Lozzo di Cadore (Belluno), ridente paese da 753 anime a 1.250 mt sul mare nell'Alta Valle del Piave, nel suo territorio la splendida "terrazza" naturale di Pian dei Buoi, alpeggio a quota 1.800 mt, costituiva anticamente la principale fonte di sostentamento della popolazione che si raggiunge percorrendo una strada militare. Anche qui arrivarono le guerre, ne rimangono manufatti e strade usate dall'esercito. Avevamo una casa per le vacanze lì, nei primissimi anni Sessanta, all'epoca Lozzo non era granchè, per niente conosciuto dal turismo che si soffermava in altri villaggi più attrezzati ad accoglierlo, qui eravamo tutti fuori dal mondo e la gente era costretta a emigrare. Quando rivedo le foto di questi luoghi è come fare un tuffo nell'orrore perchè quello che è bellissimo può diventare l'inferno. E non te lo scordi mai finchè vivi. Qui in quegli anni la mia matrigna ci fece fare un'escursione a Pian dei Buoi, avevo circa 6 anni, salimmo lassù dal paese, mangiammo qualcosa e iniziò la discesa. Eravamo su un sentiero nel bosco, il mio fratellastro davanti e la mia matrigna dietro di me, a un bivio non vidi più nessuno, chiamai urlando più volte ma nessuno mi rispose. Eppure erano a pochi passi da me...tornai indietro, li cercai ma erano spariti. Iniziai a scendere da sola piangendo, tagliavo i tornanti scivolando sull'erba coi miei pantaloncini di pelle, sapevo solo che dovevo scendere a valle ma dove sarei arrivata non lo sapevo. Arrivai al paese con le gambe tremanti, mi aprì la porta mia nonna che mi mise a letto. Dopo molto arrivò la mia matrigna che aprì la porta della camera e mi guardò, muta, malissimo. Sparì richiudendola e non la vidi finchè non mi sentii meglio e scesi in cucina. Nessuno mai disse nulla o fece un commento, la quotidianità riprese silenziosa come sempre, come non fosse successo nulla. Credo di averli profondamente delusi, mai avrebbero pensato che una bimba di città di circa 6 anni potesse scendere da una montagna senza cadere in un burrone, senza essere morsa da una vipera, senza perdersi nei boschi fra i viottoli o forse senza morire di paura. Adesso che sono anziana penso che il bosco mi abbia protetta, una protezione che non ho mai più avuto nel futuro, un bosco di pericoli molto diversi in cui non ho mai potuto decidere una strada per poter arrivare a una meta. L'orrore che ho provato non si può descrivere, solo chi ha provato, da bambino, la paura più profonda può capire. Ti cambia la vita e non la rafforza di sicuro. Da quel giorno non entro mai in un bosco ed evito le montagne, mi paiono mostri altissimi che mi possono schiacciare, gli stessi pensieri di sessant'anni fa non sono spariti. Rimane l'amarezza di aver avuto una matrigna senza cuore che in quell'occasione ha tentato di sbarazzarsi di me lì, a quasi 2.000 metri di quota, senza nessun rimpianto.
Ed eccoci atterrate a Lozzo! Non lo nomini spesso ma, quando lo fai, si percepisce che sotto l'ilarita' che condisce le tue vicende fanciullesche c'e' un qualcosa di veramente spaventevole. Questo 'qualcosa' mi e' stato da sempre talmente chiaro che per quanto io possa essere curiosa, questi luoghi non li ho mai cercati col maps, ne' tanto meno li ho approfonditi tramite visite virtuali con lo street view o con i video. Quindi per me Lozzo e Pian dei Buoi, prima di oggi, erano solo dei luoghi che avevo immaginato basandomi suoi tuoi racconti. Quello che ho visto oggi, salvo chiesetta e fortino, non mi e' parso nuovo perche' tra le tue dettagliate e ottime descrizioni e la mia fantasia ... tutto e' come pensavo! ;o) Lozzo e' un tipico paese montano senza fronzoli, ieri sperduto e isolato, oggi nominato e sicuramente ben collegato e visitato. Pian dei Buoi e' un altopiano veramente spettacolare :o) Da lussu' indubbiamente Lozzo apparira' piccolo e lontano, sempre che si riesca a vedere dato che i costoni sono spesso ricoperti di bosco. Hai comunque ragione e penso che i baratri d'ombra di ognuno di noi possano nascondersi anche dietro incantati panorami. E' un luogo che a pelle non mi attira, forse se dovrebbe essere 'montagna', andrei altrove ;o)
RispondiElimina@ ZeN: Da queste foto e video, Lozzo è cambiata, mi pare più attrezzata per i turisti, all'epoca non c'erano sentieri tracciati e molte baite erano quasi in rovina. Pian dei Buoi è un luogo bellissimo e immagino molto gradito agli escursionisti che salgono lassù per i panorami, felici, il prato in estate è punteggiato di fiorellini d'alta montagna, alcuni molto profumati. La vedo ancora una meta per chi non cerca i fronzoli e la ressa e penso che ancor oggi potrebbe esserci un prete-padrone che si oppone a qualsiasi struttura di svago come una volta...c'era un cinema relegato fuori paese, come fosse una vergogna. Gente veramente di montagna, nessun imprenditore o commerciante di souvenir e paccottiglia in stile "alpino", ma c'era un falegname che faceva gli slittini a mano e il latte potevi anche prenderlo "alla fonte", che poi era la stalla. Un paese fuori da tutto, come moltissimi altri di montagna dove la gente viveva di quello che riusciva a produrre o spariva per andare a lavorare in Svizzera ... o in città. Un'adolescente o una ragazza dell'epoca doveva farsi dù cojo.. così o andare dove erano arrivati i villeggianti, più in là, oltre la montagna. ;o)
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