco ma tanto a questo punto nulla piu' mi meraviglierebbe. Eheheh, meglio addentrasi nella geografia si', e notare che le parti piu' aride ma anche piu' montuose sono quelle centrali, lontano dalle coste. In quei luoghi tutto e' ancor piu' difficile poiche' la mancanza di verde e' anche accompagnata da un clima piuttosto inospitale. Molto interessante la citta-monastero buddista Larung Gar e di come, nonostante la sua recente fondazione, sia cosi' abitata. Forse gli sconforti della vita quotidiana alimentano il 'non ci resta che pregare' :o(

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  2. @ ZeN: Noto, nel video promozionle, un grande uso di immagini di templi e architetture sacre, considerando che lo Stato non riconosce nessuna professione religiosa (sia mai, è tutto dello Stato), mi pare una forzatura far credere che sia un luogo di pace, bellezza e spiritualità. D'altronde molti "panorami" cinesi non son per niente idilliaci, bisogna andare molto lontano, nei luoghi più sperduti definiti "lontani da Dio", ma sono gli unici in cui si nota la sua presenza, per trovarlo. Tutti i governi totalitari che antepongono interessi di casta e convenienze d'elite son sempre lontanissimi dal popolo che non è mai governato ma dottoposto e maltrattato. Non importa la "bandiera politica" a cui dice di appartenere, non importa la crescita economica e tecnologica, la potenza delle armi, l'influenza che ha nel mondo. Importa solo che sia in grado di evolvere la società che l'abita facendo godere a tutti del benessere acquisito nel rispetto delle diversità e delle scelte religiose. Il genere umano non ne è mai stato capace e la Cina (che ha sempre paura di allentare minimamente le briglie), insieme a molti altri Paesi che basano il loro successo sulle sofferenze altrui, non fa eccezione. :o/

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