lunedì 2 gennaio 2023

Roma, capitale d'Italia n. 2

 

27-3-1861, Torino: 
proclamazione di Roma capitale d'Italia

Accanto alle demolizioni di case, chiese e palazzi anche di pregio (come per esempio il Convento di Aracoeli, la Torre di Paolo III sul Campidoglio, Villa Ludovisi, Villa Palombara, Palazzo Altoviti, ecc.) furono edificati numerosi edifici destinati ad accogliere le istituzioni, i ministeri e i funzionari pubblici.


Convento di Aracoeli in un dipinto del 1780
foto da wikipedia.org


Villa Ludovisi

Furono progettati interi quartieri come Prati e l'Esquilino intorno all'enorme Piazza Vittorio Emanuele II. Ci fu un clima di violento scontro di potere fra mondo liberale e mondo ecclesiastico e fu inaugurato il nuovo monumento a Giordano Bruno in Piazza Campo de' Fiori nel 1889.


Villa Palombara nel 1859


Palazzo Altoviti sul Tevere (1851)

Dopo il 1870 iniziò la costruzione dei muraglioni, ultimati nel 1926, ai lati del Tevere e i soprastanti lungotevere che risolvevano il millenario problema delle piene del fiume, ma fecero chiudere i due caratteristici porti fluviali di Ripa Grande e di Ripetta.


Porto fluviale di Ripa Grande prima del 1876


Porto fluviale di Ripetta nel 1865

Fu un periodo di gravi speculazioni, aumentarono gli immigrati provenienti dalle campagne circostanti e dalle zone povere, oltre che dai Piemontesi della corte reale (chiamati spregiativamente dai Romani "buzzurri") cosicchè in 30 anni la popolazione raddoppiò.


Mura Aureliane in Viale Porta Ardeatina, 
tra Porta San Sebastiano e Porta Ardeatina

Roma entrò pienamente nella modernità come le altre grandi capitali europee solo all'inizio del Novecento con la costruzione di quartieri nuovi oltre le Mura Aureliane.


2 commenti:

  1. Effettivamente la Roma ottocentesca ha pagato un grande tributo, in palazzi storici e religiosi, per diventare Capitale. Non saprei dire se questo e' stato un bene o un male dato che probabilmente se non fosse stata investita di tale carica, forse oggi sarebbe una semplice citta' di provincia come tante altre. Certo ... non ci sono andati leggeri ed e' stato distrutto anche molto del salvabile ... ma ormai anche 'il nuovo' di quei tempi ormai e' diventato storico. Di tutto cio' che e' stato edificato in quel particolare spaccato storico (monumenti, ministeri, nuovi quartieri) penso che l'opera veramente piu' importante e necessaria per la citta', siano stati i muraglioni a ridosso del Tevere. Fino ad allora, i romani vivevano il fiume come gli abitanti delle localita' marittime vivono il mare. Certo, e' stata una grande perdita per i lavoratori fluviali (pescatori e portuali) ma anche per chi era abituato a vederlo a piano stradale, pero' quest'opera ha risanato tutta la citta' dato che i vari straripamenti erano piuttosto frequenti. La Roma stretta dentro le mura Aureliane (oggi centro storico) era ancora molto piccola e poco abitata ma, tra l'esser diventata sia Capitale che meta di tanti immigrati, ha dato il via alla sua espansione ... che tuttora procede.

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  2. @ ZeN: Peccato i due porti fluviali ... ma non c'era altro modo, rimangono i loro nomi ma anche qualche architettura a loro ricordo, mi pare. Quando hanno deciso che Roma sarebbe stata la nuova capitale d'Italia molte persone si son fregate le mani e gli è apparso il simbolo del dollaro sulle pupille. Ahahahaha! Prese dalla febbre della cupidigia più profonda hanno "arato" l'antichissimo centro storico spazzando via tutto quello che impediva la realizzazione dei loro grandi progetti. Qualcosa è stato risparmiato ma credo che sarebbero stati capaci di radere al suolo persino il Mausoleo di Adriano se lì volevano metterci un qualsiasi Ministero. Con i Piemontesi in primis, sono "sbocciate" le architetture ottocentesche di grandi dimensioni, all'epoca completamente aliene ai paesaggi romani, che oggi invece si sono inglobate nelle strade e piazze della Capitale. C'è un quartiere, vicino alla Stazione Termini, mi pare, che è proprio in stile piemontese ... si nota poco visto il traffico. A parte le discutibili personalizzazioni del Nord, Roma è diventata un pò meno Roma ma anche una vera e propria città di rilevanza internazionale che è stata presa d'assalto da molta gente, vista come una "terra promessa" per le opportunità di lavoro che dava e di una vita più dignitosa. Bisogna anche pensare che intorno a lei c'erano realtà al limite dell'umano e che la più grande città "vicina" era Napoli, quindi è stata una "mano santa" anche per le genti della regione. ;o)

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