foto da wikipedia.org
Storicamente l'economia di Gerusalemme dipende dai pellegrini (turismo religioso internazionale) e dagli studenti stranieri presso le università civili e le facoltà ecclesiastiche, come oggi. L'urbanistica favorisce il turismo ma scoraggia lo sviluppo economico, solo il 2,2% della superficie cittadina è destinabile a industria e infrastrutture e gli edifici devono essere costruiti in pietra di Gerusalemme.
Piazza Kotel
Gli addetti all'istruzione, alla sanità e ai servizi sociali sono molto superiori alla media nazionale, le famiglie con persone occupate sono il 76% a est e il 67% a ovest a causa del gran numero di ebrei ultra-ortodossi maschi che non lavorano.
Non credo sia facile vivere stabilmente a Gerusalemme. Tralasciando l'arte e le religioni, e' un'antichissima citta' in cui le tensioni non si sono mai sopite. Il suo cuore piu' storico e' visitatissimo e, sia per l'afflusso di gente che per la sua conformazione urbanistica fatta di vicoli e di ambienti ristretti, l'indotto economico principale e' indubbiamente il piccolo commercio. Immagino che in quei negozietti sia possibile trovare proprio di tutto ... il 'ricordino', l'oggetto religioso, cibi, bevande e via via ogni cosa che sia vendibile sia ai residenti che ai turisti. Molte persone che si recano a Gerusalemme non fanno semplicemente la visitina e scappano via ma si fermano perche' giunti sin qua per frequentare scuole e seminari religiosi. Alcuni di questi corsi sono da considerarsi 'unici al mondo' e da cio' se ne deduce quanto siano ambiti. Quindi, il commercio del mordi e fuggi si amplia per fornire assistenza necessaria a chi, per lunghi o brevi periodi che siano, si intrattiene in citta'. Ad esclusione di questi due attivita' volte soprattutto ai pellegrini, Gerusalemme non risulta adatta a contenere nient'altro. Chi lavora in altri settori, o vive di pensolarismo o, al fine, si trasferisce altrove. Non sapevo della grande inoccupazione dei maschi ebreo-ortodossi, forse deriva da qualche vincolo religioso.
RispondiElimina@ ZeN: La prima domanda che mi pongo: chi mantieme le numerose famiglie ultra-ortodosse senza reddito? La seconda: come mai sono il gruppo religioso più inoccupato? Non credo sia la loro particolare fede considerando tutte le altre più o meno radicali presenti in Gerusalemme quindi penso ci sia una precisa scelta di tenerseli "a zavorra"... altre saranno le zone che producono tutto quello che serve alla Città Santa per accogliere le esigenze dei pellegrini, dei turisti e degli studenti, dislocate in altre aree. La città vive di una religiosità unica o quasi al mondo che dà da vivere a tutti quanti. Eccetto, appunto, alle zone "sgradite" al Governo. ;o)
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