sabato 5 novembre 2022

L'India n. 37

 




foto da wikipedia.org

Le Isole Andamane e Nicobare sono formate da due arcipelaghi dell'Oceano Indiano nel Golfo del Bengala.


Vulcano di fango, 
Isola di Baratang (5700 abitanti), 
Andamane


Isola vulcanica di Narcondam (disabitata), 
Andamane


Hornbill

Nel 1756 arrivarono i primi coloni danesi sulle Nicobare, l'anno dopo le isole passarono ai Danesi ma furono ripetutamente abbandonate per via delle epidemie di malaria, fino al 1848. Tra il 1864 e il 1865 il Regno d'Italia tentò di acquistare le Nicobare dalla Danimarca ma con la fine prematura del secondo governo La Marmora si interruppero le negoziazioni.


Carcere Cellular Jail (1906), 
Port Blair 
(capoluogo dei due arcipelaghi, 100.000 abitanti)


Cellular Jail

Nel 1868 la Danimarca vendette le Nicobare alla Gran Bretagna. La popolazione è prevalentemente indiana, i primi a colonizzarle furono i prigionieri, spesso politici, inviati nella colonia dagli Inglesi a Port Blair, negli anni Sessanta arrivarono i rifugiati hindu dalle aree oggi del Bangladesh mandati dal Governo indiano come agricoltori.


Grandi Andamanesi (1886 circa)


Spiaggia di Wandoor, 
Andamane

Le popolazioni autoctone erano di ceppo negroide divise in tribù con stili di vita primitivi, restano oggi solo due tribù quasi isolate protette dal Governo indiano, ogni giorno migliaia di turisti viaggiano lungo la Andaman Trunk Road, la strada che attraversa illegalmente la riserva del popolo Jarawa,  per avvistare i membri della tribù che sono trattati come animali in uno zoo safari. Oltre a ledere la loro dignità i turisti minacciano anche le loro vite per le malattie che portano.


Isola di Ross, 
Andamane


Isola di Ross (10 abitanti), 
porto della colonia penale (1858)


Isola di Ross


Isola di Ross, 
rovine delle strutture inglesi dopo il terremoto del 1941



Questo fenomeno è stato denunciato da Survival International nel 2010, condannato dalle Nazioni Unite e dal Ministro indiano degli Affari Indigeni che chiesero la chiusura della strada ma le autorità locali rimangono sorde agli appelli e la strada resta aperta. Da tempo immemorabile diverse tribù indigene abitavano le isole: gli Jarawa, popolo nomade di cacciatori e raccoglitori che hanno contatti pacifici con l'esterno solo dal 1998; i Sentinelesi che vivono sulla piccola isola North Sentinel e resistono strenuamente a ogni contatto col mondo esterno; gli Onge che vivono in una riserva, sono stati decimati per il contatto col mondo esterno, ne rimangono circa 110; e i Grandi Andamanesi che sono la tribù la cui colonizzazione ha avuto l'impatto più devastante: prima dell'arrivo dei Britannici il popolo contava oltre 5.000 membri e 10 tribù, oggi rimangono solo 56 persone.


2 commenti:

  1. Le Isole Andamane e Nicobare geograficamente sono piu' vicine al Myammar che all'India e, se proprio si osservano bene su carta, appaiono come una continuazione punteggiata della sottostante indonesiana isola di Sumatra. Nonostante siano state amministrativamente raggruppate in due differenti arcipelaghi che in comune hanno la citta' di Port Blair come capitale, ogni isoletta e' un mondo a se' stante con un non comune passato e storia. Detto cio' ben si intuisce che proprio questa diversita' e unicita', sia naturale che umana, rende questi arcipelaghi cosi' incantevoli. Attraccando di costa in costa e' possibile tovare un' isola disabitata, una con un vulcano attivo, quella piena di tribu' indigene locali, quella in cui gli antenati erano galeotti o fuorisciti hindu' ... insomma non ci si annoia ;o) Certo, un po' mi ha meravigliato sapere che i primi coloni erano di origine danese ... pero' poi son arrivati gli immancabili Inglesi ;o) Anche le architetture sono molto varie e tra gli scenari tipicamente autoctoni e' possibile ancora osservare qualche costruzione coloniale. Perfette e ben tenute soprattutto a Port Blair, come il carcere di Cellular Jail o altri palazzi amministrativi, e molte rovine, terremotate e abbandonate, specialmente nelle isole minori. Il problema che molti turisti infastidiscono le discrete tribu' locali, qua e' a ragione molto sentito. Queste luoghi hanno anche bisogno di villeggianti per sopravvivere ... ma i soliti cretini e' sempre meglio che stiano a casa loro ;o)

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  2. @ ZeN: In merito alle scorribande dei turisti nei territori tribali (che, vedo, non apprezzano affatto venire a contatto con l'esterno, saggia gente ...) penso che questo sia uno dei più fulgidi esempi di "violenza turistica". Il turismo porta denaro e benessere ma può anche essere un disastro sia paesaggistico che sociale se reputato più importante delle realtà dei luoghi insieme ai suoi abitanti. Anche qui il dio denaro passa sopra alle schiene della gente regredendola a mero "spettacolo zoologico". :o(
    Da quel che vedo queste isole conservano retaggi coloniali, le uniche architetture degne di nota, per il resto stiamo molto indietro in tutti i sensi. Ma forse è pure meglio visti i disastri che combinano. Le isole in sè sono attrattive per i paesaggi e le spiagge ma ci vuole un'oculata politica turistica che sia rispettosa della zona, anzi che sappia esaltare quello che può offrire tutelando il territorio. ;o)

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