Il barocchetto romano è uno stile diffusosi negli anni Venti a Roma, questo termine fu coniato per lo stile utilizzato nella realizzazione della Garbatella da Gustavo Giovannoni (1873-1947).
Questo termine si può anche riferire all'ultimo barocco di fine Seicento-inizio Settecento.
La Casa del Passeggero o CASPAS è in Via del Viminale n.3 (1920 circa), una rara architettura in barocchetto romano e decò. Ex albergo diurno della Stazione Termini era frequentato anche dagli abitanti dei palazzoni del quartiere Esquilino allora privi di servizi moderni. Era un luogo di benessere, aveva stanze per riposarsi, il deposito bagagli, il bagno romano, la toilette, i massaggi, il barbiere, il parrucchiere, la manicure, la pedicure e in seguito si aggiunsero un'agenzia per certificati, fotocopie, pratiche auto e confezione pacchi. Alla fine degli anni Sessanta la diffusione degli alberghi e il mutare delle esigenze della clientela portarono a un lento declino della struttura. Dopo decenni di abbandono e incuria negli anni 2010 ci furono numerosi appelli per salvarla.
Il barocchetto romano si distingue dal barocchetto del XVIII secolo. A Roma questo stile si riscontra in diverse parti della città, gli esempi più famosi sono la Garbatella e il Tufello in quanto fa parte del progetto Città-Giardino Aniene" (Monte Sacro).
Esponente di spicco fu Raffaele De Vico specie per i progetti di giardini e aree verdi (Parco del Monte dei Cocci (Testaccio, 1931), giardini della Basilica di Santa Sabina (1931), giardini del Palazzo Caffarelli al Campidoglio (1925), Giardino degli Aranci sull'Aventino (1931), giardini di Via dei Fori Imperiali, l'area circostante l'Altare della Patria, ecc.)
La Garbatella è una zona storica che si è sviluppata tra il 1920 e il 1935, è suddivisa in 62 lotti su circa 26 ettari affidati dall'Istituto Case Popolari a differenti architetti e ingegneri. Nacque nell'ambito della pianificazione urbanistica umbertina che prevedeva un canale parallelo al Tevere che giungeva fino a un porto che doveva servire Roma collocato tra il Testaccio e la Garbatella, dove ora è Via del Porto Fluviale.
La Città-Giardino Aniene è oggi parte del quartiere di Monte Sacro, su un'altura lungo Via Nomentana. Nel 1919 fu istituita la Cooperativa che fuse l'Unione Edilizia Nazionale con l'Istituto Case Popolari con il compito di creare un quartiere destinato alla classe media borghese dei dipendenti dei ministeri e delle Ferrovie dello Stato. Il progetto fu influenzato dalle Città-Giardino, strutturato secondo due elementi: un sistema di servizi per i cittadini (scuola, chiese, cinema-teatro, ufficio postale, negozi) e il grande parco pubblico. Gli insediamenti erano caratterizzati da una bassa densità di popolazione e villini con giardino. Come per la Garbatella lo stile architettonico prevalente è il barocchetto che rielabora elementi dell'architettura minore romana tra il Cinquecento e il Settecento. Intorno agli anni Cinquanta, con la notevole espansione edilizia e la costruzione del Grande Raccordo Anulare, la sua immagine di città-giardino fu sostituita da quella più densa e compatta di un quartiere prevalentemente costituito da palazzine.
Sono stata contenta di conoscere il nome dello stile architettonico della Garbatella e, in generale, di molti altri edifici presenti a Roma costruiti nel medesimo periodo. Qundo leggo 'barocco' mi viene l'orticaria ma noto con piacere che il 'barocchetto' gli somiglia (fortunatamente) veramente poco ;o) Elementi e ornamenti presi dal passato e assemblati su strutture dalle forme non perfettamente geometriche. Lo ritengo uno stile molto libero, in cui e' possibile far vivere insieme ... un po' di tutto, tanto da rendere ogni palazzetto un qualcosa di unico. Eheheh ... diciamo che quando in alcuni quartieri si strizzava l'occhio al razionalismo, in altri, o un po' in giro, si preferiva questo stile, il barocchetto, che nulla a proprio a che vedere con l'asettica funzionalita' degli spazi. La maggior parte della Garbatella e' costruita cosi', il suo cuore piu' storico, quello sorto su progetto del Giovannoni. Non mi ricordo di aver mai visto 'Citta' Giardino' o comunque in questo momento, pur sapendo orientativamente dov'e', non ce l'ho presente. In ogni caso, nominarla decenni fa', significava tirare in ballo un posticino residenziale e di vanto ... poi le cose sono andate in maniera completamente diversa. La Casa del Passeggero era quasi un'istituzione a Roma e anche nominatissima in molti detti per indicare un luogo in cui si fa' il proprio comodo e poi si va' via, o un luogo di cui c'e' un via vai di gente diversa. Il Giardino degli Aranci mi aspetta ... prima o poi ci andro'! ;o)
RispondiElimina@ ZeN: Credo che il barocchetto romano sia enormemente più piacevole del razionalismo fascista, basta vederlo! Dò molta importanza alla cura dell'urbanistica e della bellezza declinata anche nei quartieri di edilizia popolare. "Popolare" non vuol dire "fatta a caxxo", e una volta in effetti non era concepita così. Dopo più di 100 anni la Garbatella ha zone piacevolissime anche se non adatte al traffico odierno, ha conservato una sua peculiare identità ed è diventata a tutti gli effetti una zona che riserva grandi sorprese. La "città-giardino" non esiste più, a che ho letto, non ho trovato nessun breve video sull'argomento e quindi non so com'era prima della cementificazione successiva. Mi immagino grossi condomini intervallati da costruzioni "gentili" e poco verde...bisogna pensare che anche oggi vengono perpetrati scempi in nome delle necessità abitative e degli interessi dei costruttori, il concetto era "avveniristico" però, corretto nell'idea e nella realizzazione. Poi iniziò la marea di cemento... :o/
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