I frassini sono un genere di piante che comprende oltre 60 specie di alberi o arbusti a foglie decidue.
Il frassino meridionale o ossifillo (Fraxinus angustifolia) è un albero alto fino a 25 mt., in un piccolo territorio siciliano fra Castelnuovo e Pollina (Palermo) si estrae la manna. Vive in collina.
Il frassino maggiore o comune (Fraxinus excelsior) è alto fino a 40 mt., vive in tutta Italia, è usato come pianta ornamentale, le foglie come foraggio per il bestiame e con il suo legno, facilmente lavorabile, si producono compensati, pavimenti, mobili, timoni per imbarcazioni da diporto, manici per attrezzi, parti di strumenti musicali ed è usato come combustibile. Fino al Seicento fu uno dei legnami più impiegati per produrre lance, giavellotti, picche e ruote per i carri tanto che venne legato spesso a divinità pagane della guerra, fraternità di guerrieri e società di carattere militare.
La coltvazione della manna in Sicilia
ricavata dall'orniello
Giornale Luce del 1936
L'orniello o orno, frassino da manna o albero della manna (Fraxinus ornus) è un albero o arbusto alto fino a 8 mt. comune in tutta Italia, fino ai 1500 mt. Preferisce le zone in pendio, cresce nei boschi e foreste in associazione a varie latifoglie ed è formidabile nel ricolonizzare le zone forestali dopo un incendio. Specie interessante per la silvicoltura, resiste a condizioni climatiche difficili, rimboschisce i terreni aridi e siccitosi e i suoi usi sono simili al precedente. Gli Slavi credevano che il suo legno fosse una buona arma con cui uccidere un vampiro, per i Celti era carico di significati, simbolo di rinascita, trasformazione e iniziazione, usato dai Druidi in varie cerimonie rituali era associato ai giovani guerrieri, apprezzato per le sue qualità magiche e miracolose (come rimedio contro il malaugurio scagliato dalle donne contro gli uomini, per i pastori era un antidoto per allontanare i serpenti dalle greggi) e per i guerrieri Celti era il pilastro al centro dell'Irlanda. In U.S.A. è impiegato per produrre le mazze da baseball.
Il mandrino alato o roveto ardente (Euonymus alatus) è nativo della Cina, Giappone e Corea, è un arbusto deciduo alto fino a 2,50 mt., specie invasiva in Nord America, popolare pianta ornamentale per parchi e giardini per i suoi colori.
La berretta del prete, fusaggine o evonimo (Euonymus europaeus) è abbastanza diffuso in Europa, alto fino a 8 mt., ha fiori simili al cappello usato dai sacerdoti cattolici e cresce nei boschi di latifoglie.
Il genere dei garofani (Dianthus) è originario delle zone temperate del globo, il suo nome deriva dal greco antico e significa "fiore di Dio". Il genere comprende oltre 300 specie di pianti annuali, biennali o perenni alte fino a 1 mt.
Il garofano comune (Dianthus caryophyllus) è probabilmente nativo della regione del Mediterraneo, la sua coltivazione risale a 2000 anni fa ed è l'antenato selvatico del garofano da giardino. Piante perenne alta fino a 80 c., ha altre cultivar. I garofani esprimono simbolicamente amore, fascino e distinzione, in Giappone è augurio di buona fortuna o buona guarigione; il garofano rosso rappresenta ammirazione, il rosso scuro profondo amore e affetto; i garofani bianchi rappresentano l'amore puro e la buona fortuna mentre quelli a strisce il rammarico per un amore non condiviso; il color porpora indica capricciosità. In Francia è un fiore funerario offerto per la scomparsa di una persona cara; nei Paesi francofoni e in Francia simboleggiano sfortuna; i garofani rosa hanno un significato storico e simbolico derivato dalle lacrime di Maria per suo figlio crocifisso, simbolo dell'amore immortale di una madre. E' il fiore di coloro che nascono a gennaio. Il suo nome, Dianthus, proviene dal greco e significa "fiore celeste" o "fiore di Giove". E' il fiore nazionale della Spagna e della Slovenia, delle Isole Baleati e dell'Ohio. Innumerevoli le varietà a fiore doppio.
Il garofano del poeta (Dianthus barbatus) è originario del Sud Europa, popolare pianta ornamentale dalla breve vita alta fino a 90 cm. Ha numerose cultivar e ibridi, è ampiamente utilizzata per bordure, giarini rocciosi e informali.
Il garofanino frangiato (Dianthus superbus) vive nei prati, fino ai 2200 mt. sul mare, sulle Alpi e sull'Appennino settentrionale.
Il gelso bianco o moro bianco (Morus alba) è un albero da frutto che contiene un lattice, originario della Cina e della Corea. Caduco, ad accrescimento piuttosto rapido, può diventare secolare e alto fino ai 20 mt. I suoi frutti sono commestibili, meno gustosi del gelso nero, in Italia si moltiplica spontaneamente, fu introdotto in Europa verso il XV secolo soprattutto per l'uso delle foglie in bachicoltura come alimento per i bachi da seta, oggi la quasi totalità degli esemplari sono piante innestate: il gelso sterile non sporca il terreno con i frutti maturi. Tipiche le coltivazioni in Panura Padana, lungo i canali e i fossi dove i filari delimitavano i campi, nell'Italia centrale è diffuso nella zona collinare fino agli 800 mt. sul mare. Particolarmente abbondante nei monti Nebrodi in Sicilia, il gelso bianco fu introdotto in Europa dai monaci italiani di ritorno dai loro viaggi di evangelizzazione in Asia assieme ad alcuni bachi da seta. Nell'Ottocento in molte regioni italiane era una coltura fondamentale, lo fu fino agli anni Cinquanta quando furono introdotte le fibre sintetiche e nuovi tessuti che fecero decadere l'importanza della seta. Oggi ha uso ornamentale con alcune varietà pendule. In Asia era utilizzato per la costruzione di archi, in Emilia-Romagna ancora oggi il legno è fondamentale per la prouzione dell'aceto balsamico tradizionale di Modena, per la costruzione delle botti.
Il gelso da carta o moro cinese (Broussonetia papyrifera) è di origine orientale, fu introdotto in Europa nel XVIII secolo come pianta ornamentale. In Oriente la corteccia macerata era usata per la produzione della carta, nelle isole del Pacifico vi si produce la tapa, simile a un tessuto, utilizzata per abiti e pannelli.
Il gelso bianco o moro bianco (Morus alba) è un albero da frutto che contiene un lattice, originario della Cina e della Corea. Caduco, ad accrescimento piuttosto rapido, può diventare secolare e alto fino ai 20 mt. I suoi frutti sono commestibili, meno gustosi del gelso nero, in Italia si moltiplica spontaneamente, fu introdotto in Europa verso il XV secolo soprattutto per l'uso delle foglie in bachicoltura come alimento per i bachi da seta, oggi la quasi totalità degli esemplari sono piante innestate: il gelso sterile non sporca il terreno con i frutti maturi. Tipiche le coltivazioni in Panura Padana, lungo i canali e i fossi dove i filari delimitavano i campi, nell'Italia centrale è diffuso nella zona collinare fino agli 800 mt. sul mare. Particolarmente abbondante nei monti Nebrodi in Sicilia, il gelso bianco fu introdotto in Europa dai monaci italiani di ritorno dai loro viaggi di evangelizzazione in Asia assieme ad alcuni bachi da seta. Nell'Ottocento in molte regioni italiane era una coltura fondamentale, lo fu fino agli anni Cinquanta quando furono introdotte le fibre sintetiche e nuovi tessuti che fecero decadere l'importanza della seta. Oggi ha uso ornamentale con alcune varietà pendule. In Asia era utilizzato per la costruzione di archi, in Emilia-Romagna ancora oggi il legno è fondamentale per la prouzione dell'aceto balsamico tradizionale di Modena, per la costruzione delle botti.
Il gelso da carta o moro cinese (Broussonetia papyrifera) è di origine orientale, fu introdotto in Europa nel XVIII secolo come pianta ornamentale. In Oriente la corteccia macerata era usata per la produzione della carta, nelle isole del Pacifico vi si produce la tapa, simile a un tessuto, utilizzata per abiti e pannelli.
Bello e prezioso il frassino si si si! ... anche se fatico a distinguerlo, come al solito :o( E' maestoso da vedere e gradisco molto i molteplici usi del suo legname e delle foglie, per non parlare poi dell'antica e benevola 'magia' a cui era associato nel passato. Ne ho avuto uno in vaso, era un puppyno alto all'incirca quattro dita che volevo trasformare in bonsai :o) La sua fine e' stata veramente indecorosa ... La mannite l'ho mangiata quando ero piccola perche' ha dote lassative :o) Una 'purga' veramente gustosa ahahaha :oD
RispondiEliminaGraziosissimo il madrino col le sue fogliette rossastre! Si', sono sicura che nei giardini dona quel tocco di colore giusto :o)
I copricapi dei prelati devono aver destato sempre molta fantasia ahahah ... ed ecco la berretta del prete (albero), il cappello del prete (taglio di carne) e lo zuccotto (dolciume) ahahah. Scherzi a parte il fiore di quest'albero e' veramente grazioso e mi ricorda la 'bereta' di Don Camillo! Credo pero' che tra i preti sia caduto in disuso perche' sono secoli che non ne vedo nessuno con quel 'funfignotto' in testa :o)
Il garofano e' un classico tra i fiori recisi :o) E' talmente classico che lo riconosco anche io! ahahah Nonostante alcuni di loro abbiano dei colori molto particolari e una corolla bella cicciottosa, non ne sono un'appassionata. Il fatto che lo si trovi in tutte le salse e che (non siamo francesi) sia adoperato per qualsiasi cerimonia o evento, allegra o funesta che sia, me lo fa' apparire come un fiore quasi anonimo, noioso e scontato direi :o( Secondo me era molto piu' usato nel passato quando c'era poca scelta e ci si barcamenava tra il garofano, la rosa e il gladiolo. Oggi ci sono molto piu' varieta' da poter acquistare recise e la gente guarda oltre ;o) Le varieta' del poeta e lo spettinato frangiato li preferisco di piu' :oD
I frutti del gelso bianco e nero non li ho mai assaggiati. Il ricordo del loro buon sapore viene spesso menzionato dalle persone di una certa eta' che hanno vissuto l'infazia in zone rurali. Anche loro, insieme ad altri frutti non commerciabili, sono stati i 'chicchi buoni' che i ragazzini trovavano in natura :o) Non sapevo che il suo legname era fondamentale per l'aceto di Modena. La pianta del gelso bianco e quella 'fiorellosa' del gelso da carta sono molto belle da vedere :o)
@ ZeN: I frassini li collego ai mobili...legno molto usato, chiaro, adesso sostituito dalla più pratica plastica simil-frassino... O.o'
RispondiEliminaL'orniello è più interessante come utilizzo e miti, famosa arma contro i vampiri...casomai come mazza da baseball. Ahahaha!
Mi piace la berretta del prete e mi piace che, nonostante siano temuti e seguiti da molti, abbiano un sacco di accostamenti vegetali e culinari che li prendono in giro, in primis i famosi strozzapreti. :D
I garofani che vendono non mi piacciono (come i crisantemi, che parono palloni da calcio...) ma apprezzo questo spettinati piccolini, ricchi di personalità. :o)
Belli gli alberi di gelso, il più imponente pare il moro cinese. I frutti di quello bianco mi parono grassi vermi...nn li mangerei nemmeno sotto tortura. Ahahaha!