mercoledì 9 novembre 2022

L'Etiopia

 




foto da wikipedia.org

In Etiopia (117.000.000 abitanti, con capitale Addis Abeba) nel IV secolo a.C. l'altopiano fu dominato da vari piccoli regni, nel I secolo emerse il Regno di Axum che nel III secolo è menzionato tra le 4 grandi potenze dell'epoca insieme all'Impero romano, a quello persiano e all'Impero cinese. Nel 1855 l'Etiopia fu unificata e posta sotto il governo dell'imperatore Teodoro II che iniziò a modernizzare il Paese e a centralizzare il potere, ma fu attaccato in molte occasioni anche dall'Impero ottomano, dagli Egiziani e dai Britannici. Nella sua forma più moderna l'Etiopia iniziò col regno di Menelik II imperatore dal 1889 al 1913 che realizzò molte innovazioni: costruì strade, distribuì l'elettricità, diffuse l'istruzione, sviluppò un sistema di tassazione centrale e fondò la città di Addis Abeba che nel 1889 divenne la capitale dello Stato. Alla morte di Menelik II il cugino della figlia Tafari Maconnen prese la reggenza del Paese e nel 1930 fu nominato imperatore d'Etiopia col nome di Hailè Selassiè (Forza della Trinità).


Melelik II (1844-1913)

Nel 1934 il Regno d'Italia attaccò l'Etiopia, Selassiè si appellò alla Società delle Nazioni che deliberò delle sanzioni economiche contro l'Italia, il comando dell'esercito italiano fu affidato al generale Pietro Badoglio che usò anche armi chimiche. Selassiè partì in esilio volontario in Gran Bretagna e Badoglio entrò in Addis Abeba. Con la conquista della regione di Harar Mussolini annunciò la nascita dell'Impero di cui si proclamò fondatore mentre il re Vittorio Emanuele III assunse il titolo di imperatore d'Etiopia, questo portò numerosi ras a combattere gli italiani con un'efficace guerriglia nonostante le dure azioni repressive delle forze italiane, una discreta tregua fu raggiunta solo nel 1939.


Hailè Selassiè (1892-1975)

Gli italiani vararono piani per la colonizzazione agricola del territorio, per esempio crearono nel 1937 l'Ente di Colonizzazione "Romagna in Etiopia" il cui primo presidente fu l'ingegnere forlivese Arnaldo Fuzzi, si trattava di costruire piccole proprietà agrarie nella zona dell'Asmara affidandole a coltivatori di origine romagnola. L'Ente fu chiuso nel 1959. Successivamente il Paese fu conquistato dalle forze britanniche e Selassiè nel 1941 rientrò nella capitale, nel 1944 fu riconosciuta la piena sovranità dell'Etiopia.


Regione di Amhara

L'imperatore proseguì l'opera di modernizzazione soprattutto della capitale e incaricò vari architetti occidentali alla progettazione di nuovi edifici governativi, ciò nonostante il potere rimase sempre fortemente accentrato nelle sue mani e il Paese non riuscì a uscire dall'organizzazione di stampo feudale. Selassiè fu deposto con la guerra civile del 1974 condotta dal Derg, una giunta militare di stampo marxista-leninista, trasformando l'Etiopia in uno Stato comunista.


Tigray

Selassiè fu imprigionato e probabilmente soffocato con un cuscino. Continuarono le insurrezioni e i moti popolari, durante il regime comunista sovietico persero la vita almeno 500.000 persone, seguì una gravissima carestia che causò la morte di almeno 400.000 persone. Con la fine del comunismo in Europa orientale si interruppero gli aiuti sovietici, il presidente del Derg Menghistu fuggì in Zimbabwe, 15 anni dopo la Corte federale d'Etiopia condannò in contumacia per genocidio e crimini di guerra Menghistu e numerosi ex funzionari che furono condannati a morte, altri all'ergastolo.


Laibela

Le prime elezioni multipartitiche si tennero nel 2005 ma furono segnalate gravi irregolarità. Nel 2018 divenne primo ministro Abiy Ahmed Ali, per i suoi sforzi nel porre fine alla guerra ventennale tra Etiopia ed Eritrea gli è stato conferito il Premio Nobel per la Pace nel 2019.


Rovine di una miniera italiana a Dallol

La popolazione etiope è formata da 80 diversi gruppi etnici, nonostante la rapida crescita degli ultimi anni il PIL pro capite è tra i più bassi del mondo, la produttività agricola è bassa, gravata da frequenti siccità. La Costituzione etiope definisce il diritto di possedere i terreni solo per "lo Stato e il popolo" ma i cittadini possono tenerla fino a 99 anni, il noleggio dei terreni è consentito per un massimo di 20 anni.


Il Simien

Le esportazioni prevalenti sono il caffè (l'Etiopia è il maggior produttore di tutta l'Africa), il khat (pianta dall'azione stimolante che causa eccitazione ed euforia e che provoca forme di dipendenza), l'oro, prodotti in pelle e semi oleosi.  Oltre il 95% del commercio transfrontaliero avviene attraverso canali non ufficiali (bestiame, dromedari, pecore e capre) che permette prezzi più bassi ma favorisce il diffondersi di malattie tra gli animali. Il turismo non è sviluppato, soprattutto per la mancanza di infrastrutture.


2 commenti:

  1. L'Etiopia e' un Paese dal passato storico importante. Il suo sviluppo e' stato pero' bloccato dalle varie colonizzazioni e da governi dittatoriali che lo hanno sfruttato, impoverito e portato in guerra con la Somalia. Solo negli ultimi anni le brutte situazioni sembrano superate e queste genti, nella loro oramai atavica miseria, sono alla ricerca di stabilita' e di miglioramenti economici e sociali. Certo, e' dura, pero' fanno quello che possono con mezzi e tenologie inadeguate e superate. A mio avviso, l'Etiopia e' un Paese che, mostrando quanto di sforza per emergere, andrebbe internazionalmente aiutato. Eheheh ma non con la solita manciatina di denaro che prende sempre strade sbagliate o con i classici sacchi di grano e riso che nulla cambiano. Bisognerebbe sostenerli nella costruzione di infrastrutture, in primis con strade, mezzi pubblici di trasporto e macchine agricole. Intendo quindi un 'aiuto' non invasivo ma che faciliti il loro quotidiano tanto da rendere piu' produttiva e redditizia ogni qualsiasi attivita' intendano svolgere. Non elemosina ma aiuto vero!

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  2. @ ZeN: Infatti. Importante è il soccoso umanitario che dev'essere coadiuvato però da interventi mirati per favorire l'economia nazionale altrimenti non se ne esce. Ho sempre pensato che la disgrazia di un popolo derivi dall'indifferenza, in primis di chi dichiara di averne la gestione, in secundis dal mero supporto sanitario. Non basta curare le persone, è indispensabile aiutarle a uscire dal fango, altrimenti nulla cambierà. Il denaro va speso per avviare all'autosufficienza ma tutto il resto, vista la latitanza dei governi (molto più impegnati nelle loro seghe personali...), va "insegnato" daccapo. Son popoli che si sono "persi" e che combattono solo per la sussistenza, non per causa loro ... dovranno ricominciare mille volte vista la situazione. :o(
    Il video mostra uno Stato idilliaco, spero che i suoi abitanti possano avere la soddisfazione di vederlo tale...

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