Città di circa 150.000 abitanti, ha un porto internazionale.
La leggenda la vuole fondata da Aristeo, figlio di Apollo e della ninfa Cirene o da Aristeo insieme a Dedalo.
La zona dove sorge la città fu abitata fin dal Neolitico, fu poi frequentata dai Fenici e, passata ai Cartaginesi nel V secolo a.C., conobbe un rapido sviluppo. Fu dei Romani con tutta la Sardegna e la Corsica nel 238 a.C. e mantenne il suo ruolo di metropoli sarda con un grande sviluppo economico. Cadde sotto l'occupazione dei vandali d'Africa nel V secolo, fu ripresa dai Romani nel 534 a.C., entrò nel sistema amministrativo bizantino subendo una fortissima recessione demografica riducendosi a borgo. Subì secoli di incursioni saracene e rientrò nell'orbita dei Pisani e dei Genovesi che, con le loro lotte per la prevalenza, la distrussero. Conquistata dagli Aragonesi che la dotarono di un codice municipale simile a quello di Barcellona, divenne la capitale del nuovo regno. Alcune famiglie iberiche si insediarono in città, nel XVII secolo ci fu una vita relativamente vivace e fu fondata l'università, ma Cagliari, fortemente ispanizzata, cominciò a essere insofferente alla dominazione iberica, così non si oppose all'assedio anglo-olandese. Assegnata all'Austria nel 1713 e poi al regno sotto il dominio sabaudo, dal 1798 al 1814 fu centro politico-amministrativo del Regno di Sardegna, ospitò il Palazzo reale e la corte sabauda. In questo periodo ci fu un grande sviluppo della città con periodi di carestia seguiti da un'epidemia di febbre. Dopo l'unità d'Italia furono abbattute le mure e si posero le basi per la grande espansione del secolo, in questo periodo si stabilirono a Cagliari numerosi imprenditori (liguri, piemontesi, svizzeri e francesi) che la modernizzarono importando le prime forme di industrializzazione.
Città dall'importante patrimonio culturale e architettonico, conserva la necropoli di Tuvixeddu, la più grande necropoli esistente fenicio-punica all'interno della città, e l'anfiteatro romano per metà scvato nella roccia, del II secolo. Cuore della città è il quartiere fortificato di Castello, su un colle, fondato dai Pisani nel XIII secolo, che ha sempre ospitato palazzi di potere e residenze nobiliari, con gran parte delle mura e antiche porte medievali.
Al quartiere Castello si trovano:
La Torre San Pancrazio (di epoce pisana, del 1305, uno dei simboli della città), e la gemella Torre dell'Elefante (1308).
Il Bastione Saint Remy, una delle fortificazioni più importanti di Cagliari. Alla fine del XIX secolo venne trasformato in una scalinata sormontata dall'arco di trionfo che dà accesso a una passeggiata coperta e a una grande terrazza panoramica.
L'ex caserma San Carlo (ghetto degli Ebrei) è un edificio storico usato per varie iniziative culturali. Edificato nel 1738 per ospitare i Dragoni di Sardegna, nel XIX secolo divenne un piccolo ghetto dove alloggiavano diverse famiglie povere.
Il Palazzo Reale (Regio o Viceregio) era l'antica residenza del rappresentante del re sotto le dominazioni aragonese, spagnola e sabauda. Attualmente è sede della Prefettura e della Provincia. Di origini trecentesche, nei secoli subì diverse modifiche e ampliamenti. Tra il 1799 e il 1815 fu residenza della famiglia reale e della corte in esilio da Torino, occupata da Napoleone.
L'ex Palazzo di Città , sede municipale dal Medioevo, ospita la mostra del Fondo Etnografico Manconi Passino, del Fondo Ceramico della Collezione Ingrao e del Fondo d'Arte Sacra della Collezione Ingrao. L'aspetto attuale risale alla ristrutturazione settecentesca, in barocchetto piemontese.
Il Palazzo dell'Università è un complesso architettonico che ospita anche la biblioteca universitaria. Inaugurato nel 1770, il seminario risale al 1778. Di notevole interesse la sala settecentesca al primo piano del palazzo del seminario, con gli arredi originari.
La chiesa Cattedrale di Santa Maria Assunta e di Santa Cecilia è il principale luogo di culto della città, costruita nel Duecento, fu completata nel 1933. E' un connubio di diversi stili, custodisce sette secoli di memorie storiche di Cagliari. Rinnovata in stile barocco nel '600 e nel '700, nel 1930 venne innalzata l'attuale facciata in stile neoromanico, ispirata al duomo di Pisa.
La Basilica di San Saturnino è la chiesa più antica della città, dedicata al suo patrono, con l'adiacente necropoli è uno dei più importanti e antichi complessi paleocristiani della Sardegna (V-XII secolo). Attualmente è costituita solo dal vano cupolato e dal braccio orientale.
Il Santuario di Nostra Signora di Bonaria è costituito dalla piccola chiesa di origine trecentesca e da un tempio più grande, in stile barocco e neobarocco, completata nel XX secolo.
Il Cimitero Monumentale di Bonaria, del XIX secolo, è uno dei più importanti cimiteri monumentali d'Europa, con opere scultoree di vari artisti.
La necropoli di Tuvixeddu è la più grande necropoli fenicio-punica esistente, di particolare interesse fra le tombe puniche la Tomba dell'Ureo e la Tomba del Combattente (decorata con palme e maschere), la Tomba della Ruota, la Grotta della Vipera e le gallerie sotterranee.
Molti i musei, fra cui il Polo Museale "Cittadella dei Musei" (Museo Archeologico, Pinacoteca Nazionale, Museo Civico d'Arte Siamese Stefano Cardu), Collezione Sarda Luigi Piloni, Galleria Comunale d'Arte.
Nel quartiere di Stampace e a Villanova si trovano numerosi edifici Liberty.
Fra le architetture militari, il Castello di San Michele, iniziato nel XII secolo. Edificio fortificato sull'omonimo colle con tre torri e un fossato rifortificato nel Sei-Settecento oggi adibito a centro d'arte e di cultura.
Fra le aree verdi, la laguna di Santa Gilla e lo stagno di Molentargius, zone umide protette (fenicotteri); Parco di Monte Urpinu (parco urbano con molte specie botaniche) e i giardini pubblici, edificati sotto il regno dei Savoia, con piante centenarie ed esotiche. Fra le spiagge, il Poetto, Calamosca, Quartu Sant'Elena, Maracalagonis, Sinnai, Capoterra, Sarroch e Pula.
La cucina tipica è campidanese con influenze catalane e liguri. Fra i piatti, sa burrida, sa casteddaia, anemoni di mare fritti, l'aragosta alla cagliaritana, i malloreddus a sa campidanesa, le panadas. Fra i dolci, le pardulas, le sebadas, i candelaus. Fra i vini, il Nuragus, il Nasco, il Girò, il Malvasia, il Moscato e il Monica.
diciamo che è stata terra di conquista per molti popoli, che l'hanno arricchita ma anche svuotata del suo patrimonio. di grande interesse oltre la sua storia è l'architettura diversa e numerosa di questa città come i siti archeologici che vivono in questa zona di raro valore. e per ultimo il cibo, mi è bastato vedere il piatto di pasta....
RispondiEliminaHo simpatia per questa terra a cui molto e' stato tolto e poco e' stato dato.... ehm e secondo me accade ancora :o( Con gli anni e' anche diventata terra dei Vip ... ehm e non credo che la gente del loco si sia arricchita... anzi si son ritrovati con le coste cementificate e i prezzi di tutto alle stelle :o( Cagliari e' una cittadina tranquilla e il mare del Poetto un richiamo ;o) Per il vino non so' ... ma i dolcini tipici son da 10 e lode :oP Quel sugo li' mi ha intrigato molto :oP
RispondiElimina@ Laraz: Credo che la Sardegna sia molto diversa non solo dall'Italia peninsulare, ma anche da tutte le altre isole del Mediterraneo. Molto meno abitata, unisce la bellezza delle sue città e paesi con una natura primordiale e "selvaggia". Il suo punto di forza potrebbe essere questo, non solo le spiagge e non solo la Costa Smeralda ... :o/
RispondiElimina@ ZeN: Come in tutti i luoghi fortemente turistici, difficilmente la gente del luogo ha avuto la possibilità di partecipare al "bottino". I capitali sono venuti per lo più da fuori, e la massa è rimasta a guardare...
RispondiEliminaSe ci pensi, solo una minimissima parte della Sardegna ha avuto questo boom turistico, tuto il resto è rimasto quasi immutato. Credo abbia molte altre opportunità e non le sfrutti. :o(
Sughetto buono, eh? :oP