giovedì 20 giugno 2024

3- Carte da gioco italiane: Trentine, Trevisane (Tervigiane o Venete) e Triestine

 




foto da wikipedia.org

Le carte Trentine sono in stile italiano, a 40 o 52 carte, con figure intere. I re sono tutti seduti sul trono.





Carte Veneziane del XVIII secolo,
seme di denari


Trevisane moderne

Le carte Trevisane, Veneziane o Venete, sono a semi italiani, originariamente sugli assi erano riportati i seguenti motti: sull'asso di coppe: "per un punto Martin perse la cappa", su quello di bastoni "se ti perdi tuo danno", sull'asso di spade "non ti fidar di me se il cuor ti manca" e su quello di denari "non val sapere a chi ha fortuna contra". Il fante di spade è barbuto e regge una testa mozzata, chiamato "pampalugo" in friulano "mamalùc" o "vecia", insieme alle Bolognesi sono le carte più lunghe d'Italia.






Le carte Triestine sono simili alle Trevigiane, sugli assi son presenti i motti "son gli amici molto rari quando non si ha danari" (Dal Negro), "Non val saper chi ha fortuna contra" (Modiano), "Molte volte le giuocate van finire a bastonate" (asso di bastoni), "il giuoco della spada a molti non aggrada" (asso di spade), "una coppa di buon vin fa coraggio fa morbin" (asso di coppe).

Le varianti non più in uso sono le carte Baresi, quelle Nuoresi, le carte Romane (i cui fanti, i cavalli e i re erano rispettivamente sostituiti da legionari, centurioni e imperatori) e le carte Udinesi con sull'asso di coppe il motto "W noi", su quello di bastoni "se tu perdi tuo danno", su quello di spade "chi vince gode". Le carte Viterbesi erano ibride tra Piacentine e Romagnole, in stile spagnolo, il 4 di denari aveva un grappolo d'uva (a volte la Lupa coi gemelli, simbolo di Roma) e il 4 di coppe un leone. Le carte da gioco erano tassate, nel primo Regno di Sardegna veniva apposto un bollo sulle carte, poi della carta filigranata e bolli governativi su una carta. Per evitare le frodi nel 1879 la bollatura fu affidata all'Officina delle Carte Valori di Torino, nel 1923 l'imposta era dovuta dal fabbricante o dall'importatore.


2 commenti:

  1. Le carte da gioco italiane le trovo tutte veramente molto belle! Secondo la mia (piccola) esperienza e' molto interessante provare a giocare con delle carte diverse da quelle della propria zona, ovvero con un mazzo che normalmente non usiamo. Questa 'inusualita' non serve per aumentare la difficolta' di gioco (anche se in qualche modo si accentua) ma e' utile per meglio godere della bellezza delle carte stesse. Difatti, usando normamente quelle di abitudine, si perde la bellezza dell'osservazione della carta stessa, i suoi particolari, la sua grafica, per essere sostituita da quel particolare 'colpo d'occhio' che subito richiama solo seme e valore. Quando invece se ne usano altre, venendo a mancare quell'immediatezza di riconoscimento, si e' molto piu' portati all'osservazione delle minuzie ... e solo allora ci si rende conto che, in fondo, sono solo dei piccoli quadri in miniatura. Le carte Trentine, Trevisane e Triestine di oggi hanno delle similitudini quali: usare gli stessi semi e avere l'aggiunta del valore numerico scritto in stampatello (ma non nelle figure) a margine. Le Trentine (40 o 52) hanno le figure intere, i re seduti e nei semi spade e bastoni viene ulteriomente riportato il valore numerico in seno alla grafica stessa. Le Trevisane (40) hanno le figure a mezzo busto riflesse, mancano della numerazione in grafica che e' sostituita da fregi e ornamenti, sugli assi sono presenti alcuni motti. Le Triestine (40) hanno le figure a mezzo busto riflesse, i motti negli assi, la numerazione in grafica e la scritta con il proprio nome di riconoscimento sulle figure. Sono tra le piu' colorate e di piu' facile riconoscimento rispetto alle altre viste oggi e ... forse forse ... sono anche le piu' gradevoli ;o)

    RispondiElimina
  2. @ ZeN: Io preferisco le Trevisane, con cui ho giocato da piccola, di cui trovo molto ben decorati gli assi e le figure con numerosi particolari, piccoli quadretti, appunto. Non essendo un'amante del tema, guardo soprattutto la preziosità della grafica preferendo colori non molto marcati nè disegni troppo schematici ed elementari. Quello delle carte è un pianeta da scoprire e non è nemmeno tanto facile addentrarsi nel loro universo. ;o)


    RispondiElimina