venerdì 25 maggio 2012

Quanto sono "verdi"?




Sono di moda. Molti produttori lo sanno e, per incrementare le vendite, sbandierano slogan "verdi" per attirare i clienti. Molto spesso si tratta di un'autocertificazione volontaria inconsistente. Questi marchi "ecologici" non danno, per lo più, indicazioni utili ai consumatori per orientarsi sugli acquisti di prodotti davvero rispettosi dell'ambiente.
Esistono veri marchi ecologici che beneficiano l'ambiente in grado di dimostrare predefiniti criteri, verificati da enti di certificazione esterni. L'Ecolabel è il più diffuso. E' un marchio europeo sinonimo di qualità ambientale che garantisce un minore impatto sull'ambiente rispetto agli altri prodotti sul mercato. Rilasciato da un organismo indipendente, viene rilasciato osservando precisi criteri, con una certa spesa e presentando una corposa documentazione a supporto delle prestazioni ambientali. E' presente su articoli di carta e su prodotti per la pulizia della casa.
Dobbiamo riconoscere le certificazioni affidabili, i marchi inutili si trovano in genere su prodotti che non fanno parte di una linea "verde", specifica di un supermercato o di un'azienda.
Non tutte le autocertificazioni sono false, ma ce ne sono parecchie che puntano a evocare il rispetto dell'ambiente. Questo si chiama "green marketing", che non c'entra granchè col consumo sostenibile. In questa logica entra anche il "green washing", che indica un insieme di strategie pubblicitarie mirate alla "pulizia" dell'immagine dell'azienda: il produttore vanta virtù ecologiche non considerando però le fasi del ciclo produttivo con l'impatto ambientale. 

Marchi internazionali (poco presenti in Italia) sono: Nordic Ecolabel, scandinavo; L'Angelo Azzurro (Blaue Engel), tedesco. A protezione delle foreste c'è l'Fsc (Forest Stewardship Council), dal Canada, e il Pefc, marchio europeo. Questi marchi identificano i prodotti che contengono legno che, per buona parte, proviene da foreste gestite secondo standard ambientali. 
 

2 commenti:

  1. Ecco un po' di chiarezza ci voleva perche' la maggior parte della gente si fa' infinocchiare dalle scritte sulle confezioni che evocano la parola del momento. Molto tempo fa' eisteva il 'turbo' ... per vendere i prodotti era tutto turbo. Poi a seguire il 'light' ... era tutto light e la gente mangiava anche i sassi basta che sulla confezione veniva riportata la parola magica 'light' :o( Uhh come so' leggeri questi sassi nello stomaco! si si si so' sassi light! :o( Poi tutto bio, tutto eco, tutto green ... Prima di sborsare somme sopra la media per un prodotto e' buona abitudine conoscere loghi e scritte registrati che garantiscono il prodotto, altrimenti green saranno solo le vostre tasche! ;o)

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  2. @ ZeN: Difatti non tutti si informano, vedono "Eco" e comprano convinti di favorire la natura. Molti dietologi non consigliano i prodotti light, innanzitutto per il prezzo esagerato (dovrebbero costare meno dei normali o, per lo meno, avere lo stesso prezzo) e anche perchè non ce n'è proprio bisogno: basta diminuire la quantità di quelli normali. ;o)
    I sassi sono molto dietetici: saziano subito e zavorrano. :o)))

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