Con più di 325milioni di abitanti gli Stati Uniti sono il terzo Paese al mondo per popolazione dopo Cina e India, secondo le stime nel 2013 il 77% della popolazione è bianca (compresi gli ispanici e i latinoamericani di origine europea), il 12,9% nera e afroamericana, il 4,6% asiatica e l'1% di origine amerindia.
Le tendenze indicano che entro il 2042 i bianchi diventerebbero una minoranza se proseguono le migrazioni e la bassa natalità fra i bianchi, il chè suscita forti dibattiti in entrambi gli schieramenti politici.
L'immigrazione ispanica è la più numerosa tanto che alcuni Stati come California, Arizona e Texas sono già a maggioranza ispanica, va notato comunque che questi Stati in passato facevano parte del primo Impero messicano e prima ancora del Vicereame di Nuova Spagna e che numerosi ispanici vi risiedevano già storicamente, ben prima dell'annessione dei territori agli Stati Uniti.
Ho trovato molto interessante vedere su mappa come sono dislocati i tantissimi abitanti in USA e capire che, salvo le coste, risulta astrattamente divisa con una linea retta verticale in due meta' in cui quella che si affaccia sull'Atlantico e' decisamente piu' abitata. Nonostante sia stata colonizzata dagli europei, quindi con grandi rimescolamenti di sangue, il ceppo inglese e' rimasto sempre il piu' importante sia per numero che per 'nobilta'' di razza. Negli ultimi anni, a seguito di successive migrazioni ma anche dall'aumento delle nascite di alcune minoranze, sono aumentate le tensioni razziali perche' 'la maggioranza' ha paura di perdere la sua identita' e il relativo controllo dei poteri. E se gli antichi ispanici e i latinoamericani sono comunque tutt'ora mal digeriti, tutti gli altri lo sono peggio. Ma questo problema non riguarda solo gli Stati Uniti, anche se qui viene sentito in maniera piu' esponenziale, perche' ultimamente in Europa, dopo le grandi migrazioni africane e arabe, taluni abitanti di svariate nazioni iniziano a percepire il medesimo pericolo. Come gia' espresso, il rapporto tra gli americani di origine anglosassone con quelli di matrice spagnola non e' tra i piu' idilliaci ma al tempo stesso non e' tra i piu' pericolosi. Entrambi hanno alla fin fine radici comuni, quella europee che nonostante tutte le loro evidenti differenze, posseggono dei punti chiave in comune. E' bene ricordare che molto Messico fu inglobato negli Usa, e con esso tutti i suoi abitanti che, avendone le possibilita', riescono ad integrarsi molto meglio di altri nel tessuto sociale americano, cosi' come in generale tendono a farlo gli altri latinoamericani.
RispondiElimina@ ZeN: Gli Usa sono creduti erroneamente composti prevalentemente da grandi metropoli perchè queste sono le immagini che vediamo, invece considerando il totale degli abitanti la maggioranza è sparpagliata in piccole città, piccolissimi insediamenti e località in cui le farm sono circondate da chilometri di terre. Per non parlare delle zone inabitate...quindi gli Americani vivono per lo più "in campagna". ;o)
RispondiEliminaLa zona atlantica è stata la prima a essere colonizzata perchè parte di quella del Pacifico era di dominio spagnolo e poi messicano. Gli Spagnoli preferirono, alla fine, dominare il Sudamerica lasciando i territori agli Inglesi, che poi scacciarono i Messicani prendendosi anche la costa del Pacifico, comunque si vede chiaramente che la popolazione è prevalentemente situata ad Est. Vedere che quello che prima era fondato da una specifica razza (tantopiù se si riteneva "superiore"), con le sue leggi e le sue usanze, possa arrivare ad essere governata da altre è certamenteun motivo di allarme.Le culture sono diverse e in questo modo vedono minacciati i loro ideali. Gli Usa sono giovanissimi, dei pischielli in rapporto a noi, hanno basato la loro fiorente economia sulle strategie anglosassoni con grande successo usando molte etnie di tutto il mondo come motore propulsore, a partire dalla schiavitù per arrivare poi all'impiego di chiunque "venisse da fuori" per cercare lavoro. E' uno Stato che ha dato grandi opportunità che in Europa non c'erano e quelli "bravi" son riusciti nel tempo a farsi posizioni insperate. Comunque la "forza lavoro" di base non era anglosassone...oggi temono che tutto gli sfugga dalle mani però... ;o)
Molti latinoamericani considerano "terre loro" quelle che erano spagnole e poi messicane, mi immagino si trovino a casa loro sul Pacifico, in un certo senso stanno riappropriandosi di quello che consideravano loro. Se si riesce a mantenere la multietnicità come fonte di miglioramento generale è una cosa positiva, se invece si profila un deterioramento dei costumi e dell'economia capisco bene le preoccupazioni.