Pittore fiammingo nato in Vestfalia, tra i più eminenti della storia dell'arte, indispensabile per l'evoluzione della pittura barocca e fonte di suggerimento per gli impressionisti e i paesaggisti dell'Ottocento, artista dal genio grandissimo ed estroverso con una pittura generosa e trionfale. La stupefacente vastità della sua produzione si articola in un'infinita serie di bozzetti e disegni, di opere monumentali e di giganteschi cicli. Fu complicata dalle interferenze dei suoi collaboratori, fra cui Van Dick, e dall'intervento massiccio della scuola che rende impossibile una ricostruzione cronologica della sua attività. Arduo è definire le tappe essenziali della sua vita, intessuta da avvenimenti importanti, consumata tra viaggi di studio e missioni politiche, con una serie ininterrotta di successi artistici, diplomatici e familiari. Nato in una famiglia fiamminga esule in Germania, tornò ad Anversa solo dopo la morte del padre. Intraprese gli studi umanistici, lasciati per la pittura, frequentando vari studi. Soggiornò lungamente in Italia (Venezia, Mantova, Roma, Genova) in cui conobbe l'antichità classica e il classicismo rinascimentale. Rubens infatti fu l'ultimo artista "rinascimentale" con interessi umanistici. Collezionò marmi antichi e pittura contemporanea e si ispirò alla grande pittura cinquecentesca, da Raffaello a Michelangelo, da Correggio a Tiziano, Tintoretto e Veronese. In Italia il favore dei Gonzaga di Mantova lo introdusse nel gran giro dell'aristocrazia e delle corti che se ne contesero le opere. Al suo ritorno in patria fu subito nominato pittore di corte dai reggenti dei Paesi Bassi. Ad Anversa avviò una scuola che crebbe con l'afflusso delle commissioni per le quali si avvalse dell'aiuto di specialisti, soltanto così potette far fronte ai giganteschi impegni come i soffitti per la chiesa dei Gesuiti ad Anversa, i cartoni per arazzi commessigli da Luigi XIII di Francia, la serie dei dipinti celebrativi di Enrico IV e Maria de' Medici per il Palazzo del Lussemburgo a Parigi, ecc.
Da Anversa Rubens si spostò per frequenti viaggi in Spagna, Francia, Inghilterra e Olanda per missioni diplomatiche e interessi artistici. Nel periodo trascorso in Italia si affrancò dall'educazione manieristica dei "romanisti" grazie all'arte italiana, trovando ispirazione dal colore della scuola veneta, il realismo dei Carracci, la potenza di Michelangelo, il luminismo caravaggesco. Nel decennio successivo al suo ritorno in patria si impegnò a una serie di sperimentazioni (esercizi sui lumi notturni e definizione delle forme tramite un accentuato chiaroscuro). Nei temi mitologici, nella pittura di storia, in quella sacra, nel ritratto e nei grandi cicli decorativi, il suo modo divenne sempre più morbido e pieno, grandioso e colorato. I paesaggi, a cui si dedicò nella fase conclusiva della sua attività, confermano una concezione della natura suggestiva, quasi romantica.
Famosissimo si si si (so' solo questo) :o) Il suo nome e' conosciutissimo, a volte senza aver mai visto un quadro, perche' nei films c'e' sempre un Rubens rubato o un Rubens ritrovato ahahah I suoi dipinti sono gradevoli da vedere anche se c'e' sempre movimento e un gran numero di culi nudi :oD ... una centrifuca di culi disemo :oD Preferisco Rembradt pero' ;o)
RispondiElimina@ ZeN: Un grande. Non c'è che dire. Rembrandt è molto diverso, sì. Rubens era così famoso anche all'epoca che ha dovuto creare un'industria pittorica per soddisfare le richieste. XD
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