(Da: artehistoria.jcyl.es)
Nella religione greca era la personificazione del "selvaggio" figlio di Pan o di Ermete, ma anche abitante dei boschi, tipo satiro, compagno delle ninfe.
Come i satiri, i sileni rappresentavano la selvaticità animalesca e sessuale, avevano orecchie, zoccoli e coda di cavallo, invece i satiri avevano tratti da caprone. Il Sileno faceva parte del corteo di Dioniso, sempre ubriaco a cavallo di un asino. Nonostante questo appariva come educatore di Dioniso, nel linguaggio mitico greco difatti un selvaggio poteva educare, come i selvaggi centauri, che educavano gli eroi.
L'educazione in Grecia era vista come il passaggio tra l'incivile e il civile, quindi per essere civili bisogna essere prima incivili.
Nell'arte greca i Sileni erano rappresentati con la barba lunga, la testa pelata, orecchie e coda equine, gambe equine poi sostituite con quelle umane. Le raffigurazioni si trovarono soprattutto nella ceramica attica. Famosi, nella scultura, il gruppo mironiano di "Atena e Marsia" e la statua pergamena del "Marsia" su un albero. Diffusissime le antefisse (foto, le antefisse sono decorazioni in terracotta fissate sugli embrici delle coperture dei templi o altri edifici) a testa di Sileno, molto belle quelle del Museo Nazionale di Gela.
domenica 13 novembre 2011
Un vero selvaggio
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Il sileno a me noto e’ quello etrusco ,pero’ non so’ se anche lui aveva dei natali famosi e se fungesse da maestro ….. pero’ era ugualmente bruttino. Con piacere noto che i Greci riuscivano a vedere il bello e l’utile anche nelle cose o esseri apparentemente sgradevoli ….. sono stati veramente dei grandi!
RispondiEliminaIl sileno a me noto e’ quello etrusco ,pero’ non so’ se anche lui aveva dei natali famosi e se fungesse da maestro ….. pero’ era ugualmente bruttino. Con piacere noto che i Greci riuscivano a vedere il bello e l’utile anche nelle cose o esseri apparentemente sgradevoli ….. sono stati veramente dei grandi!
RispondiEliminaIl sileno a me noto e’ quello etrusco ,pero’ non so’ se anche lui aveva dei natali famosi e se fungesse da maestro ….. pero’ era ugualmente bruttino. Con piacere noto che i Greci riuscivano a vedere il bello e l’utile anche nelle cose o esseri apparentemente sgradevoli ….. sono stati veramente dei grandi!
RispondiElimina@ ZENITeNADIR: In molte religioni gli dei incarnavano elementi negativi insieme a quelli positivi. Pochi erano gli dei distruttivi. Credo dipenda dal fattore umano: gli uomini possono immaginare gli dei come entità simili a loro, con pregi e difetti, con stridenti contrasti comportamentali che ne trasformano completamente l'immagine. Sappiamo bene che l'uomo può arrivare a bassezze inenarrabili oppure riuscire ad elevarsi oltre il comprensibile. Così gli dei che adora.
RispondiElimina@ ZENITeNADIR: In molte religioni gli dei incarnavano elementi negativi insieme a quelli positivi. Pochi erano gli dei distruttivi. Credo dipenda dal fattore umano: gli uomini possono immaginare gli dei come entità simili a loro, con pregi e difetti, con stridenti contrasti comportamentali che ne trasformano completamente l'immagine. Sappiamo bene che l'uomo può arrivare a bassezze inenarrabili oppure riuscire ad elevarsi oltre il comprensibile. Così gli dei che adora.
RispondiElimina@ ZENITeNADIR: In molte religioni gli dei incarnavano elementi negativi insieme a quelli positivi. Pochi erano gli dei distruttivi. Credo dipenda dal fattore umano: gli uomini possono immaginare gli dei come entità simili a loro, con pregi e difetti, con stridenti contrasti comportamentali che ne trasformano completamente l'immagine. Sappiamo bene che l'uomo può arrivare a bassezze inenarrabili oppure riuscire ad elevarsi oltre il comprensibile. Così gli dei che adora.
RispondiElimina