La Fontana del Gigante a Napoli (XVII secolo, in Via Partenope) è di Pietro Bernini, il padre di Gian Lorenzo, e Michelangelo Naccherino, prima dell'attuale posizione fu più volte spostata.
La Fontana delle 99 Cannelle dell'Aquila (1272) è in marmo e travertino, è una delle fontane più antiche del centro storico costituita da 93 mascheroni di pietra e 6 cannelle singole. Secondo la tradizione rappresenterebbe i 99 castelli del circondario che, nel XIII secolo, parteciparono alla fondazione dell'Aquila. E' considerata uno dei primi monumenti civili della città, alcuni studiosi ritengono che l'attuale aspetto risalga al XV secolo. Il rivestimento delle pareti si fa risalire al Quattrocento, al 1582 risalirebbe il fronte sinistro e quello destro al XVIII secolo, caratterizzato da mascheroni di gusto barocco. Dopo il terremoto del 1703 fu restaurata. La struttura era stata studiata per consentire il lavaggio del bucato che avvenne fino al XX secolo, i mascheroni sono tutti diversi fra loro, le formelle contengono un fiore in rilievo e un rosone, quelle vuote rappresenterebbero le piaghe di Cristo mentre il rosone simboleggia il ciclo della vita e quindi l'eternità.
La Fontana del Gigante, a Napoli, mi piace molto perche' ha un bell'impatto e un aspetto trionfale. Un po' mi ricorda l'architettura romana quella che spesso prevedeva, in molte sue soluzioni, un arco centrale piu' ampio affiancato da due minori. Scherzosamente penso che piu' 'del Gigante' potrebbe chiamarsi 'dell'Errante' visti i tanti spostamenti e riposizionamenti. Tutto il complesso risulta molto elaborato sul davanti e quasi completamente liscio sul retro. Questo mi porta a pensare che fosse stata studiata per essere accostata su qualche parete, ove appunto tale parte disadorna sarebbe rimasta nascosta. L'odierno posizionamento, sul lungormare, pur mettendo in mostra cio' che probabilmente doveva rimaner celato, risulta particolarmente piacevole poiche' attraverso gli archi e' possibile godere di un delizioso panorama marino. La Fontana delle 99 Cannelle, monumento emblema dell'Aquila, e' il risultato di un lavoro quasi costante di un determinato periodo di tempo. Sorta con meno 'cannelle', probabilmente con il progressivo aumentare della popolazione e delle loro relative esigenze, gliene sono state aggiunte via via, un po' di volta in volta, fino a diventare come la si vede oggi. La bellezza di questo monumento la vedo proprio in quel suo ampliarsi rispettanto e conformandosi a cio' che gia' c'era. Quindi, ogni sua parte piu' recente venne edificata rifacendosi a quella piu' antica, con un rispetto e con una dedizione tale che la fa' sembrare figlia di un solo tempo. Bella la scenografia che vede tutte le cannelle che si dispiegano su tre lati di una piccola piazza. Ai diversi mascheroni, ai rilievi, ai vuoiti e ai rosoni sono stati diversi significati ma credo che ogni tempo ne abbia letti dei propri.
RispondiElimina@ ZeN: A Napoli esistono le "fontane erranti", quelle che nei secoli sono state spostate in più punti a seconda dei gusti dell'epoca, diciamo che hanno viaggiato più di me. :D
RispondiEliminaLa Fontana del Gigante mi ricorda Carosello ahahahaha! A parte le battute è una bellissima fontana monumentale piazzata in un posto panoramico che la esalta ulteriormente. :o)
La Fontana delle 99 Cannelle è il risultato di diversi "ammodernamenti" nei secoli, è stata sempre rispettata l'originale struttura ampliandola a seconda delle esigenze. Evitata l'installazione della centesima cannella, oggi è il monumento più noto dell'Aquila caratterizzato dalla scelta dei colori del rivestimento, assai originale, e dai mascheroni. :o)