Timbuctù (54.000 abitanti) è un'antica città Patrimonio Unesco proposta come una delle sette Meraviglie moderne.
Moschea Sankore
Madrasa Sankore
Moschea Djinguereber
Città di origine Tuareg o Songhai, raggiunse il massimo splendore tra il 1300 e il 1500 quando fu un importante polo culturale e commerciale del mondo arabo, così ricca d'oro da essere considerata un'Eldorado del tempo. Fu considerata, per le sue favolose ricchezze e per la sua inaccessibilità, un luogo più mitico che reale. Moltissime delle sue costruzioni sono in fango, ha subìto distruzioni e demolizioni a causa della guerra in Mali.
Il nome di questa citta', per un'assonanza fonetica della u finale accentata, mi ricorda l'India. Avvolta da bellezza e leggende, si presenta tutta in un monocromatico colore desertico sebbene gli edifici siano stati edificati un po' in adobe e un po' in pietra. Lo stile costruttivo generale e' strettamente locale e si mostra per lo piu' semplice, squadrato e basso. Fuori dal coro spiccano i palazzi importanti, tra le quali le moschee, a cui e' stato riservato qualche guizzo ornamentale, oltre che fantasioso, in piu'. Il colore delle facciate invade anche le strade dato che queste sono in terra battuta, sicuramente scomode ma ottime per rendere mimetico tutto l'ambiente e soprattutto per far transitare gli animali. Proprio questi ultimi sono molto presenti rappresentando ancora la maggior forza-lavoro e motrice. Il suo maggior splendore economico lo ha visto durante il periodo dei carovanieri poi, il generale progresso e i vari cambi di dominatori, l'hanno un po' tagliata fuori e rallentato il suo sviluppo. Timbuctù e' veramente bella e sono sicura che tanto sia merito dei cittadini che quasi costantemente curano tutte le sue parti piu' fragili ovvero quelle in fango. La Moschea Djinguereber e' una chicchina.
RispondiElimina@ ZeN: Mitica Timbuctu, antica custode di mitici tesori oggi continua a essere una vivace città color sabbia molto amata dai suoi abitanti che la curano con molta attenzione. Le architetture tradizionali si perpetuano nel tempo sempre fedeli a sè stesse e alla storia di questo popolo che per fortuna ha potuto conservare i suoi panorami. Ho sempre pensato che il rispetto e la tutela delle proprie radici siano le fondamenta del futuro, che non è l'occidentalizzazione ma un'evoluzione naturale delle genti. :o)
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