Una fila...una vita

Ti rendi conto dell'età che hai quando devi affrontare una fila lunga più della barba di Mosè.
Oggi, sprezzante del pericolo Pensionati all'arrembaggio, mi sono recata all'ufficio postale del mio quartiere. Volevo per forza versare un assegno, per averlo prima di Natale, sì, alle Poste, per accreditarti un assegno, ci mettono nove giorni. Ho fatto il calcolo che per il 20 avrei avuto i miei soldi. Ben 4 giorni per fare le ultime spese...
Sapevo l'alto rischio che correvo, recandomi in quel luogo nei primi 15 giorni del mese...c'è la distribuzione delle pensioni. Rassegnata al peggio, mi reco strascicando i piedi al ferale appuntamento col destino.
Entro, vedo una fila a due a due che arriva fin quasi alle casse, cerco di prendere il numerino. No, la macchinetta è rotta, bisogna mettersi in fila. Appurato a chi ero dietro, saltello per vedere quante casse erano aperte: due su quattro. Mi affianca un gentile e loquace pensionato che tiene il cellulare in un sacchetto della Cuki per surgelare gli alimenti. Cerca la chiacchiera. Sorride. Nel tempo che siamo stati lì, abbiamo sfiorato vari argomenti, interrotti da quello davanti, che ascoltava ed interveniva. Ci mancava la sigaretta ed il caffè. Intanto, lenta, la fila avanza. In mezz'ora avevamo percorso due metri. Una coppia alla cassa si stava evidentemente confessando. Era lì da una vita, così funzionava una cassa sola.
I più veloci avrebbero meritato un applauso. Improvvisamente, dopo un'ora di ciarle, mi sono trovata in pole position. Vedevo la cassaaa!!! Arrivo stordita alla meta, per liberare le mani mi calco il cappello in testa, giro l'assegno, lo consegno, goool!!!
Sorridente e vincitrice, affronto le porte antirapina (dove poco tempo prima si erano incastrate un paio di persone che battevano sui vetri e chiedevano aiutoooo!). Ed esco.
Bene, ho buttato via un'ora della mia vita, se faccio il conto, ho passato molti giorni, mesi, anni, in fila per qualcosa. Bè, mi merito colazione doppia! Oggi sbanco il bar di Vanni, garantito.