martedì 20 dicembre 2022

Roma, capitale d'Italia n. 1

 


Il ritorno di papa Pio IX a Roma escluse la città dal processo di unificazione dell'Italia sotto il controllo dei Savoia, nel 1870 con la guerra franco-prussiana Napoleone III non fu più in grado di proteggere lo Stato Pontificio così il 20 settembre l'armata italiana entrò a Roma unendo il Lazio al resto d'Italia.


Porta San Paolo, 
Piazzale Ostiense
foto da wikipedia.org

Al papa venne concessa la Città Leonina ma rifiutò l'offerta perchè questo per lui significava accettare il controllo dello Stato sul suo dominio e si dichiarò prigioniero nel Vaticano. Nel 1871 la capitale fu trasferita da Firenze a Roma che divenne capitale del Regno d'Italia, il re Vittorio Emanuele II e il governo entrarono a Roma solo 5 mesi dopo il trasferimento.


Il Campidoglio nel 1890-1900

Roma in quell'epoca era ben lontana dal possedere le qualità di una capitale europea, infatti era una piccola città prevalentemente agricola di poco più di 200.000 abitanti dove non mancavano storia e arte, ruderi e tradizioni popolari, ma del tutto priva di industrie e di borghesia liberale in quanto dominata da una nobiltà bigotta e poco colta, un clero che viveva delle rendite dei beni ecclesiastici e un popolo abbandonato e misero dove l'analfabetismo raggiungeva il 70%.


Inaugurazione del Vittoriano, 1911


Piazza Venezia (1870) 
a destra di Palazzo Venezia (con torrione) prima della costruzione del Vittoriano. 
A destra Palazzo Torlonia, demolito.

La malaria era diffusa e i briganti spadroneggiavano fuori da Porta San Paolo. Dopo la morte di Vittorio Emanuele II, a partire dal 1886, il Colle Capitolino  fu sventrato per far posto al grandioso monumento funebre dedicato al sovrano: il Vittoriano. Seguirono molte altre opere che stravolsero profondamente l'aspetto di numerosi quartieri e l'aspetto caratteristico della Roma papale che così scompariva definitivamente.


2 commenti:

  1. Indubbiamente parliamo di anni molto difficili per Roma perche', sotto il mantello papale, altro non era che un territorio 'di servizio' per clero e signori. Entrambi vi spadroneggiavano concentrati solo sui propri interessi e sul proprio benessere, completamente disinteressanti sia al popolo che alle infrastrutture necessarie in ogni citta'. E' immaginabile quindi che la Roma del tempo altro non fosse che un'enorme area semi-rurale lasciata molto a se' stessa, parzialmente coltivata e adibita al pascolo, in cui facevano capolino prestigiose residenze, chiese, monasteri, abitazioni popolari e antiche rovine archeologche. Parlando col senno del poi, non so' se sia stato piu' arduo unificare le altre parti d'Italia o sottrarre i possedimenti al Papa ;o) Nei primi decenni in cui l'Urbe divento' capitale credo che la sensazione generale fosse quella di vivere in un'immenso cantiere a cielo aperto. In quella sorta di frenesia, tanto venne edificato ma anche tantissimo venne demolito, cancellando il passato e facendo scomparire edifici storici se non addirittura interi quartieri, con una leggerezza tale da metter spavento. Ancora oggi, a distanza di svariati cinquantenni, molti percepiscono quel periodo come deleterio. Costoro sentono che la propria citta' sia stata ferita e deturpata ... anche quando, a posto di un'antico e umile scorcetto, fa' bella mostra di se' un nuovo blasonato monumento o un caseggiato piu' moderno.

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  2. @ ZeN: Ahahahaha! Credo sia stato più arduo far mollare i possedimenti al papa e a tutti i suoi porporati. :D
    Infatti il papa dell'epoca era il principale responsabile del fallimento dell'unità dell'Italia ma lui sapeva che se l'Italia si fosse unita avrebbe perso grandissimo potere a favore di quello civile e questo non lo poteva tollerare. :o)
    I papi in parte esercitavano la loro "dittatura" con gli eserciti, anche presi in prestito, in parte belavano che, poverini, erano "costretti" dentro quel tugurio del Vaticano senza poter angariare quelli che considerava i suoi sudditi e schiavi di cui non gli fregava una mincxia. Ma qui la religione non c'entra. ;o)
    Ricordiamoci che TUTTI i nobili avevano a che vedere col Vaticano, erano praticamente vassalli del pontefice, sempre grati che abbia dato loro titoli nobiliari, castelli e terre.
    Questi pochi post servono per vedere, molto brevemente, la trasformazione di Roma da area rurale, gnorante e repressa, in una città degna di essere chiamata Capitale, questo "grazie" al potere della monarchia e della politica laica che però ha strappato da Roma le sue radici più vere e profonde. Casomai in parte erano stamberghe malsane, ma hanno "arato" molto più in alto facendo sparire alcuni palazzi nobiliari di grande pregio, piazze, parchi e mercati. O.o'

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