Con 386 abitanti, Civitacampomarano fu terra sannita conquistata dai Romani. In epoca medievale (X secolo) era un insieme di villaggi sparsi, fu longobarda e poi passò di signore in signore fino al XIII secolo. Con gli Angioini si riunì sopra a un colle dove fu costruito un castello. Ceduta a Paolo di Sangro capitano di ventura in cambio dei suoi servigi, rimase suo feudo fino al XVI secolo, passò ai Carafa e ad altri feudatari. Nel XX secolo raggiunse i 3000 abitanti ma a causa delle scadenti vie di comunicazione, il terreno montuoso e la lontananza dai centri economici, si è spopolata.
Il Castello Angioino dovrebbe risalire al XIII secolo, è Monumento nazionale.
Festa di San Liberatore, benedizione degli animali 2013
Ameno borghetto con piu' di un problema. Ultimo in ordine di tempo ma sicuramente il piu' devastante e' la frana della montagna che lo abbraccia :o( Iniziata qualche anno fa' e credo ancor non risolta, sta demolento pian pianino l'abitato :o( Indubbiamente l'essere lontano dalle grandi vie di scorrimento e' stata la causa di un lento spopolamento e con esso (e' un cane che si morde la coda) un'indubbia perdita di servizi per chi invece decide di restare ... ma la frana sicuramente ci ha messo il carico da dodici :o( Il suo volto rispecchia la tipicita' locale delle case in pietra e il conservatissimo Castello Angioino e' la ciliegina sulla torta! Questo borghetto deve rifiorire ... e' questo il messaggio lasciato dai grafitari sulle facciate! Ho trovato interessante che gli animali vengano benedetti durante la festa di San Liberatore e non di Sant'Antonio, ma ... paese che vai usanza che trovi! E' bello vedere le bestiole sfilare, peccato che debbano salire le scale e il lastricato che appare scivoloso certo non aiuta! Civitacampomarano merita una visita e un consistente aiuto ;o)
RispondiElimina@ ZeN: Ecco un altro borghetto, dotato di notevole e bellissimo castello, che tende a morire. Ho particolarmente apprezzato la Civita Street Fest in cui le opere si inseriscono armoniosamente col contesto, attirano visitatori e sensibilizzano al problema. Non essendo geologi non possiamo sapere la portata della frana e la stabilità del terreno che circonda il paese ma mi auguro possa ripopolarsi con un turismo rispettoso. :o)
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