martedì 2 marzo 2021

Scultura ellenistica n. 2

 

 
Maronide, Vecchia ubriaca (III secolo a.C.) di Mirone di Tebe
copia romana
foto da wikipedia.org


 
Galata morente (230-220 a.C. circa) di Epigono
copia romana da un originale bronzeo


Esempio dell'interesse per i sentimenti e della vita privata è la Vecchia ubriaca (Maronide), nel VI secolo comparvero le espressioni di dolore.


Galata suicida o Galata Ludovisi (copia romana del I secolo a.C.) 
da un originale bronzeo del 230-220 a.C. circa 
di Epigono


Altare di Pergamo o di Zeus (Berlino)


La scuola di Pergamo si sviluppò vivacemente, sono state ricostruite alcune copie di marmo dei Galati, tra queste il Galata morente e il Galata suicida, i cui guerrieri sono caratterizzati dal punto di vista etnico con gli zigomi alti, la lunga capigliatura, i baffi e la collana al collo.

 

Parte del frontone del Partenone di Atene (447-438 a.C.), di Fidia 
British Museum di Londra


Gruppo di Polifemo (Ulisse che acceca Polifemo) di Agesandro, Atenodoro e Polidoro 
copia del I secolo d.C. di un originale greco ellenistico, 
dalla Grotta della Villa di Tiberio a Sperlonga


Fra le opere, l'Altare di Pergamo o di Zeus al Pergamonmuseum di Berlino (la parte anteriore) completato nel 156 a.C. circa. Della Scuola di Rodi è la Nike di Samotracia (200-180 a.C.) una vittoria alata sulla prua di una nave, il Gruppo del Laocoonte (forse copia di un bronzo di Pergamo del II secolo a.C.), il Gruppo di Polifemo e altre statue rinvenute nella Grotta della Villa di Tiberio a Sperlonga.

 


2 commenti:

  1. Le opere elleniche di questo periodo sono effettivamente molto belle sia come posture, che hanno perso staticita', che come espressioni. Nelle piccole scene riprodotte c'e' molto pathos come se fossero piccoli fermi-immagine della tragedia greca. Effettivamente, strazi, dolori e uccisioni sono un tema quasi ricorrente come se si celebrasse piu' la tristezza che la gioia. Fuori dal coro troviamo la trionfante Nike e le polene ... ma daltronde sulla prua della nave sarebbe stato poco oppurtuno, e non scaramantico, raffigurare un personaggio morente o in preda a chissa' quale difficolta' ;o) Particolarmente interessante mi e' sembrata la Vecchia Ubriaca proprio per il tema scelto dato che solitamente potrebbe riguardare la sfera maschile. Il suo atteggiamento non e' trionfale in brindisi ma neanche sguaiato ... se ne sta li' buona buona, abbracciando un'anforetta, con lo sguardo rivolto al cielo, forse immersa nei suoi pensieri o forse in estasi per i fumi dell'alcol. I Galati (Galli) credo fossero nemici dei Greci e ho letto che nell'arte ellenica vengono raffigurati con tratti somatici e con caratteristiche che ben li distinguevano da loro. I Galati avevano quindi gli zigomi alti, folte chiome abbastanza spettinate e spesso i baffi!

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  2. @ ZeN: Mai visto un'antico Greco o Romano coi baffi...se non i filosofi ma sempre abbinati alla barba. I Galati si vede non amavano la barba e si facevano i "baffetti da sparviero" come Asterix. :D
    Questa fase della scultura ellenistica fa spazio alle "persone" che rappresenta con tutta la loro umanità, studiosi dell'aspetto fisico perfetto, rappresentano la sofferenza dei guerrieri in battaglia o della gente del popolo. Diciamo che pare i loro occhi si siano "abbassati" un pò allo studio delle anime, com meravigliosi risultati. :o)

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