sabato 10 marzo 2012

Mani lunghe




I numeri: in 10 anni sono stati eliminati 45mila posti letto, entro il 2025 mancheranno 100mila medici, solo nel Lazio nel 2011 ci sono state truffe per 137milioni di euro...
E' la nostra sanità
Ne parla la giornalista Daniela Francese nel libro-inchiesta "Sanità Spa", edizioni Newton & Compton. 
Eppure la speranza di vita in Italia è la più alta d'Europa. 
Solo il 2% ai Pronto soccorso è un codice rosso, il 18% è un codice giallo (grave) e tutto il resto bianco o verde, gente che non dovrebbe essere lì.
Mancano ambulatori di quartiere, medici di base reperibili, assistenza domiciliare efficiente e telemedicina.
Le Regioni, che hanno in gestione la sanità, l'hanno resa più permeabile alla mafia e agli appalti. I costi sono molto diversi, per esempio un pacemaker in Toscana costa 1250 euro e in Emilia 2324, un defibrillatore a Trento costa 13500 euro e a Bolzano 16100.
Poi ci sono i pazienti dimessi per finta e poi riammessi per raddoppiare i rimborsi. Solo il 5% delle cartelle cliniche sono controllate.
Gli atenei gestiscono fondi del sistema sanitario regionale, raddoppiano o triplicano reparti per favorire i baroni senza alcuna necessità reale. Alcuni dipartimenti ricoverano tre persone l'anno. Nel 2007 l'Umberto I aveva 60 sale operatorie e il San Camillo 12, sono ospedali con dimensioni simili, ma il San Camillo non è universitario. Stesso discorso con i laboratori d'analisi: Umberto I batte San Camillo con 82 laboratori contro 10.
Gli accessi ai pronto soccorsi nel 2011 sono stati 23milioni, solo il 20% è stato ricoverato. Le morti sospette negli ultimi 2 anni nei dipartimenti di emergenza sono 25 (14 in Calabria e Sicilia). L'attesa per un letto in pronto soccorso (nel 60% dei casi) è di 12 ore, il 25% supera le 48 ore, in Campania e Lazio si superano le 72. 

E io aggiungo, ma questi medici di base credono di essere dei passacarte??? Stanno lì, sereni, a sentirti per poi dirottarti dagli specialisti o all'ospedale per qualsiasi stronzata. La pressione te la misurano solo su esplicita richiesta, se hai un occhio arrossato ti mandano dall'oculista Asl perchè "è pericoloso prescrivere qualsiasi cosa se prima non si è fatta una visita accurata sui motivi del rossore", se ci senti di meno, invece di guardare se hai un tappo di cerume, ti mandano dall'otorinolaringoiatra. E via così. Così ambulatori e pronto soccorsi si intasano oltremisura. Sono ufficialmente reperibili tutto il giorno, ma non danno i cellulari e, se ti danno il numero, non rispondono. In ambulatorio lavorano massimo 4 ore al giorno e non si prendono mai nessuna responsabilità. Ho cambiato 3 medici in 8 anni e sembrano fatti "a stampo". Difatti li vedo come "dislocatori sanitari" non come medici. Il mio, poi, facendo anche il dentista, usa il ruolo di medico di base per incanalare i pazienti al suo studio privato! :o(
   

4 commenti:

  1. ciaooo tamyyyyy ci si ritrovaaaa.. un abbraccio

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  2. Ciao Mandy!!! Benvenuta! Un grande bacione! :o)))

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  3. ... e pensare che il nostro sistema sanitario dovrebbe essere 'un'eccellenza' se calcoliamo che tutti sono tenuti obbligatoriamente a contribuire :o( ... invece sta diventando una schifezza quasi da far rimpiangere il sistema americano :o( Si' hai ragione molti medici di base .... son solo di base .... ma base base neh! diciamo che si limitano 'a far' scrivere alle segretarie le ricette e i giorni di mutua.

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  4. @ ZeN: Credo siano la primissima causa di intasamento negli ospedali e pronto soccorso. I vecchi medici di base si occupavano direttamente delle "piccole" cose quoridiane, prendendosi anche la responsabilità del proprio lavoro. Erano molto più reperibili e ti mandavano dallo specialista solo quando capivano che ce n'era veramente bisogno. Era anche un notevole risparmio per il servizio sanitario nazionale! Quando un medico di base non ti risolve il problemuccio, e ti senti male, è logico tu vada al pronto soccorso o chiedi una visita specialistica. Così fai il loro gioco, ma non quello per la collettività. Sono come Pilato: se ne lavano le mani... :o(

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