domenica 15 gennaio 2023

Etiopia: Addis Abeba e Harar Jugol

 




foto da wikipedia.org

La capitale dell'Etiopia, Addis Abeba (3.200.000 abitanti, a 2.355 mt sul mare), fu fondata dall'imperatore Menelik II, divenne capitale nel 1889.


Sobborghi






Conquistata nel 1936 dalle truppe italiane guidate dal generale Pietro Badoglio, fu capitale dei possedimenti coloniali italiani, nel 1938 il Governo italiano predispose un ambizioso piano regolatore della città a firma degli architetti Cesare Valle e Ignazio Guidi che prevedeva la realizzazione di nuovi quartieri. La città fu raggiunta da oltre 43.000 italiani, tuttavia con la II guerra mondiale ci fu una brusca interruzione di molti cantieri. Nel 1941 fu presa dai britannici e Hailè Selassiè rientrò in città operando una serie di interventi urbanistici e fondando la Biblioteca Pubblica, l'Università, il Teatro Nazionale, il Museo Nazionale, l'aeroporto e la Cattedrale della Santissima Trinità.


Entoto Mariam Church (1877)


Cattedrale della Santissima Trinità (1931-44) 
di architettura abissina, della Chiesa ortodossa etiope


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Harar Jugol (99.000 abitanti, a 1.885 mt sul mare, Patrimonio Unesco) è la quarta città santa dell'Islam con 82 moschee di cui tre del X secolo, la città è famosa per la produzione di un pregiato caffè.






Fondata tra il VII e l'XI secolo rimase sempre indipendente, il XVI secolo fu il suo periodo d'oro, fiorì la cultura e fu un importante centro commerciale. Nel 1875 fu conquistata dall'Egitto e nel 1887 Menelik II la incorporò nell'Impero etiopico. Con la costruzione della ferrovia perse parte della sua importanza, fu occupata dalle truppe italiane e poi da quelle britanniche. Il centro storico ospita numerosissime moschee e luoghi sacri all'Islam.


2 commenti:

  1. Quando si vuol far credere che un qualcosa sia bello, anche se fatiscente e degradato o proprio brutto, i trucchi che si usano sono ormai notori: riprese con i droni ad altezze impossibili senza mai abbassare la quota, immagini notturne con lucine accese o sotto cinque metri di neve. Quindi quando vedo cose del genere i miei giudizi diventano piu' severi perche' nell'immediato immagino quintali di spazzatura, baracche e scorci indecorosi ... magistrarlmente incartati e infiocchettati. Addis Abeba e' una citta' molto conosciuta perche' oltre ad essere la capitale dell'Etiopia e' anche una delle poche citta' grandi e moderne presenti in questo Stato. Immagino che 'molto' ricordi alcune metropoli Centro-Sudamericane in cui esistono alcuni quartieri centrali di spicco, all'avanguardia, pieni di piruli e immersi in avveniristiche infrastrutture ... contornati da periferie inguardabili. Presumo (ma non ne ho certezza) che la maggior parte del suo patrimonio che puo' essere definito storico sia formato soprattutto da edifici, civili o religiosi, appartenenti ai vari periodi coloniali. Harar Jugol, oggi patrimonio Unesco, sebbene abbia subito molte influenze egiziane, credo che rispecchi piu' fedelmente, per tipicita' e modo di edificare, la vera essenza etiope. Molto interessanti i reticolati di vicoli e alcuni caseggiati dipinti che, sebbene in colori e fantasie diversi, in qualche modo fanno pensare ai quartieri piu' antichi di alcune citta' prettamente mediterranee. Eheheh c'e' il caffe' bbbuono bbbuono ... bravissimi! :o)

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  2. @ ZeN: Addis Abeba non ha nessun'architettura o monumento antico, le realizzazioni "di spicco" sono, infatti, tutte del Novecento e, a mio parere, di non gran pregio. Interessante invece è vedere come appare ai giorni nostri, molto poco modernizzata con grandi sacche di povertà. :o/
    Harar Jugol invece è esattamente quella che dovrebbe essere una tipica città di questo Stato, chiaramente non è curata per niente se non dai suoi stessi abitanti che non sono certamente danarosi. La preferisco però alla capitale, almeno qui sono rimaste le tipice case e i colori tradizionali. :o)

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