lunedì 23 gennaio 2023

Roma, capitale d'Italia n. 3

 

Spina di Borgo


Il Palazzo dei Convertendi che chiudeva la distrutta Piazza Scossacavalli 
durante la demolizione della Spina di Borgo (1937)
foto da wikipedia.org

Nel 1922 su Roma marciarono le milizie fasciste in seguito alla quale Mussolini divenne capo del Governo e i parlamentari dissenzienti col fascismo si ritirarono sull'Aventino. Mussolini consolidò il potere e instaurò la dittatura.


Sfilata fascista al Quirinale 
(marcia su Roma), 1922

Nel 1929 Palazzo Venezia divenne la sede di Mussolini, furono stipulati i Patti Lateranensi con cui l'Italia cedeva al papa il territorio del Vaticano, tornava a esistere lo Stato Pontificio, per inaugurare la riconciliazione tra Stato e Chiesa il Duce fece costruire la Via della Conciliazione che causò la parziale demolizione di un quartiere di impatto medievale: la Spina di Borgo.


Piazza Augusto Imperatore (1937) 
durante i lavori di costruzione con i tre palazzi Inps, 
la teca dell'Ara Pacis 
e le due chiese di San Rocco in Augusteo (a sinistra) 
e di San Girolamo dei Croati (a destra)


Panorama sulla Spina di Borgo, 
demolita (1901)

Altri interventi di rilievo furono il tracciamento della Via dell'Impero (oggi Via dei Fori Imperiali) e di Via del Mare (con la scomparsa di Piazza Montanara), l'avvio della costruzione della prima linea metropolitana, la creazione della Piazza Augusto Imperatore tramite demolizioni intorno al Mausoleo di Augusto, l'edificazione del complesso sportivo del Foro Mussolini (oggi Foro Italico).


Palazzo Venezia


Via della Conciliazione

Le demolizioni continuarono alla base del Campidoglio, costringendo parte degli abitanti a spostarsi nelle borgate fuori dal centro, e con la costruzione di Cinecittà.


Piazza Montanara con il Teatro di Marcello
(Palazzo Savelli Orsini)


Inaugurazione di Cinecittà (1937)

Il fascismo si proponeva i fasti dell'Antica Roma ampliando gli spazi urbani ed esaltando i monumenti dell'antichità in chiave propagandistica. Tali opere infatti avevano la funzione di dare gloria al fascismo e a Mussolini il quale (dopo la guerra d'Etiopia) nel 1936 veniva acclamato come colui che aveva riportato l'Impero sui colli di Roma.


Agro Pontino: 
bonifica di Piscinara, 
ferrovie Decauville, 1927

Nei primi anni della II guerra mondiale venne completata la bonifica delle Paludi Pontine e si avviò la costruzione del quartiere E 42 (oggi EUR) in vista dell'Esposizione Universale di Roma del 1942, che poi non ebbe luogo.


2 commenti:

  1. Veramente tanto si e' agito in quella Roma di fine ottocento e inizi novecento ... prima per darle il titolo di Capitale, poi per adattarla alle visioni del Ventennio. Considerando l'antichita' dell'Urbe, quello puo' essere considerato addirittura come un 'breve periodo storico', breve ma deleterio perche' in cosi' pochi anni ha perso interi caseggiati antichi, Chiese storiche e ville nobiliari. Il tutto e' avvenuto quasi senza una logica precisa se si considera che all'inizio la si voleva 'piemontizzare' giungendo poi al volerla 'imperializzare'. Il fattore che trovo piu' interessante in tutta questa storia e' che le varie modifiche, aggiustamenti e rifacimenti non sono stati pensati ed eseguiti secondo le visioni di chi era nato e cresciuto in Citta' ma, se vogliamo, calati dall'alto e in qualche modo pesantemente subiti dai romani di quegli anni. Discorso a parte per cio' che non esisteva e venne edificato in quelle che all'epoca erano lontane e semideserte periferie come per esempio l'Eur o Cinecitta'. Le varie rimodellazioni nel cuore di Roma, sebbene oggi completamente integrate, ebbero invece un impatto negativissimo soprattutto in quella fascia piu' bassa della popolazione costretta a trasferirsi dal centro ai margini cittadini, perdendo riferimenti e attivita' lavorative. Per i romani veraci, tutte le perdite sono state importanti ma forse, prima su tutte e' proprio Spina di Borgo. Nonostante non ci sia quasi piu' nessuno che abbia veramente vissuto quell'importante demolizione che diede, con Via della Conciliazione, una piu' gradevole panoramica della Basilica di San Pietro ... quell'accadimento viene tutt'oggi ricordato, nell'immaginario comume, come una ferita che fatica a chiudersi ... come appunto, un grande torto subito che ancora brucia.

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  2. @ ZeN: Ho letto che c'è chi dice che Via della Conciliazione ha tolto la "sorpresa" della visione improvvisa di San Pietro quando esisteva Spina di Borgo che ne impediva la vista panoramica ma faceva apparire all'improvviso la Basilica percorse le sue stradine, con un grande impatto anche emotivo. In effetti all'epoca la famosa piazza e il complesso erano più "protetti", circondati dalle case dei Romani residenti da molto prima che fossero costruiti. Tutte le opere urbanistiche e architettoniche venivano progettate e decise da personaggi non romani, ognuno coi propri scopi e visioni. Doveva essere "impattante" per chi veniva a Roma, dovevano essere "manifesti" propagandistici della potenza fascista e anche della Chiesa, dovevano stupire per la maestosità, anche se non era possibile usare materiali di pregio: la parola d'ordine era "grandezza" indipendentenente dalla preziosità dei manufatti. Difatti in quel periodo nacque anche Cinecittà. :D

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