La Tenuta La Fratta (12 abitanti) si trova nel Comune di Sinalunga, è una tenuta storica sulla via consolare Cassia che esisteva già nel 1208. Qui nacque nel XIII secolo il noto brigante e nobile ghibellino Ghino di Tacco.
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Villa Celsa
Villa Celsa
(XVI secolo di Baldassarre Peruzzi)
inizialmente era un balurdo difensivo senese sulla Montagnola Senese,
trasformato in residenza
Villa Cetinale
(1676-78)
del cardinale Favio Chigi
su progetto di Carlo Fontana allievo del Bernini
Villa Cetinale,
Romitorio del Settecento posto al termine dell'asse che attraversa
il giardino e il parco della Villa Chigi di Cetinale,
progettato da Carlo Fontana,
si trova in cima alla collina che domina il complesso.
Ci vivevano eremiti subordinati alle direttive del padrone di Cetinale
come servire le messe o fare opere di carità e assistere ammalati e moribordi.
Vivevano di elemosine o provviste donate loro dalla villa
Castello Lucherini di Palazzo al Piano
Palazzolo di Toiano
Pieve di Santa Mustiola
Pieve di Santa Mustiola
Pieve o Monastero di Santa Mustiola a Torri,
romanica e gotica,
ricordata fin dal 1070,
di grandissimo interesse il chiostro,
l'unico in Toscana ad aver conservato integri i caratteri romanici
Stigliano
Eremo di Santa Lucia,
Rosia
Necropoli etrusca di Malignano
Villa Chigi Farnese,
Volte Alte
L'esistenza di Sovicille (9.800 abitanti) è documentata dal 1004 ma le origini sono probabilmente molto più antiche (etrusche, longobarde e romane), la sua storia medievale è pesantemente condizionata dal bisogno di espandersi del Comune di Siena che bonificò i terreni paludosi che la separavano da Sovicille, i Medici nel 1557 acquistarono il territorio della Repubblica di Siena dall'imperatore Carlo V e reintrodussero il feudalesimo. In età moderna il territorio di cui Sovicille faceva parte vide la costruzione da parte delle famiglie aristocratiche senesi di estese proprietà fondiarie con altissimi esempi architettonici delle ville-fattorie dell'era tardo-rinascimentale e barocca come Villa Celsa.
Queste due localita' senesi le ho apprezzate tantissimo! Molto interessante La Tenuta La Fratta che conta oggi solo 12 abitanti ma che sicuramente nel passato, quando ogni lavoro inerente ad agricoltura e allevamento non era coadiuvato da nessun macchinario, era piena di vita e di gente. Trovo molto piacevole immaginarla proprio a quei tempi, vissuta e amata. Per quanto e' grande e piena di annessi, sicuramente gli apparteneva una bella fetta di territorio. Sovicille e' invece piena di sorprese perche' se ci si allontana appena un pochino dall'abitato, e' facilissimo trovare ville-fattorie, tenute e qualche monastero. Visto i nomi dei Casati e dei blasonati architetti che lavorarono alle loro dipendenze per erigere nuove residenze o rimodellare quel che gia' c'era, ben si capisce che la 'campagna' di Socivile era intrisa di una nobilta' ladifondista in un contesto pieno di rural-eleganza (certo non per i braccianti). Incantevole Castello Lucherini e, da 10 e lode, il Chiostro del Monastero di Santa Mustiola. Nel mazzo, ho citato solo Castello Lucherini, ma tutte le altre ville e villone, non sono certo meno belle o interessanti. Anche gli Etruschi abitarono questi territori e il loro patrimonio archeologico rende ancor piu' interessante questa bella e ricca zona.
@ ZeN: Non c'è niente da fare, il territorio senese ha sempre una marcia in più degli altri in Toscana. Lo dico a mio personalissimo gusto senza togliere comunque il valore delle meraviglie delle altre province. Sovicille (noi lo chiamavamo "Sociville") è un Comune punteggiato da bellissimi borghettini antichi e ville nobiliari che stavano placide in mezzo alle loro grandi tenute, splendide dimore di "campagna" che nulla avevano di meno da quelle di città, anzi, lì si godevano panorami e aria fina senza pari. la Tenuta La Fratta, a Sinalunga, è un esempio dell' "industria" agricola fin dal Duecento, spettacolare centro rurale antico che è rimasto, proprio ai lati della Via Cassia, un esempio dell'operosità in questi territori, fin da tempi immemori. Operosità della povera gente senz'altro ma che ha portato notevole ricchezza anche a tutto il comprensorio. :o)
Queste due localita' senesi le ho apprezzate tantissimo! Molto interessante La Tenuta La Fratta che conta oggi solo 12 abitanti ma che sicuramente nel passato, quando ogni lavoro inerente ad agricoltura e allevamento non era coadiuvato da nessun macchinario, era piena di vita e di gente. Trovo molto piacevole immaginarla proprio a quei tempi, vissuta e amata. Per quanto e' grande e piena di annessi, sicuramente gli apparteneva una bella fetta di territorio. Sovicille e' invece piena di sorprese perche' se ci si allontana appena un pochino dall'abitato, e' facilissimo trovare ville-fattorie, tenute e qualche monastero. Visto i nomi dei Casati e dei blasonati architetti che lavorarono alle loro dipendenze per erigere nuove residenze o rimodellare quel che gia' c'era, ben si capisce che la 'campagna' di Socivile era intrisa di una nobilta' ladifondista in un contesto pieno di rural-eleganza (certo non per i braccianti). Incantevole Castello Lucherini e, da 10 e lode, il Chiostro del Monastero di Santa Mustiola. Nel mazzo, ho citato solo Castello Lucherini, ma tutte le altre ville e villone, non sono certo meno belle o interessanti. Anche gli Etruschi abitarono questi territori e il loro patrimonio archeologico rende ancor piu' interessante questa bella e ricca zona.
RispondiElimina@ ZeN: Non c'è niente da fare, il territorio senese ha sempre una marcia in più degli altri in Toscana. Lo dico a mio personalissimo gusto senza togliere comunque il valore delle meraviglie delle altre province. Sovicille (noi lo chiamavamo "Sociville") è un Comune punteggiato da bellissimi borghettini antichi e ville nobiliari che stavano placide in mezzo alle loro grandi tenute, splendide dimore di "campagna" che nulla avevano di meno da quelle di città, anzi, lì si godevano panorami e aria fina senza pari. la Tenuta La Fratta, a Sinalunga, è un esempio dell' "industria" agricola fin dal Duecento, spettacolare centro rurale antico che è rimasto, proprio ai lati della Via Cassia, un esempio dell'operosità in questi territori, fin da tempi immemori. Operosità della povera gente senz'altro ma che ha portato notevole ricchezza anche a tutto il comprensorio. :o)
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