domenica 3 dicembre 2023

Comiso, Ragusa

 




foto da wikipedia.org

 
Piazza Fonte di Diana


Fonte di Diana


Chiesa di Santa Maria delle Stelle,
Duomo e Chiesa Madre
(risale al XV secolo, ricostruita dopo il terremoto nel 1699)


Basilica di Maria Santissima Annunziata
(ricostruita nel 1772-93 in stile neoclassico su una precedente del 1591)


Pagoda della Pace
(1998)
una delle pochissime in Europa,
ha l'aspetto di uno stupa indiano,
alta 16 mt e larga 15


Castello dei Naselli d'Aragona o Palazzo del Conte
(XIII-XIV secolo),
l'attuale struttura risale al 1497 circa ma le prime notizie sono del 1330,
rinascimentale sorge su un'edificio d'epoca classica
col ritrovamento di alcuni reperti dell'antica Roma.
Appartenne a vari signori fino ai Naselli che lo acquistarono nel 1453.
La parte più antica è il battistero con resti di affreschi bizantini dell'anno Mille,
la loggetta è del 1728


Ex Mercato Ittico
(1867)
vi si vendeva pesce e carne,
oggi ospita il Museo Civico di Storia Naturale
e la sede della Fondazione G. Bufalino

Comiso (30.000 abitanti) è di origine bizantina, fu invasa dagli Arabi e poi passò ai Normanni. Nel 1453 fu venduta ai principi Naselli, in quel periodo ci fu una rinascita e il suo maggior splendore culminò nel 1571.


2 commenti:

  1. Inizio col dire che sono rimasta affascinata da Comiso sin dalle prime foto del post ... gia' solo nel vedere la statua di Diana, degna copertura di antichissime terme. Come molte altre realta' siciliane, per conoscere i suoi primi insediamenti, la datazione della sua fondazione, bisogna veramente andare indietro nel tempo. Amata dai popoli pre-italici, dai Romani (sicuramente ammaliati dalle sorgive), dai Bizanzini, dai Normani e dagli Arabi, visse il suo vero momento di grande fiortura artistica, architettonica ed economica, soprattutto sotto la Nobile Famiglia Naselli. Questo Casato, governo' per un lunghissimo periodo, da meta' '400 ai primi decenni dell'800, ma il vero culmine dello splendore e della floridezza cittadina, e' da ricercarsi sotto la giuda di Gaspare Naselli (1571) che riusci' ad elevare il Baronato in Contea. Il grande terremoto di fine '600 fece ingentissimi danni ... ma erano ancora tempi in cui ci si rimboccava le maniche, tempi in cui ognuno faceva la sua parte o mettendo denaro o lavorando attivamente ... e ogni ferita venne risanata. Molto quindi a Comiso e' stato ricostruito, a tanto e' stato dato un diverso volto, ma a oggi tutto questo e' veramente inunfluente dato che ogni cosa non ha assolutamente perso in bellezza. Oltre Diana, le antiche Terme Romane e l'ex Mercato Ittico, l'edificio che piu' mi ha intrigato e' la Chiesa di Santa Maria delle Stelle per l'eleganza delle sue fattezze e per quella sua particolarita' di apparire cosi' slanciata, quasi piu' alta che larga. Meravigliosa la manifestazione della vendemmia di Pedalino, adoro l'antico mondo rurale e le sue tradizioni. Strano pero' quel vitigno, basso e a funghetto ... lavorarlo dovrebbe spezzare la schiena :o(

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  2. @ ZeN: Ho visto in Spagna vitigni a misura di gnomo ... vendemmiare è un impegno sì, se fatto a mano (un grappolo per volta) "bisogna averci il fisico". :D
    Comiso, in genere poco reclamizzato rispetto ad altre notissime località ragusane, ha un suo fascino, una sua identità e tanta voglia di rimanere con le radici nella tradizione e un'idea del futuro. Belle le sue chiese, in particolare, appunto, Santa Maria delle Stelle, anche per il suo nome che reputo fra i più belli di tutte le innumerevoli declinazioni della Madonna. Interessanti i piatti tipici, figli di quelli antichi e popolari basati sulla verdura, soprattutto cotta molto semplicemente, ma qui la parte del leone la fa la freschezza degli ingredienti indispensabile per piatti gustosissimi (a parte la menta...ahahahaha!) . Se in zona, Comiso merita una deviazione specie durante le sue fiere e sagre. :o)

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