domenica 17 gennaio 2021

La dominazione britannica in India n. 2

 

 
Bengal Army, soldati sepoy (indiani) XIX secolo
foto da wikipedia.org
 

Gli Inglesi causarono tre conflitti con la Birmania (conquistandola nel 1891), crearono o appoggiarono Stati intermedi come il Nepal e il Bhutan, si intromisero nelle questioni dell'Afghanistan e si annetterono il Belucistan e tutti gli Stati indiani che rimanevano senza erede diretto alla morte del reggente.


Proclamazione della regina Vittoria a Calcutta, 1858 
Palazzo del Governo


Furono costruite le ferrovie, riformate le Poste e installate le prime linee telefoniche, inoltre furono fondate varie università riservate alle classi sociali privilegiate. Nel frattempo ci furono grandi carestie fra cui quella di peste nel 1894-1912 (11.000.000 di morti), una carestia a Madras e Mumbay nel 1876-78 (5.000.000 di morti) e il colera a Mumbay nel 1905-10 (con 4.500.000 morti).


Il vicerè dell'India, barone Charles Hardinge 
e la moglie Winifred (1910-16 circa)


Nel 1916 il Congresso Nazionale Indiano e la Lega Musulmana Panindiana chiesero l'autonomia. Dalla I guerra mondiale l'India uscì impoverita: 100milioni di sterline lasciarono il Paese per sostenere l'economia britannica. Iniziarono i disordini, le rivolte per il cibo, scioperi, sommosse ed eccezionalmente ci fu una fraternizzazione fra indù e musulmani.

Gandhi promosse il rifiuto pacifico di collaborare con le autorità coinvolgendo grandi masse.


Gandhi durante la marcia del sale, 1930


Con la marcia del sale commise un reato. Marciò a piedi in un lungo cammino fino al mare dove raccolse alcuni cristalli di sale ma siccome i Britannici avevano il monopolio del sale in India nessun indiano poteva procurarselo se non quello venduto dagli Inglesi.

Le manifestazioni nazionaliste costrinsero gli Inglesi a concedere l'indipendenza nel 1947, l'India fu divisa in due Stati: l'Unione Indiana (a maggioranza indù) e il Pakistan (a maggioranza musulmana), questa spartizione provocò il massacro di carattere religioso fondamentalista di 1milione di persone e l'esilio di 11milioni di persone.

 

2 commenti:

  1. Gli inglesi si sono comportati in India come dei veri colonizzatori. A differenza di altri popoli, loro non hanno mai considerato queste terre come un prolungamento oltremare di madre patria ma hanno solo sfruttato al massimo, e secondo il loro piacimento, persone e luoghi. Pian pianino vi si incucularono e stabilirono sino a raggiungerne il controllo completo. Da qui, il farli lavorare sfruttandoli o il mandarli a combattere in guerre non loro, e' stato un attimo! Secondo la visione dei colonizzatori, il quadrante indiano era come una grande scacchiera su cui giocare delle partite che non soltanto scoinvolsero gli equilibri interni ma addirittura quelli delle nazioni limitrofe. Molte risorse economiche furono impiegate per cercare di modernizzare il Paese riversandole in reti ferroviarie, servizi postali, linee telefoniche, istruzione etc etc ... ma bisogna sempre tener presente che la maggior parte di tutto questo non fu mai veramente alla portata dei residenti. Per essere chiari, diciamo che la quasi totalita' delle migliorie ando' solo a vantaggio degli inglesi la' dislocati rendendogli la vita piu' comoda e facendo funzionare meglio la 'macchina' dello sfruttamento lavorativo. Per quanto l'India potesse essere vista dagli europi come barbara e arretrata, era una nazione dalla cultura millenaria, gia' socialmente strutturata e artisticamente piena di magnifici templi e palazzi. La lunga mano inglese prese tutto il prendibile e la lascio' in completa miseria, snaturata e in preda a guerre religiose mai esistite prima! Fu proprio un bel lavorino si'! diciamolo! :o(

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  2. @ ZeN: Credo che l'indole di un popolo si veda da queste propensioni, l'Inghilterra ha sempre favorito l'imprenditoria e la tecnologia sfruttando fino allo sfinimento il suo stesso popolo pur di poter commerciare, in posizione di leader, col mondo. Ha tartassato, spremuto, svilito e uccisa parte della sua popolazione mai vergognandosi dello sfruttamento minorile, mai "vedendo" le condizioni miserabili in cui viveva, tutta protesa nel raggiungere una leadership riconosciuta a livello mondiale. Già il prezzo altissimo che ha pagato la sua gente dà un'ideina degli obiettivi che si era proposta. In genere manda "avanti" gli "avvoltoi" privati (con beneplacido reale e perlamentare...), affamati di denaro e con pochissimi scrupoli. Quando si tracolla nel raccapricciante interviene la Corona che cerca di portare la situazione in limiti più civili, ma a quel punto tutto quello che c'era da "succhiare" dai popoli a loro assogettati era preso. Credo siano state precise scelte governative che "si paravano dietro" alle Compagnie private per togliere tutto quello che potevano a beneficio di entrambi. La "fama" e la ricchezza nasce dal sacrificio altrui, senza nessun confine nè nazione. Uno sfruttamento quasi globale in nome della "gloria". Mi consola che anche gli stessi Inglesi ogni tanto s'incazzavano e cercavano di riappropriarsi della propria identità, dei propri diritti di cittadini e della dignità. La stessa cosa che hanno fatto gli Indiani riprendendosi la propria terra. Nessuna razza può dichiararsi o repurarsi "superiore" se ragiona in questo modo. :o/

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